Dal Mondo Vegetale

Sedum | Sedum telephium

Sedum telephium (L., 1977), comunemente noto come borracina maggiore,  è una pianta perenne, mediamente alta (fino a 60 cm) di aspetto erbaceo, appartenente alla famiglia delle Crassulaceae; è una pianta grassa, con poche foglie piatte di tipo laminare disposte in modo alterno. I fiori sono rosso scuri tendenti al purpureo. Il Genere Sedum è costituito da oltre 450 specie, tutte piante erbacee perenni che vegetano spontanee nel clima Mediterraneo, specialmente in luoghi assolati e impervi per altre piante: nelle crepe dei muri a secco, sui tetti, nei terreni agricoli non coltivati ecc. In tarda estate ed inizio autunno sono praticamente le uniche piante a sfoggiare mini fioriture di colore e forma varia in base alla specie: bianche, rosa, rosse, gialle… e se ne avverte ancora di più la presenza quando crescono spontanee in natura. Tantissimi anche i nomi che accompagnano la storia di questa pianta: erba della Madonna, erba di San Giovanni, telefio, erba pignola, erba dei calli e altri ancora.  Veniva detta “Erba della Madonna” perché la pianta veniva spesso utilizzata per abbellire tabernacoli ed edicole di campagna quando, nel suo periodo di maggior sviluppo vegetativo, circa metà giugno, la pianta veniva raccolta e utilizzata a questo scopo. Talvolta accadeva che gli steli recisi portassero a compimento la fioritura anche senza acqua, per cui si “gridava” al miracolo. Un motivo in più per attribuire questa pianta alla Madonna.

La pianta è originaria dell’Europa, delle zone fredde e temperato – fredde dell’Eurasia. In Italia cresce spontanea su colline umide e ombrose, in prati incolti, aree montagnose anche sassose, ai margini dei boschi e dei sentieri sterrati. Si può coltivare anche nel proprio giardino e usare questa pianta quando se ne presenta la necessità. Si possono persino congelare le foglie fresche, che vanno raccolte in estate, ancora meglio se nei mesi di luglio e agosto. Si toglie la pellicola inferiore della foglia e si applica direttamente sulla parte da trattare.

Il nome del genere Sedum viene definito da Linneo e potrebbe derivare dal verbo “sedeo” = “io mi siedo” per l’andamento della pianta, non eretto ma prostrato, o da “sedare”, “calmare” in riferimento ad alcune proprietà della stessa., da qui sedum ovvero seduto. Il nome Telephium invece ha dietro una vera e propria storia appartenente alla mitologia greca antica (ma anche alla sua caratteristica principale di pianta guaritrice…miracolosa): la leggenda è quella del re Telefo il quale, ferito in battaglia dalla temibile lancia di Achille risultò affetto da una piaga alla coscia che non rimarginava mai. Anche per questo motivo in medicina antica tali lesioni sono state denominate “Ferite Telefie”, e così anche la pianta è stata nominata popolarmente Telefio, in virtù delle sue capacità di curare tali ferite.

In inglese viene chiamato Witch’s Moneybags (‘il portamonete della strega’), in quanto nella tradizione popolare veniva portata in tasca come amuleto contro le emorroidi.

La pianta del sedum contiene flavonoidi, polisaccaridi – i due principali costituenti chimici dotati di attività farmacologica – resine, mucillagini, pectine e polifenoli.

Il sedum è una pianta molto apprezzata perché è uno straordinario rimedio per la cura della cute infiammata e lesa. È un cicatrizzante naturale, dall’effetto antibatterico, antinfiammatorio, antiadesivo e riepitelizzante, efficace nel trattamento di ferite, ulcere, giraditi, ascessi, dermatiti, ustioni, punture di insetti e utile anche nel favorire la fuoriuscita di corpi estranei sottocutanei. Calma prurito e dolore; inoltre, previene e contrasta la comparsa di acne e foruncoli, verruche e calli.

Si usano le foglie fresche esternamente come antinfiammatori naturali, per placare piaghe o ulcere della pelle o della bocca, ascessi, come cicatrizzanti in caso di ferite, foruncoli, verruche, calli, ustioni, eritemi ed eritemi solari, cisti, fistole, osteite, mastiti. Si toglie la pellicola inferiore della foglia e si applica direttamente sulla parte da trattare. Le foglie fresche possono anche essere congelate. L’applicazione topica favorisce inoltre la fuoriuscita di corpi estranei sottocutanei.

Per uso interno si usa come antiepilettico, per la memoria, come astringente in caso di dissenteria, sudorifero e antiscorbutico.

Le foglie possono essere consumate fresche in insalata, moderatamente onde evitare casi di intolleranza.

Queste piante sono usate principalmente per decorare giardini in quanto sono stati creati diversi ibridi a svariati colori. Inoltre non presentano problemi di coltivazione in quanto sono abbastanza resistenti.

Redazione amaperbene.it

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