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Goji | Lycium barbarum

Lycium barbarum L., 1753 è un arbusto caducifoglio appartenente alla famiglia Solanaceae, originario delle regioni temperate della Cina (Gansu, Hebei, Mongolia interna, Ningxia, Qinghai, Shanxi, Sichuan, Xinjiang) e naturalizzato nell’Europa centrale e settentrionale. La pianta si presenta come un arbusto sempreverde che cresce in altezza, anche fino ai 3 metri.

La droga, ovvero la parte della pianta, di maggiore interesse da cui si estraggono i principi attivi sono i frutti: le famose bacche di Goji.

Pur esistendo molte varietà di bacche di Lycium in tutto il mondo, le bacche di Goji tibetano (Lycium barbarum L.) crescono spontaneamente solo in qualche zona delle aree verdi del Tibet, della Cina del Nord e soprattutto della Mongolia.

Nello specifico, la regione più importante per la coltivazione del Goji è il Ningxia, nella parte settentrionale della Cina, in cui scorre il Fiume Giallo e qui sussistono le migliori condizioni di crescita per il Goji tibetano.

Importante è non confondere il vero Goji (ovvero il Licidium), da una varietà di goji meno rinnomanata, il Lycium chinense. Il terreno è generalmente alcalino, ricco di sali minerali, le temperature variano da molto fredde a molto calde (da -16° F a 102° F – cioè da -26° C a 39°C). Queste condizioni contribuiscono a irrobustire le piante che si auto selezionano sviluppando sostanze che le rendono più forti e colme di principi attivi.

Fra le due (Licyum barbarum e Lycium chinense) Lycium barbarum è la più ricca di vitamine, sali minerali e antiossidanti ed è famoso in Asia per le sue bacche, annoverate nella farmacopea cinese.

Il Goji è anche chiamato “frutto di lunga vita” dai tibetani, che da tempi antichi ne apprezzano le qualità nutritive e salutistiche e sono tra le più longeve del mondo.

Il Goji è di fatto tra i frutti più ricchi di antiossidanti in assoluto. Ha una valore Orac molto elevato (25.300, e per tale ragione è uno dei super-frutti più apprezzati dalla medicina anti-age. Gli antiossidanti sono le preziose risorse di cui l’organismo dispone per proteggersi dai radicali liberi, i principali responsabili dell’invecchiamento cellulare. Il Goji ne contiene enormemente di più rispetto ad arance, pompelmi, uva, frutti di bosco, cavoli e spinaci, alimenti usualmente consigliati nelle diete ricche di antiossidanti.

Le bacche di goji sono invero ricche di molti componenti nutritivi: vitamina A e C (circa 500 volte in più rispetto alle arance), vitamine del gruppo B (B1, B2, B3) ed altre in tracce; importanti minerali quali: calcio, potassio, ferro, zinco, selenio, fosforo, manganese, rame, cromo ed altri in tracce; 18 aminoacidi, carotenoidi preziosi per la vista quali betacarotene, zeaxantina, luteina, licopene; flavonoidi dall’elevato potere antiossidante; betaina, steroli e acidi grassi vegetali. Tuttavia l’aspetto più interessante delle bacche di goji è dato dalla presenza di quattro principali polisaccaridi unici (LBP – Lycium barbarum polysaccharides) non presenti in alcun altro vegetale; questi polisaccaridi sono fonte di zuccheri essenziali quali xilosio, ramnosio, glucosio, mannosio, galattosio e arabinosio. I polisaccaridi delle bacche di goji hanno capacità di sostenere e rafforzare la funzionalità immunitaria.

Studi inoltre condotti sui topi hanno dimostrato che le bacche di goji potenziano la capacità antiossidante dell’organismo come dimostrato dall’innalzamento degli enzimi superossido dismutasi (SOD), catalasi (CAT) e glutatione perossidasi (GSH-Px). L’attività antiossidante è risultata essere comparabile a quella della vitamina C.

Le bacche di goji sarebbero anche in grado di far aumentare il colesterolo “HDL” o “colesterolo buono” capace di rimuovere il colesterolo dalle arterie e dalle placche, ritardandone in questo modo lo sviluppo di placche e, di conseguenza, proteggere da attacchi di cuore. Altra azione sarebbe quella di combattere l’aumento della pressione sanguigna nei soggetti ipertesi; far aumentare il livello ematico di zeaxantina, un pigmento liposolubile (carotenoide) noto per aiutare a prevenire la degenerazione maculare della retina, dovuta all’ età, la causa più frequente di perdita della vista.

La ricchezza di Vitamina C contribuisce ad incrementare gli effetti anti-ossidanti delle Bacche di Goji ne favorire la formazione e soprattutto alla rigenerazione del collagene delle ossa, delle cartilagini, dei legamenti e dei capillari; svolge un ruolo importante nella prevenzione della cataratta, lottando contro l’opacizzazione del cristallino indotta dai radicali liberi; aiuta i soggetti allergici a lottare contro asma e raffreddori.

Inoltre le bacche di Goji, per il loro contenuto in cumadine, non vanno associati quando vi sono in atto terapie anticoagulanti, incluso il Warfarin (Coumadin) e la Cardioaspirina. Evitare, per le loro proprietà anticoagulanti, l’utilizzo in soggetti che devono subire interventi chirurgici, o che si accingono a subirli. Bisogna prestare attenzione anche nell’utilizzo delle bacche in concomitanza con terapie ipoglicemizzanti e ipotensive. Esercitando la medesima attività, questa risulterebbe sommatoria ed aumentata.

Redazione amaperbene.it

AMAxBenE è l’acronimo di AliMentAzione per il BenEssere

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