Pillole di Conoscenza

A rischio il diritto alla tutela della salute. Spesa sanitaria in calo, investimenti inadeguati in sanità, Italia ultima tra i paesi del G7

Pillola di conoscenza

Getting your Trinity Audio player ready...

Lo scorso 9 aprile il Consiglio dei Ministri ha approvato il Documento di Economia e Finanza (DEF) 2024 in forma “semplificata”, ovvero con le sole stime tendenziali calcolate sulle norme in vigore, e senza stime programmatiche che rimangono in attesa del nuovo Patto di Stabilità.

«Rispetto alle previsioni di spesa sanitaria sino al 2027 – afferma Nino Cartabellotta Presidente della Fondazione GIMBE – il DEF 2024 certifica l’assenza di un cambio di rotta e ignora il pessimo “stato di salute” del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), i cui princìpi fondamentali di universalità, uguaglianza ed equità sono stati traditi, con conseguenze che condizionano la vita delle persone, in particolare delle fasce socio-economiche più deboli e delle persone residenti nel Mezzogiorno. Dai lunghissimi tempi di attesa all’affollamento inaccettabile dei pronto soccorso; dalle diseguaglianze regionali e locali nell’offerta di prestazioni sanitarie alla migrazione sanitaria dal Sud al Nord; dall’aumento della spesa privata all’impoverimento delle famiglie sino alla rinuncia alle cure».

Il DEF 2024 certifica per l’anno 2023 un rapporto spesa sanitaria/PIL del 6,3% e, in termini assoluti, una spesa sanitaria (a consuntivo) di € 131.103 milioni, oltre € 3.600 milioni in meno rispetto a quanto previsto dalla NaDEF 2023 (€ 134.734 milioni). Secondo la Fondazione gli investimenti in sanità risultano inadeguati e fanno segnare all’Italia un record negativo all’interno dei Paesi del G7: siamo ultimi nel rapporto tra spesa sanitaria e Pil, al di là delle dichiarazioni della Presidente del Consiglio per la quale la spesa sanitaria nel nostro Paese non è mai stata così alta. A ciò si aggiunga il ridotto potere d’acquisto a causa di un’inflazione che nel 2023 ha raggiunto il 5,7% su base annua.

Per il 2024 si prevede un rapporto spesa sanitaria/PIL al 6,4% [in termini assoluti € 138.776 milioni, ovvero € 7.657 milioni in più rispetto al 2023 (+5,8%)]. “In realtà – precisa Cartabellotta – l’altisonante incremento di oltre € 7,6 miliardi stimato per il 2024 è illusorio: infatti, in parte è dovuto a un mero spostamento al 2024 della spesa prevista nel 2023 per i rinnovi contrattuali 2019-2021, in parte agli oneri correlati al personale sanitario dipendente per il triennio 2022-2024 e, addirittura, all’anticipo del rinnovo per il triennio 2025-2027. Una previsione poco comprensibile, visto che la Legge di Bilancio 2024 non ha affatto stanziato le risorse per questi due capitoli di spesa”. C’è da considerare inoltre l’erosione del potere di acquisto, visto che secondo l’ISTAT ad oggi l’inflazione si attesta su base annua a +1,3%.

Nel triennio 2025-2027, a fronte di una crescita media annua del Pil nominale del 3,1%, il DEF 2024 stima al 2% la crescita media annua della spesa sanitaria. Il rapporto spesa sanitaria/PIL si riduce dal 6,4% del 2024 al 6,3% nel 2025-2026, al 6,2% nel 2027. Rispetto al 2024, in termini assoluti la spesa sanitaria nel 2025 sale a € 141.814 milioni (+2,2%), a € 144.760 milioni (+2,1%) nel 2026 e a € 147.420 milioni (+1,8%) nel 2027.

Rimangono pertanto molto azzardate le stime assolute di € 6.414 milioni in più nel 2025 e di € 9.160 milioni nel 2026, tenendo conto che il Fabbisogno Sanitario Nazionale fissato dalla Legge di Bilancio 2024 è pari a € 135.400 milioni per il 2025 e € 135.600 milioni per il 2026.

Peraltro, bisognerà capire dove reperire le risorse sia per abolire gradualmente il tetto di spesa per il personale sanitario – come annunciato dal presidente Meloni e del ministro Schillaci – sia da destinare alle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e di protesica, visto che l’aggiornamento dei nomenclatori tariffari è stato rinviato in accordo con le Regioni al 1° gennaio 2025 per mancanza di fondi, posticipando ancora una volta l’esigibilità dei “nuovi” Livelli Essenziali di Assistenza, ben 8 anni dopo la loro approvazione”.

Fonte: GIMBE – Comunicato stampa del 16 aprile 2024 - DEF: spesa sanitaria in calo nel 2023, per il 2024 l’aumento è illusorio. Scende il rapporto spesa sanitaria/Pil: 6,3% nel 2025-2026 e poi 6,2%, sotto il livello pre-Pandemia. Investimenti inadeguati in sanità: Italia ultima tra i paesi del G7, a rischio diritto alla tutela della salute.

Redazione amaperbene.it

AMAxBenE è l’acronimo di AliMentAzione per il BenEssere

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio