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Prezzemolo | Petroselinum sativum

Il prezzemolo, il cui nome scientifico è Petroselinum hortense o secondo la più recente classificazione Petroselinum sativum, appartiene alla famiglia delle Apiaceae ed è una pianta coltivata in quasi tutti gli orti, originaria delle zone mediterranee.

I nome prezzemolo deriva dal greco “petroselion sativum” (da petra – ”pietra”- e selinon – “sedano”) ovvero sedano che cresce sulle pietre – poiché pare che la pianta crescesse spontanea tra le rupi della Macedonia – e sativum “adatto ad essere coltivato”.

È una pianta erbacea, biennale nelle zone temperate, annuale in quelle tropicali. Ha una robusta radice a fittone bianco giallastra. Le foglie sono completamente glabre e hanno un contorno triangolare frastagliato, possono essere bipennatosette o tripennatosette. L’infiorescenza è una ombrella formata da una cinquantina di piccoli fiori a cinque petali bianchi, talvolta soffusi di azzurro-violetto o giallastro. Cresce spontaneamente nei boschi e nei prati delle zone a clima temperato; teme infatti il freddo intenso.

Un cucchiaio di prezzemolo fresco (circa 3,8 g) apporta circa una Caloria. Il prezzemolo è una fonte di beta-carotene e luteina/zeaxantina, di flavonodi come la luteolina e di eugenolo; contiene molte vitamine: A, B1, B2, B3, B5, B6, C, E, K e J, aminoacidi. Le proprietà medicinali sono derivate dal fatto che contiene un’essenza costituita da apiolo, apioside e miristicina. Ha proprietà diuretiche e sudorifere, antipertensive; favorisce la peristalsi intestinale; ha un’effetto lenitivo contro punture di insetti, contusioni e mal di denti. La forte presenza di flavonoidi e in particolare di luteina rende il prezzemolo un rimedio naturale fortemente indicato per contrastare i segni dell’invecchiamento. In aggiunta sembra vantare anche proprietà antitumorali.

Il suo olio essenziale favorisce la secrezione gastrica ed in definitiva un migliore processo digestivo. La sua ricchezza di vitamina C lo rende poi molto adatto nel prevenire raffeddore ed influenza, e o nel ridurre il rischio di sviluppare patologie come l’asma, il diabete e l’arteriosclerosi. Infine, il prezzemolo è una fonte di acido ossalico: un suo consumo eccessivo è sconsigliabile in caso di artrite gottosa, calcoli renali e carenze di minerali o di altri nutrienti.

Il consumo di grandi quantità di prezzemolo è ad ogni modo sconsigliato perché può causare effetti collaterali come forme di anemia e problemi epatici, e diventare tossico per l’organismo; nel passato il suo decotto era utilizzato come abortivo e può essere funzionale per bloccare la produzione del latte. In generale il prezzemolo regolarizza il flusso mestruale (così come il ginepro e lo zenzero). L’applicazione cutanea dell’olio dei suoi semi può invece scatenare rash e aumentare la sensibilità della pelle al sole.

Inoltre il prezzemolo può interferire con l’assunzione del warfarin e dei diuretici. In caso di dubbi è bene chiedere consiglio al proprio medico.

Redazione amaperbene.it

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