
L’ambiente influenza lo sviluppo del bambino

Non esistono soglie di consumo di alcol

Ambiente, salute, benessere: un trinomio indissolubile
AliMentAzione per il BenEssere (AMAxBenE)
AMAxBenE è l’acronimo di AliMentAzione per il BenEssere, un programma di informazione e di (auto)educazione alla Salute ed ai corretti stili di vita grazie al Trasferimento di Conoscenze basate sull’evidenza scientifica; il lettore, scorrendo le pagine che seguono, può apprendere le nozioni fondamentali venendo nel contempo invitato ad usare la mente (metti le Ali alla Mente attraverso l’Azione) e sfruttare le conoscenze acquisite per governare il proprio agire ed assumere comportamenti e stili di vita consoni.

Il Progetto
Il concetto di “salute” è stato definito per la prima volta nel 1948 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e definito come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale.

L'idea iniziale
In un’epoca di grossi sconvolgimenti economici, politici, culturali, sociali, il SAPERE (= CONOSCENZA = SCIENZA) assume sempre più valore…
In Evidenza
Ginseng | Panax Ginseng C. A. Meyer
Il ginseng (Panax ginseng) è una pianta appartenente alla famiglia delle Araliaceae, conosciuta per le sue proprietà adattogene e antistress; è anche utilizzata per la cura del diabete mellito, grazie alle sue qualità ipoglicemizzanti. Invero il Panax L. è un genere di 11 specie di piante perenni a crescita lenta con le radici carnose. Il […]
Betel | Areca catechu
La palma di Betel (Areca catechu L., 1753) è una palma originaria dell’India e della Malaysia, ma coltivata anche al di fuori del suo bacino di origine. Produce la noce di betel, utilizzata come stimolante in prevalenza in diversi Stati asiatici. Il fusto è sottile e non ramificato, alto fino a 30 m e largo circa […]
Belladonna | Atropa belladonna L.
La belladonna è una pianta a fiore (angiosperme dicotiledoni) della famiglia delle Solanaceae. Il nome deriva dai suoi letali effetti e dall’impiego cosmetico. Atropo era infatti il nome (in greco: Ἄ-τροπος, cioè in nessun modo, l’immutabile, l’inevitabile) di una delle tre Moire che, nella mitologia greca, taglia il filo della vita. La belladonna è una […]
Organismi Geneticamente Modificati (O.G.M.): sono sicuri per l’uomo e l’ambiente?
La risposta è: sì, avendo passato in rassegna tutta la letteratura scientifica prodotta sull’argomento negli ultimi trent’anni. Un Comitato Scientifico composto da scienziati di chiara fama, dopo aver analizzato migliaia di lavori, studi, testimonianze su ogni possibile aspetto riguardante la manipolazione genetica, è pervenuto a conclusioni univoche, che aiutano ad aumentare la fiducia del pubblico […]
Dal Mondo Vegetale

specie arboree, arbustive o erbacee contenenti aromi, ricchi di oli essenziali, utilizzati in

sostanze di origine vegetale usate per aromatizzare e insaporire cibi e bevande

Verdura = parti di un vegetale commestibili vs Ortaggio = prodotto dell’orto
Articoli recenti
Vischio | Viscum album
Il vischio è una pianta cespugliosa che appartiene alla famiglia delle Viscaceae (o Santalaceae secondo la classificazione APG); è una pianta dioica (con fiori solo maschili o solo femminili), sempreverde epifita, emiparassita di numerosi alberi, soprattutto latifoglie come ad esempio pioppi, querce, tigli, meli, peri, aceri e biancospini, ma anche sulle conifere: pino silvestre e […]
Strofanto | Strophantus Kombe Oliver
