Dal Mondo Vegetale

Cataria | Nepeta Cataria

La gattàia, gattària, erba gatta o erba gattaria (nome scientifico Nepeta cataria L., 1753) è una piccola pianta perenne erbacea aromatica dai delicati fiori labiati appartenente alla famiglia delle Lamiaceae.

Il nome generico (Nepeta) si trova per la prima volta negli scritti di Gaio Plinio Secondo, scrittore e naturalista romano, e deriva da un antico nome latino per una pianta aromatica originaria di Nepi (Etruria), oggi Viterbo, nel Lazio. L’epiteto specifico (cataria) deriva dal tardo latino “cattus” o “cathus” (= dei gatti, relativa ai gatti). Il nome scientifico della specie è stato definito da Linneo (1707 – 1778).

E’ una pianta erbacea perenne, ermafrodita, munita di radici tuberose da cui si dipartono i rizomi; è alta dai 35 cm, ma può anche raggiungere i 200 cm. Il fusto è eretto, tetragono, tormentoso, ramoso e di colore rosso nella parte abassiale. Le foglie sono opposte e picciolate. Inferiormente il picciolo è lungo da 1 a 3,5 cm, mentre man mano che si sale lungo il fusto, il picciolo si accorcia. La lamina fogliare superiore è lucida, verde chiaro e quasi glabra, mentre quella inferiore è grigiastra e pubescente. La forma della lamina è triangolare-ovata a base cordata, mentre il margine è dentato-crenato. le foglie possiedono brattee picciolate. L’infiorescenza è ramosa e forma verticillati con un peduncolo, sono presenti bratteole. Il calice è zigomorfo, di 5-8 mm e di colore verde-violetto, ricoperto di peli, mentre la corolla è bianca o lilla pallido di 5,5-9 mm, con labbro superiore a 2 lobi e quello inferiore a 3. La fioritura avviene tra Giugno e Agosto. La pianta cresce nei luoghi incolti, ai margini di sentieri collinari, presso macerie e vecchi muri. Cresce bene in pieno sole e su terreno piuttosto sabbioso. Si propaga per seme o anche per divisione della radice di individui già formati.

Coltivata come ornamentale, contiene un olio repellente per gli insetti e mentolo.

Per i felini la pianta rappresenta una vera e propria “droga”, seppur benefica, perché non ha effetti nocivi e non dà alcuna dipendenza. L’erba gattaia ha infatti la nomea di far impazzire i gatti, ma in generale la maggior parte dei felini. La reazione consiste in annusate e leccate che evolvono anche in scuotimenti della testa, sfregamenti del mento e del corpo attorno alla fonte del profumo che proviene dall’olio essenziale contenuto nella pianta e che si sprigiona, come per tutte le piante essenziere, allo sfregamento delle foglie. La motivazione che si è ipotizzata è quella che l’odore della pianta ricordi quello dell’urina del felino domestico e che quindi i gatti lo associno al corteggiamento, comportandosi di conseguenza.

I principali componenti dell’olio essenziale contenuto nella Nepeta gattaia sono il carvacrolo ed il timolo, molecole ad azione espettorante ed anticatarrale. La Nepeta contiene inoltre una sostanza fitochimica chiamata nepetalactone, che ha la capacità di esercitare un effetto calmante sul sistema nervoso centrale.

Nel Medioevo la Nepeta era utilizzata come tonico rilassante ed è stata una delle principali piante curative coltivate dai monaci nei giardini dei monasteri. Si consigliava in decotto, addolcito con il miele, per alleviare la tosse, ma veniva anche utilizzata per medicare lividi, irritazioni del cuoio capelluto e lesioni alla cute; somministrata ai lattanti, era in grado di alleviare le coliche gassose, gas intestinali e ansia. Gli Indiani d’America la utilizzavano per spasmi, raffreddore e tosse, orticaria, foruncoli, edemi.

L’erboristeria moderna raccomanda la Nepeta per curare i disturbi di stomaco, dolori mestruali, risolvere le coliche, raffreddori, influenza, febbre, ma anche il mal di testa e come blando sedativo; da alcuni è fumata come euforizzante (non contiene alcaloidi che diano dipendenza).  Addirittura, per il suo effetto positivo sui felini, la pianta essiccata viene usata per imbottire o profumare i giocattoli dei gatti domestici.

In cosmesi le sommità fiorite sono utilizzate nei pediluvi avendo proprietà deodoranti detergenti. E’ anche una pianta che può essere utilizzata in cucina per condire diverse pietanze come carne e patate. Inoltre è anche utile come repellente contro gli insetti.

Redazione amaperbene.it

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