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Sangue di drago | Croton lechleri

Il Sangre de Grado o Sangue di drago (Croton lechleri), un arbusto dalla cui corteccia si estrae una pregiata resina dal nome appunto di “sangue di drago”, di colore rosso, contenente l’alcaloide taspina responsabile della capacità cicatrizzante della pianta, oltre a proantocianidine, e lignani diterpenici. E’ anche usato come astringente, emostatico, anti-diarroico, antiinfiammatorio e antitumorale, antiossidante, antibatterico, antivirale e soprattutto è in grado di inibire la proliferazione dell’Helicobacter pylori, responsabile dell’ulcera gastrica. Serve anche per trattamenti più generici, come diarrea persistente, gastro-enterite, colite e persino anoressia.

Le proantocianidine hanno capacità di formare una pellicola che protegge sia contro l’invasione microbica delle ferite che dall’attività dei radicali liberi; l’elevato contenuto di polifenoli nella resina di Croton lechleri forniscono un’azione anti-infiammatoria e forte capacità antibatterica; sembrerebbe che insieme agevolino la guarigione del tessuto danneggiato. I fibroblasti trattati con taspina hanno mostrato un significativo incremento del numero di migrazione delle cellule, suggerendo che questo effetto potrebbe essere dovuto al lavoro dell’attività cicatrizzante della linfa e della taspina; inoltre è stato riportato che una doppia applicazione topica giornaliera migliorerebbe il tempo di guarigione del 31%.

Il suo potere cicatrizzante ed emostatico rende utile l’uso del lattice del Croton Lechleri per tutti quei casi dove si richieda un’immediata cicatrizzazione e una più rapida guarigione. Un minor tempo di guarigione riduce gran parte delle problematiche postoperatorie o post-trattamento.

Fin dai tempi antichi, questa preziosa resina veniva usata per vari scopi, dall’uso in medicina a quello dell’incenso da bruciare. Ancora oggi viene usata in alcuni prodotti cosmetici e medicinali. Questa resina viene ottenuta dall’essudazione delle incisioni praticate sul tronco e sui rami delle piante che la contengono. Nell’antichità, si pensava che bruciando questa pregiatissima e rara sostanza rossa, si potesse esorcizzare il male, annullare le negatività, attirare amore e buona sorte. In realtà, le proprietà medicinali di questa resina sono particolarmente conosciute in varie zone del sud America per trattare malaria, emicranie, anemie e quant’altro. Era usata nei tempi antichi anche per laccare il legno, come incenso e come tinta.

Redazione amaperbene.it

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