Strophanthus DC., 1802 è un genere di piante della famiglia Apocynaceae, originarie delle zone tropicali di Asia e Africa; ne esistono una sessantina di specie. Lo Strophantus Kombe Oliver si presenta come un arbusto basso e rampicante appartenente alla famiglia delle Lianacee; cresce nelle foreste aride e calde dell’Africa orientale. Le foglie ovoidali presentano una […]
Ricino | Ricinus communis
Il ricino (Ricinus communis L.), unica specie del genere Ricinus, è una pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Euphorbiaceae. Arbusto, erba annuale o albero perenne con foglie rosse o verdi appartiene alla famiglia delle Euphorbiaceae. Il nome generico Ricinus in latino significa “zecca”; la pianta è così chiamata per la somiglianza dei suoi semi con […]
Poligono giapponese | Reynoutria Japonica o Polygonum cuspidatum
Il Poligono del Giappone è una pianta infestante presente nella lista nera delle 100 piante più invasive vietate secondo l’Ordinanza sull’emissione deliberata nell’ambiente (OEDA, RS 814.911). La World Conservation Union (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura e delle Risorse Naturali) ha classificato questa pianta erbacea come: “una delle peggiori specie invasive al mondo”. La […]
Idraste | Hydrastis canadensis
L’Hydrastis canadensis (Ranunculaceae), denominata anche Goldenseal, orange root, jaundice root, indian turmerici, eye root, eye balm o semplicemente idraste è una pianta erbacea, perenne, originaria del Canada, alta generalmente 20-30 cm, con rizoma giallo, foglie lobate (da 5 a 9) e caule peloso che in primavera fiorisce con un unico fiore di colore biancoverde; la […]
Guaiaco | Guaiacum officinale
Il guaiaco, o legno della vita (Lignum vitae), è il legno del Guaiacum officinale e del Guaiacum sanctum, alberi sempreverdi appartenenti alla famiglia delle Zygophyllaceae, originari dell’America Centrale, in particolare del Venezuela e delle Antille. Oggi la si trova soprattutto nel Messico del Sud, nelle Antille, in Colombia e in Venezuela. Il guaiaco è la […]
Gomma Guar | Cyamopsis tetragonoloba
Cyamopsis tetragonoloba è una pianta erbacea annuale delle leguminose, famiglia Fabaceae, di origine indiana, ma coltivata anche in diverse altre parti del mondo, come il Pakistan, la Cina e gli Stati Uniti. E’ una pianta che cresce in posizione verticale, raggiungendo un’altezza massima di 2–3 m.; si sviluppa da un unico stelo con ramificazione basale […]
Camomilla romana | Anthemis nobilis
La camomilla romana o nobile, conosciuta anche come camomilla inglese, è una delle numerose varianti della pianta di camomilla. Tra le erbe medicinali è la più utilizzata nel mondo occidentale. Ha proprietà rilassanti ed effetti calmanti sul sistema digestivo. È una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteracee. Dal nome botanico di Chamaemelum nobile, si […]
Kamala | Mallotus philippinensis
Il Kamala (Mallotus philippensis (Lam.) Muell.Arg.) detto anche kameela, antico nome indù, è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Euphorbiaceae usata da lungo tempo in India e negli altri paesi di origine, come antielmintico attivo contro i platelminti in generale e le tenie in particolare, sulle quali sembra eserciti un’azione paralizzante dei nervi motori […]
Calendula | Calendula officinalis
La calendula o calendola o fiorrancio (Calendula officinalis L., 1753) è una pianta annuale/biennale della famiglia delle Asteraceae (dette anche Composite), e appartenente al genere Calendula. È una pianta erbacea con fusto carnoso e ramificato. Presenta foglie oblunghe, di un verde lucente, sessili e a margine irregolare. Durante tutta l’estate, una volta al mese appaiono […]
Biancospino | Crataegus monogyna Jacq.
Il biancospino (Crataegus monogyna Jacq., 1775) è un arbusto o un piccolo albero molto ramificato, contorto e spinoso, appartenente alla famiglia delle Rosaceae e al genere dei Crataegus. Talvolta è usato il sinonimo Crataegus oxyacantha. Un tempo, in diverse regioni italiane, veniva utilizzato come essenza costituente delle siepi interpoderali, cioè per delimitare i confini degli […]
Miglio | Panicum miliaceum Blanco
Il miglio (Panicum miliaceum, L.) è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Graminacee (Poaceae), genere Panicum, specie miliaceum; la nomenclatura binomiale del miglio è quindi Panicum miliaceum; rientra nel raggruppamento dei cereali minori. Nelle regioni dell’Italia meridionale, il miglio viene solitamente indicato con il pittoresco vocabolo vernacolare di “Vulpicoca” (Vulp’coc). La radice etimologica […]
Henné | Lawsonia inermis
La Lawsonia inermis, nota col nome comune di henna o più spesso col corrispondente francese henné, è un arbusto spinoso appartenente alla famiglia delle Lythraceae, che può raggiungere un’altezza di un metro. Le foglie sono glabre, sub-sessili, ellittiche e lanceolate (le dimensioni medie sono 1,5–5 cm x 0,5–2 cm), acuminate e a fillotassi opposta. I […]
Gelso | Morus alba, M. nigra, L. 1756
L’albero di gelso è un albero deciduo appartenente alla famiglia delle Moracee (genere Morus); originario della Cina settentrionale e della Corea, fu scoperto da Marco Polo nel 1271 in Cina, nella sua nota spedizione commerciale. Nell’antica Cina il Gelso Bianco era importante non solo per la produzione del pregiato tessuto. Infatti le bacche di gelso […]
Betulla | Betula pendula Roth
La betulla bianca è conosciuta anche semplicemente come betulla è una pianta della famiglia delle Betulaceae. È un albero che può raggiungere i 30 metri di altezza, diffuso dai Balcani all’arco alpino e in tutta l’Europa atlantica e l’Asia. In Italia è presente particolarmente in Piemonte (ove oggi si stimano oltre 20.000 alberi di questa […]
Ginseng | Panax Ginseng C. A. Meyer
Il ginseng (Panax ginseng) è una pianta appartenente alla famiglia delle Araliaceae, conosciuta per le sue proprietà adattogene e antistress; è anche utilizzata per la cura del diabete mellito, grazie alle sue qualità ipoglicemizzanti. Invero il Panax L. è un genere di 11 specie di piante perenni a crescita lenta con le radici carnose. Il […]
Betel | Areca catechu
La palma di Betel (Areca catechu L., 1753) è una palma originaria dell’India e della Malaysia, ma coltivata anche al di fuori del suo bacino di origine. Produce la noce di betel, utilizzata come stimolante in prevalenza in diversi Stati asiatici. Il fusto è sottile e non ramificato, alto fino a 30 m e largo circa […]
Belladonna | Atropa belladonna L.
La belladonna è una pianta a fiore (angiosperme dicotiledoni) della famiglia delle Solanaceae. Il nome deriva dai suoi letali effetti e dall’impiego cosmetico. Atropo era infatti il nome (in greco: Ἄ-τροπος, cioè in nessun modo, l’immutabile, l’inevitabile) di una delle tre Moire che, nella mitologia greca, taglia il filo della vita. La belladonna è una […]
Assafetida | Ferula asafoetida H. Karst. L.
L’assafetida o assa fetida (Ferula assa-foetida L.), detta anche finocchio fetido, concime del diavolo o sterco del diavolo, è una specie della famiglia Apiaceae, originaria della Persia (Iran). Il nome deriva dal persiano رزین (razin) che significa resina e dal latino fetida, aggettivo che ne descrive l’intenso e sgradevole odore. Una volta cotta conferisce ai […]
Arpagofito | Harpagophytum procumbens
Artiglio del diavolo è il nome dialettale dell’Arpagofito (Harpagophytum procumbens D.C. e/o Harpagophytum zeyheri Decne), una pianta perenne rampicante appartenente alla famiglia delle Pedaliaceae. Originaria dell’Africa tropicale, è diffusa nell’Africa Sud-Occidentale ed in particolare in zone desertiche del Kalahari, nelle steppe della Namibia e nel Madagascar. L’artiglio del diavolo deve il suo nome alle quattro […]
