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La frutta secca: Pinoli

I pinoli sono i semi della pigna, o meglio, dello strobilo degli alberi della specie Pinus; tra queste, la più nota è Pinus pinea, anche detta pino “domestico” o “comune”.

Sono particolarmente ricchi di proteine (30% del peso) e di fibre vegetali (4,5% del peso). Sono una buona fonte di ferro e fosforo; ma contengono anche manganese, potassio, calcio, magnesio, zinco e rame. In merito alle vitamine, nei pinoli si apprezzano soprattutto i tocoferoli (vit. E), che donano al seme preziose caratteristiche antiossidanti. Degni di nota anche i livelli di tiamina (vit. B1), riboflavina (vit. B2) e niacina (vit. PP).

Come tutti i semi oleosi, anche i pinoli sono molto energetici e calorici, perfetti come ricostituenti, per chi pratica sport o per affrontare periodi di stress e stanchezza; l’apporto calorico comunque non dovrebbe costituire un problema, dato che di solito i pinoli vengono consumati in piccole quantità.  Le calorie provengono essenzialmente dai lipidi, dei quali sono particolarmente ricchi (50% del peso di un pinolo secco). Tra questi, a tutto vantaggio dell’aspetto metabolico, l’ottimo apporto di acido linoleico (omega 6, un polinsaturo essenziale con funzione ipocolesterolemizzante). I pinoli sono totalmente privi di colesterolo, ma contengono elevate quantità di trigliceridi, rispettivamente formati da acidi grassi prevalentemente insaturi. La quantità di glucidi, invece, non incide di molto sull’apporto energetico totale dell’alimento.

I pinoli hanno inoltre effetti antiossidanti e mantengono giovane la pelle e sano l’organismo; possono migliorare il profilo lipidico dei malati di ipercolesterolemia e, vista la notevole presenza di arginina, potrebbero anche avere una certa utilità all’interno della dieta contro l’ipertensione. Sono inoltre indicati per il soggetto in accrescimento, in gravidanza (purché si possa escludere totalmente l’allergia alimentare) ed in varie condizioni caratterizzate da astenia (alcuni ipotizzano che i pinoli abbiano anche una funzione energizzante indipendente da quella calorica). In allattamento, invece, non sono particolarmente indicati, poiché responsabili di una leggera alterazione gustativa del latte materno. Inoltre, sebbene la loro assunzione dovrebbe aumentare l’apporto di acidi grassi essenziali nel latte, per tutela dell’infante è bene escludere dalla dieta della nutrice gli alimenti potenzialmente allergizzanti (gruppo del quale i pinoli fanno parte).

Tra l’antica popolazione dei Frigi i pinoli erano utilizzati per preparare un vino inebriante e afrodisiaco; in Grecia le pigne erano simbolo di fertilità e lo scrittore romano Plinio scriveva al riguardo: “i pinoli spengono la sete, calmano i bruciori dello stomaco e vincono la debolezza delle parti virili”.

I pinoli in cucina, insieme a basilico, aglio, olio d’oliva e parmigiano, sono alla base del pesto, il famosissimo condimento per la pasta di origine ligure ormai conosciuto in tutto il mondo.  Sono molto utilizzati per salse e condimenti ma il loro gusto delicato viene sfruttato soprattutto nell’arte pasticcera: biscotti, gelati e torte (torta della nonna) sono spesso arricchiti con questo semino dolce e morbido.

Un abbinamento molto apprezzato è quello tra pinoli e uvetta, ottimo nei dessert ma anche per creare combinazioni agrodolci nei secondi di carne o per preparare piatti dal sapore esotico.

Olio di pinoli: è un condimento ricco di sostanze antiossidanti e può per questo essere utilizzato sia in campo alimentare che in ambito cosmetico. Contiene vitamina A, vitamina B1, vitamina B2, vitamina B3, vitamina E.

Redazione amaperbene.it

AMAxBenE è l’acronimo di AliMentAzione per il BenEssere

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