Dal Mondo Vegetale

Sabadiglia | Schoenocaulon officinale

Pianta della famiglia delle Liliacee, vive in Messico, Guatemala, Venezuela nei luoghi erbosi collinosi; ha un bulbo sotterraneo oblungo da cui parte un ciuffo di foglie graminiformi, ensiformi, acute e uno scapo fiorale alto fino a 2 m.; i fiori, portati all’estremità dello scapo nudo, sono sviluppati all’ascella di brattee rotondate da brevi pedicelli. Il frutto è una piccola capsula setticida che contiene numerosi semi bruni, oblungo acuti, compressi, lunghi circa 8 mm.

La pianta è stata anche chiamata coi nomi di Schoenocaulon officinale A. Gray e Asagraea officinalis Lindl. o Veratrum officinale, e le sue proprietà medicinali sono conosciute in Europa dal sec. XVIII.

La droga è costituita dai semi (semen sabadillae) inodori con sapore amaro persistente, velenosi perché contengono parecchi alcaloidi: veratrina, veratridina, sabadillina, sabatrina, ecc. La polvere è fortemente starnutatoria. Si prepara l’unguento ed è iscritta nella Farmacopea ufficiale (5ª ed.).

I primi semi di sabadiglia arrivarono in Europa già nel 1572. A partire dal XVIII secolo, i semi vennero ampiamente impiegati contro i pidocchi. I semi della pianta sono molto velenosi. Ma a partire dal XVIII secolo, i semi della sabadiglia vennero impiegati anche per combattere i parassiti. L’uso della pianta in omeopatia è limitato dal fatto che i suoi semi sono molto tossici. Il principio attivo veratrina, non diluito, causa gravi effetti collaterali che, nel peggiore dei casi, possono provocare patologie come paralisi cardiaca, dispnea e collasso. Tuttavia, grazie alla forte diluizione del principio attivo nei rimedi omeopatici, non sono noti effetti collaterali del rimedio.

Per la produzione della tintura madre omeopatica vengono impiegati i semi maturi ed essiccati. La tintura viene poi utilizzata per produrre globuli o compresse.

Ha proprietà antiparassitarie (contro i pidocchi e le blatte), antelmintiche e purgative; è indicata in caso di parassitosi intestinale; coriza; raffreddore da fieno; laringiti, faringiti e tracheiti; cenestopatie; prurito del palato e senso di escoriazione sulla lingua.

Sabadilla officinalis è uno dei rimedi di omeopatia. L’omeopatia adotta rimedi a microdosi secondo il principio della similitudine. Il rimedio è indicato nei pazienti con le seguenti alterazioni generali: astenia improvvisa e incoercibile, dolore che inizia a destra per poi migrare a sinistra, dolore, starnutazione incoercibile, raffreddore da fieno.

Redazione amaperbene.it

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