Melanzana | Solanum melongena
La melanzana (Solanum melongena L.) è una pianta angiosperma dicotiledone appartenente alla famiglia delle Solanaceae, coltivata per il frutto commestibile. Originariamente fu domesticata a partire da specie selvatiche di Solanum incanum, probabilmente con due percorsi indipendenti: uno in Asia meridionale e uno in Asia orientale. Le origini della melanzana non sono ancora ben conosciute. Sembra […]
Tonda Prosperosa
Tonda Prosperosa: deve il nome ai suoi frutti di grossa pezzatura che possono raggiungere i 400-500 g di peso, e si presenta di forma globosa e di color viola intenso. Se il frutto è raccolto al momento giusto, si possono allungare i tempi di conservazione. > Scopri di più sulle varietà delle Melanzane
Melanzana Rotonda Sfumata Bianca
Melanzana Rotonda Sfumata Bianca: di crescita vigorosa e con un’alta produzione dei frutti si presenta con una polpa soda e con pochi semi. Preferibile fritta. > Scopri di più sulle varietà delle Melanzane
Violetta Zuccherina
Violetta Zuccherina: si riconosce perché i suoi frutti, di un colore viola intenso, presentano il colletto bianco in corrispondenza del calice, e la sua buccia è liscia e con piccole solcature. Ha la polpa dolcissima, da qui l’appellativo di zuccherina, ed è ottima a dadini per la pasta fredda con le melanzane e la menta. […]
Inviaci la tua domanda
Molti di noi abbiamo la necessità di ottenere risposte su alimentazione, salute e benessere…
Faq's Domande e Risposte
L’acqua non va bevuta durante i pasti
Molte persone ritengono erroneamente che sia una buona cosa non bere acqua durante i pasti, per cui ne limitano l’assunzione. Non è vero! E’ giusto invece durante il pasto bere una giusta quantità di acqua, non oltre i 600-700 ml, pari a due o tre bicchieri; ciò migliora la consistenza degli alimenti rendendoli più digeribili, laddove una eccessiva quantità di liquido potrebbe diluire i succhi gastrici allungando i tempi di digestione. Allo stesso modo non risponde al vero la convinzione che bere prima dei pasti possa avere un effetto dimagrante; nella migliore delle ipotesi l’abitudine può favorire il senso di sazietà, portando a ridurre la quantità di cibo assunta.
Lo zucchero di canna è migliore rispetto allo zucchero bianco
Nessuno studio scientifico ha dimostrato che lo zucchero di canna è meglio dello zucchero bianco. Entrambi, infatti, sono composti da saccarosio, per cui sono chimicamente uguali. Nello zucchero bianco il saccarosio è puro. Il colore bianco si deve a processi chimico-fisici di sbiancamento. Dopo la cristallizzazione lo si trova in commercio sia semolato che in granelli più o meno grandi. Nello zucchero di canna di canna, invece, questo sbiancamento non avviene. Il risultato è che oltre al saccarosio nello zucchero di canna grezzo è presente una percentuale minima (che va dall’1% al 5%) di melassa (un sottoprodotto dell’estrazione dello zucchero) che conferisce allo zucchero di canna grezzo un sapore leggermente caramellato tanto apprezzato. Dal punto di vista calorico, entrambi i tipi di zucchero hanno lo stesso contenuto calorico (ogni grammo di zucchero contiene 4 Kcal) e potere dolcificante.
Il consumo dei dolcificanti ipocalorici è sicuro?
La sicurezza dei dolcificanti ipocalorici è stata valutata ripetutamente e ampiamente da parte degli enti normativi per la sicurezza alimentare a livello globale. Queste agenzie hanno confermato in più occasioni che i dolcificanti ipocalorici approvati sono sicuri se consumati entro i limiti stabiliti. Recenti ricerche suggeriscono tuttavia che l’assunzione di dolcificanti ipocalorici in dosi da consumo umano può influenzare la composizione del microbiota intestinale con possibili ricadute sul metabolismo dell’organismo. In attesa che la Scienza faccia definitivamente luce sull’argomento si consiglia di attenersi al “principio di precauzione”.
