Dal Mondo VegetaleFruttaLe Pere

Pera Abate Fétel

Nota semplicemente come “pera abate”, deve il suo nome all’Abbé Fétel, prelato a Chassy-les-Mines nel dipartimento di Rhône in Francia che, secondo tradizione, avrebbe selezionato per primo questo frutto negli orti del suo convento nel XV secolo; tuttavia la prèmiere ufficiale della pera Abate risale al Congresso di Lione del 1876, mentre bisognerà aspettare la prima metà del Novecento per ottenere il via libera alla sua commercializzazione sicura. Evidentemente questa varietà “molto allungata, rugginosa, irregolare” non ispirava granché i botanici dell’epoca. Per giunta era difficile da coltivare, almeno in Francia. In Italia invece ha trovato terreno fertile, soprattutto in Emilia Romagna, a partire dalla fine della seconda Guerra Mondiale. Le fertili pianure formatesi nei millenni intorno al fiume Po si sono rivelate l’habitat di coltivazione ideale di questa varietà di pera, la cui coltivazione si è progressivamente sviluppata nel corso dei decenni fino a fare dell’Italia il principale produttore mondiale di pere Abate Fetel. Abate Fetel oggi è diventata la varietà di pere più amata dagli Italiani.

L’Abate è una varietà a ciclo autunnale (settembre-maggio). I frutti hanno forma allungata ed elegante, definita “calebassiforme” dal punto di vista botanico, ma “a collo di cigno” nel lessico comune, proprio per indicare il rapporto particolarmente elevato tra la lunghezza dei 2 assi maggiori, tipica e unica dei frutti di questa varietà speciale. I frutti possono avere misure diverse (da 55 a oltre 85 mm di diametro massimo) e pesi diversi (indicativamente da 150 a oltre 300 g per frutto in relazione al diametro). La buccia sottile ha colore verde ruggine con sfumature rossastre nei punti direttamente esposti al sole; occasionalmente i frutti possono presentare una colorazione rosso-rosata dell’epidermide nelle parti più direttamente esposte al sole. I frutti più verdi sono croccanti e molto succosi. Mano a mano che la buccia assume una colorazione progressivamente più gialla, la polpa – che è succosa, bianca e fine, dal sapore dolce-aromatico – diventa sempre più morbida e fondente.

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Redazione amaperbene.it

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