Dal Mondo Vegetale

Galeopside | Galeopsis Tetrahit L.

La canapetta comune (nome scientifico Galeopsis tetrahit L., 1753) o canapa selvatica è una piccola pianta erbacea annuale, alta fino a 50 cm., dai fiori labiati appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. Il fusto, semplice o spesso, ramificato in alto, ha la porzione immediatamente al di sotto di ogni nodo notevolmente ingrossata per accumulo di acqua. Le foglie sono opposte, con picciolo lungo da 2 a 4 cm., di forma da lanceolata ad ovale, con il margine crenato. I fiori sono numerosi all’ascella delle foglie, formano densi verticilli nella parte superiore del fusto. La corolla, lunga circa il doppio del calice, è di colore rosa con una macchia gialla alla fauce.

La pianta è diffusa dalla regione submontana a quella subalpina. Si trova nei campi e nei boschi radi, specialmente su terreno siliceo, in vegetazioni disturbate nei campi, lungo le vie poderali, in radure di boschi e nelle siepi, su suoli argillosi sciolti e ricchi in scheletro, piuttosto freschi e ricchi in composti azotati, dal livello del mare (ove è rara) a circa 2000 m. La pianta fiorisce da giugno e contiene sostanze amare di tipo glucosidico, resine, saponine, acido silicico e tannini.

Il nome del genere deriva dal latino “galea” = “elmo” e dal termine greco “òpsis” = ” aspetto” relativo alla forma del labbro superiore della corolla; altra ipotesi prevede una derivazione dal greco γᾰλέη galée gatta, donnola, puzzola e da ὄψις ópsis somiglianza: che ricorda una puzzola per via dell’odore sgradevole. L’epiteto della specie è una probabile corruzione del greco “trchytòs” = “scabro” relativo alla presenza di peli rigidi in questa specie; oppure tetrahit potrebbe essere un termine mutuato dal tardo latino medioevale che con questo termine indicava l’erba giudaica; il termine tetrahit, nome in latino medioevale dell’erba giudaica e dell’erba hircina.

Componenti principali: nelle varie parti della pianta si possono trovare delle sostanze amare di tipo glucosidico, resine, saponine, acido silicico e tannini.

Alla pianta vengono attribuite proprietà antispasmodiche, espettoranti, diuretiche e astringenti. In particolare grazie al contenuto di acido silicico questa pianta è indicata nella cura delle malattie dell’apparato respiratorio (contro la tosse in alcune zone si prepara una tisana con le foglie di questa pianta; in altri casi si preferisce una miscela con malva e timo); inoltre alcuni componenti come le saponine favoriscono l’eliminazione del catarro. L’impiego di queste sostanze va comunque sempre fatto con cautela e in base a precise conoscenze. La presenza di tannini indica un possibile uso esterno di tipo cosmetico ma anche come cura per pelli arrossate e congestionate.

Redazione amaperbene.it

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