E’ giusto eliminare i carboidrati per dimagrire
Uno degli errori più comuni che si commettono quando si decide di mettersi a dieta è quello di eliminare totalmente i carboidrati dal regime alimentare, dimenticando che i carboidrati hanno una funzione biologica importante per il nostro corpo: sono fonte energetica e di trasporto dell’energia (amido, glicogeno); inoltre giocano un ruolo fondamentale nel sistema immunitario, nella fertilità e nello sviluppo biologico. Pertanto, eliminando i carboidrati si sottraggono al corpo nutrienti essenziali per la salute riducendo la possibilità di ottenere una perdita di peso sana e duratura nel tempo. La scelta corretta è, quindi, quella di limitarne il consumo. Eliminare i carboidrati dalla dieta è controproducente perché riduce la massa magra e si perde acqua e non peso. La formazione di zuccheri dagli aminoacidi delle proteine porta, se protratta, ad una riduzione della massa magra, quindi dei muscoli. Certo, all’inizio si avrà la sensazione di una rapida perdita di peso ma in realtà quello che si perde veramente è acqua. Infatti, i carboidrati sono sostanze che obbligano l’organismo a trattenere acqua, meno carboidrati significa dunque meno acqua e minor peso ma a breve termine. Inoltre, in assenza di carboidrati può aumentare il senso di fame, inducendo ad un maggior consumo di grassi che sicuramente sono più calorici dei carboidrati; è stato inoltre dimostrato che, rispetto ai carboidrati, per ogni aumento del 5% sul totale delle calorie assunte attraverso grassi saturi, esiste un 8% in più di rischio di mortalità. Infine, da non trascurare i rischi per la salute come l'intestino pigro, la stanchezza, in quanto i carboidrati sono un'importante fonte di energia per il nostro organismo e in particolare per il cervello. Ancora, da non sottovalutare, rischi cardiovascolari, danni al fegato e ai reni.
Quali grassi vanno evitati per una corretta alimentazione?
Spesso si consumano grassi in quantità elevate, senza tener presente il loro valore nutrizionale e senza pensare che alcuni fanno bene al nostro corpo. In generale, sono da evitare il più possibile i grassi saturi, soprattutto di origine animale come lardo, panna, burro, strutto, i salumi a elevato contenuto di grassi e il consumo frequente di formaggi così come i grassi o cibi contenenti “grassi vegetali idrogenati” (margarine). Il loro consumo è associato ad un aumento della mortalità e insorgenza di patologie tumorali o cardiovascolari. Sono invece da preferire i grassi insaturi, mono e poli-insaturi, derivanti principalmente da alimenti vegetali, il cui consumo è stato associato con un livello di mortalità complessivamente più basso; essi contribuiscono – anche se in maniera modesta – ad aumentare i livelli del cosiddetto colesterolo buono (HDL). Questi grassi si trovano in primis nell’olio extravergine di oliva e in quello di girasole, ma anche in frutti come l’avocado, e in altri alimenti vegetali (come mandorle, nocciole e pistacchi). Il grasso che si trova invece negli alimenti confezionati e trasformati può essere a base di grassi vegetali idrogenati che possono contenere grassi nella forma cosiddetta “trans”, che si è dimostrato essere in grado di aumentare il colesterolo totale e cattivo (LDL), e ridurre quello buono (HDL). I grassi trans sono quelli che, nella ricerca, hanno dimostrato avere un maggior effetto negativo sulla salute.
Cosa sono i PUFA?
Gli acidi grassi polinsaturi o PUFA (Poly-Unsatured Fatty Acids) sono acidi grassi “essenziali”, così definiti poiché non possono essere sintetizzati dall’organismo umano ma devono essere assunti in quantità sufficiente attraverso l’alimentazione.; sono i precursori delle prostaglandine, dei trombossani e dei leucotrieni, sostanze che intervengono nel sistema immunitario, nella risposta infiammatoria e influenzano il sistema cardiovascolare; vengono anche definiti EFA (Essential Fatty Acids) o Vitamina F. I due Acidi Grassi Essenziali più importanti sono l’acido linoleico (omega 6), di provenienza vegetale e l’acido alfa-linolenico (omega 3), di provenienza ittica e vegetale. prodotti dal nostro organismo. Gli acidi grassi omega 6 si trovano negli oli essenziali (colza, mais, soia, semi di cotone, cartamo, girasole), in frutta oleosa (come arachidi, noci, pistacchi), e in alimenti come cereali, legumi secchi e nel tuorlo d’uovo. Questi grassi sono fondamentali componenti dell’organismo (compongono le membrane cellulari), e sono indispensabili per lo sviluppo e la crescita del bambino, oltre a diminuire il livello di trigliceridi nel sangue. A questa famiglia viene attribuita un’attività “pro-infiammatoria”, perché tra i suoi componenti vi è l’acido arachidonico, protagonista della reattività in senso infiammatorio del nostro organismo. Sono fonti di omega 3 alcuni pesci dalla carne grassa (come sgombro, salmone, aringa, sardine e tonno), frutti oleosi come le noci e semi come il lino ma anche in parte nei legumi come fagioli secchi. I principali derivati originati dal metabolismo dell'acido alfa linolenico, sono: l'acido eicosapentaenoico o EPA e l'acido docosaesaenoico o DHA che partecipano alla fluidità alla membrana e sono importanti costituenti della membrana delle cellule del sistema nervoso e della retina, soprattutto DHA. EPA è precursore di molecole con diverse attività la più importante è quella anti-infiammatoria.
