Dal Mondo Vegetale

Polmonaria | Pulmonaria officinalis L.

La polmonaria (detta anche salvia di Gerusalemme, erba macchiata, borrana selvatica), è una pianta della famiglia delle Boraginaceae coltivata generalmente per ornamento. È la specie forse più diffusa in Europa, chiamata “officinalis” da Carlo Linneo in quanto usata nelle farmacie dell’epoca nella cura della tosse e delle malattie del petto, forse per la sua dura pelosità (effetto espettorante).

La Pulmonaria officinalis originaria di Europa e Asia settentrionale è una graziosa pianta perenne, alta dai 15 ai 40 cm, a fusto eretto, che si distingue per le foglie grandi e pelose con macchie bianche, più o meno allungate triangolari a base cuoriforme. In Italia questa specie è presente e localmente abbondante, con discontinuità, sui rilievi delle regioni settentrionali a partire da 200 m fino anche a 1600 m d’altezza, con aggruppamenti spesso non lontani da popolazioni di altre polmonarie; ama i luoghi ombreggiati e umidi, in genere prolifera nei boschi di latifoglie a 1500 metri, ma in generale è una pianta resistente che affronta bene anche la siccità.

Il nome Pulmonaria deriva da pulmo = polmone, allusione alle macchie bianche delle foglie, paragonate a quelle del polmone, da cui la credenza che la pianta sia utile nelle affezioni polmonari. È anche registrata col nome di Symphytum maculatum Bauch. dal greco sumfuton = aderente, saldato, da sumfuw = riunisco, perchè le foglie sono decorrenti (il vocabolo Symphytum si riferisce al Symphytum officinale L. che si usava per saldare le piaghe = Consolida maggiore).

La Polmonaria officinale contiene: numerosi composti fenolici, tra cui acido rosmarinico, litospermico, salvianolico, monardico, shimobashirico e yunnaneico; esteri dell’acido caffeico con acido chinico (i cosiddetti acidi clorogenici), acido treonico e acido glicerico; tre isomeri dell’acido p-cumaroilchinico, alcuni lignani come i globoidnani A e B, i polmonariosidi A e B così come molti glicosidi flavonolici comuni come la quercetina e i derivati ​​del kaempferolo (comprese le forme malonilate). Inoltre, presenta contenevano un contenuto significativo di menisdaurina, un glucoside nitrilico, nonché piccole quantità di megastigmane glucoside actinidioionoside e derivato del triptofano, ovvero licoperodina-1.

In fitoterapia, si adoperano le infiorescenze (raccolte nei mesi di marzo e aprile), la radice e le foglie (raccolte alla fine dell’estate). Le foglie da utilizzare vanno fatte essiccare in un ambiente ombroso e ben areato finché non diventano nerastre.

La polmonaria ha proprietà diuretiche, emollienti, toniche, espettoranti, lenitive, astringenti e sudorifere. Questa pianta viene ampiamente utilizzata come rimedio naturale a bronchite e altre affezioni dell’apparato respiratorio, emorroidi, malanni di stagione, dermatosi, mal di gola e screpolature. La polmonaria, inoltre, è ampiamente adoperata in lozioni e trattamenti per la cura dei geloni.

La polmonaria possiede inoltre attività antiossidante naturale, utile a combattere i radicali liberi, e inibitoria della COX-2.

Le foglie tenere sono impiegate nelle minestre; il succo fresco ha proprietà dietetiche per il suo contenuto di vitamina A e C.

I fiori della Polmonaria possono essere usati come tintura naturale per tingere di colore giallo-verde cotone e lana.

Redazione amaperbene.it

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