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Dagli scarti di melagrana un agente per contenere l’aumento della pressione sanguigna

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Un estratto di bucce e semi di melagrana completamente solubile in acqua, ottenuto mediante una tecnica innovativa (cavitazione idrodinamica), ecologica, efficiente e scalabile fino a capacità produttive industriali, si è rivelato efficace nel trattamento dell’ipertensione, sia acuta che cronica.

Lo dimostra una ricerca in vivo condotta su un modello murino, pubblicata su Nutrients e realizzata da ricercatori dell’Istituto per la Bioeconomia del CNR di Firenze e dell’Università di Pisa.

Le proprietà salutari del frutto del melograno, alimento di grande consumo, sono note da tempo. Tuttavia, la filiera della melagrana è ancora piuttosto inefficiente, con la frazione non edibile, bucce e semi, pari al 60% del peso del frutto, che è ricca di preziosi composti bioattivi, conosciuti da tempo per le loro proprietà salutari, in gran parte dovute ai cosiddetti ellagitannini, in particolare punicalagina e acido ellagico, smaltiti o sottoutilizzati.

Finora il recupero e la valorizzazione di questi sottoprodotti sono stati ostacolati dalla mancanza di una tecnica di estrazione adeguata, in grado di restituire un prodotto completamente solubile in acqua e più sicuro per l’organismo.

L’applicazione della cavitazione idrodinamica ha consentito di estrarre una grande quantità di bucce e semi di melagrana in sola acqua, a bassa temperatura e in pochi minuti, con un consumo energetico molto limitato, restituendo un prodotto completamente solubile.

Questo nuovo estratto ottenuto da sottoprodotti non commestibili (chiamati PPE), utilizzando la cavitazione idrodinamica, è stato studiato per i suoi effetti cardiovascolari in vivo. Il PPE ha mostrato efficacia in un modello di ratto iperteso indotto da fenilefrina (PE), simile all’estratto di frutto intero (PFE) ottenuto utilizzando la stessa tecnica estrattiva, insieme a una buona bioaccessibilità intestinale dopo somministrazione orale. Infine, quando somministrato cronicamente per 6 settimane a ratti spontaneamente ipertesi, il PPE ha dimostrato di contenere significativamente l’aumento della pressione sanguigna sistolica, paragonabile al farmaco di riferimento Captopril, e ad una dose notevolmente inferiore alla dose efficace riportata di acido ellagico. Inoltre la somministrazione dell’estratto di melagrana ha dimostrato importanti effetti a livello cardiaco, perché ha consentito di abbassare i livelli di citochine. L’estratto della frazione non commestibile del frutto del melograno ha mostrato anche buoni effetti antinfiammatori e antifibrotici. I risultati di questo studio, insieme alla tecnica di estrazione, potrebbero contribuire ad aumentare il valore della filiera del melograno, alleviare il relativo carico ambientale e potenzialmente migliorare la salute pubblica.

Benedetti G, Flori L, Spezzini J, Miragliotta V, Lazzarini G, Pirone A, Meneguzzo C, Tagliavento L, Martelli A, Antonelli M, Donelli D, Faraloni C, Calderone V, Meneguzzo F, Testai L. Improved Cardiovascular Effects of a Novel Pomegranate Byproduct Extract Obtained through Hydrodynamic Cavitation. Nutrients. 2024 Feb 10;16(4):506. doi: 10.3390/nu16040506. PMID: 38398831; PMCID: PMC10893178.

Redazione amaperbene.it

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