N.B. Per il corretto funzionamento del nostro organismo, il rapporto tra Omega 6 e Omega 3, deve essere inferiore o uguale a 4 come riporta l'INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) che evidenzia come bisognerebbe consumare ogni quattro grammi di omega 6 almeno un grammo di omega 3 . Purtroppo nei paesi occidentali, Italia compresa, il rapporto omega 6/omega 3 è ben superiore, pari se non superiore a 15:1 ( a causa di uno scarso consumo di pesce, uno scarso consumo di verdure e semi oleosi ricchi di omega 3, quantità eccessive di frutta secca, utilizzo dell’olio di girasole o mais per cucinare e condire, eccessivo consumo di prodotti confezionati contenente questi oli, ecc.). Per ripristinare l’equilibrio fra questi 2 acidi grassi. è sufficiente: consumare almeno una volta a settimana pesci grassi, come il salmone e sgombro, oppure sarde, tonno e pesce spada consumare verdura a foglia larga (broccoli, spinaci, cavolo cappuccio, bietole ecc.) limitare e non eccedere nella quantità di frutta secca (la porzione giornaliera raccomandata è di 30 g) limitare il consumo di carne, che ha una prevalenza di omega 6 condire i piatti con olio extra vergine spremuto a freddo a crudo e con olio di semi di lino (perfetti per bilanciare, anche se ricchi di omega6) inserire nella propria alimentazione i semi di lino o di chia macinati, da utilizzare, ad esempio, negli impasti, al posto dell’uovo.
Quante uova si possono consumare in una settimana
Secondo le attuali conoscenze, si possono tranquillamente consumare 3-4 uova a settimana. Le uova sono tra gli alimenti più nutrienti perché ricche di proteine nobili: ne contengono una dozzina di grammi per 100 grammi di alimento; si tratta di proteine di altissimo valore biologico, tra le più assimilabili e complete in assoluto, ovvero con tutti gli amminoacidi essenziali e, per giunta, nelle giuste proporzioni. Sono inoltre presenti grassi (una decina di grammi per 100 grammi di uova), soprattutto monoinsaturi e polinsaturi, particolarmente benefici, e buone quantità di alcuni minerali (ferro, selenio) e vitamine (vitamina A, B2, B5, B12), nonché quote minori di tanti altri micronutrienti necessari per vivere e star bene. I carboidrati figurano solo in tracce. Il tutto, ad ogni modo, a fronte di un contenuto calorico relativamente modesto, pari a 130 Kcal/100 g. Le uova però sono anche una delle maggiori fonti di colesterolo (oltre 350 mg/100 g) e questo rappresenta una delle principali remore al loro consumo. E’ tuttavia dimostrato che il colesterolo consumato con le uova ha solo effetti minimi sui livelli di colesterolo nel sangue. Il motivo è che se introduciamo colesterolo in eccesso con la dieta il nostro fegato tende a produrne di meno, e viceversa. Anzi, esistono specifiche evidenze scientifiche mettono in luce che il consumo di uova sembra addirittura in grado di migliorare il profilo lipidico, innalzando i livelli di colesterolo HDL (il cosiddetto colesterolo “buono”) e modificando quello LDL (il colesterolo “cattivo”) in un modo tale da ridurne la nocività a livello cardiovascolare. D’altronde, la maggior parte degli studi che sono andati ad analizzare il rapporto tra consumo di uova e rischio di malattie cardiovascolari (infarto, ictus ecc.) non ha rilevato responsabilità in tal senso delle uova.