Grassi da condimento

Colesterolo e trigliceridi

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Il colesterolo è una molecola prodotta dal fegato ed è presente in tutte le cellule dell’organismo. E’ importante perché:

  • è un componente delle membrane cellulari, importante per la loro fluidità e permeabilità
  • partecipa alla digestione dei grassi
  • contribuisce alla produzione di Vitamina D
  • è il precursore di alcuni ormoni steroidei, sia maschili che femminili (testosterone, progesterone, estradiolo, cortisolo ecc.) e dei sali biliari

Il colesterolo viene trasportato nel sangue da due tipi di lipoproteine, LDL (dall’inglese “low density lipoprotein”) e HDL (dall’inglese “high density lipoprotein”), da qui nasce la distinzione tra colesterolo ”buono”, trasportato dalle HDL, e colesterolo ”cattivo”, trasportato dalle LDL.

Il colesterolo LDL è conosciuto come colesterolo ”cattivo” perché, se presente a livelli troppo alti, può depositarsi sulle pareti delle arterie rendendo difficoltoso il passaggio del sangue e aumentando notevolmente il lavoro del cuore, mentre il colesterolo HDL è conosciuto come colesterolo ”buono” perché rappresenta la quota di colesterolo che viene trasportata dalle arterie al fegato dove in parte sarà trasformato in sali biliari.

La condizione più salutare è con i livelli di HDL e LDL nella norma, mentre quando il colesterolo LDL supera i livelli raccomandati si parla di ipercolesterolemia, la quale può causare importanti problemi cardiovascolari, come l’aterosclerosi.

Quando si parla di salute cardiovascolare anche i trigliceridi giocano un ruolo importante.

I trigliceridi sono anch’essi grassi prodotti nel fegato ma vengono introdotti nell’organismo per lo più attraverso l’alimentazione (costituiscono circa il 96-97% dei grassi alimentari); sono costituiti da una molecola di glicerolo a cui si legano tre molecole di acidi grassi e servono come importante riserva di energia per l’organismo. Il livello di trigliceridi rappresenta un importante indicatore della salute metabolica, ossia del processo chimico che converte il cibo mangiato nell’energia di cui hanno bisogno le cellule. La loro funzione principale infatti è quella di riserva energetica: l’organismo provvede a convertire grassi e zuccheri in trigliceridi, i quali vengono immagazzinati all’interno delle cellule adipose, pronti per essere utilizzati all’occorrenza.

Quando si segue un’alimentazione sregolata e ricca di zuccheri, grassi e alcol i valori dei trigliceridi oltrepassano la soglia raccomandata e diventano un fattore di rischio per la salute cardiovascolare, favorendo l’insorgenza di aterosclerosi, infarto, ictus, etc…

Oltre alla quota prodotta normalmente dal corpo (colesterolo endogeno), la percentuale maggiore, il colesterolo viene introdotto dall’esterno con l’alimentazione (colesterolo esogeno): è presente nei cibi ricchi di grassi animali, come carne rossa, burro, salumi e formaggi, tuorlo d’uovo, fegato, crostacei, ecc. Il loro livello nel sangue aumenta quando la dieta contiene un eccesso di lipidi, o anche di carboidrati (zucchero, pane, pasta) e di alcool, in quanto il fegato trasforma queste sostanze in grassi.

In generale, una persona sana dovrà avere come valori:

  • colesterolo totale inferiore a 200 mg/dl;
  • colesterolo-HDL superiore a 40 mg/dl (per gli uomini >39, per le donne >45)
  • colesterolo-LDL inferiore a 130 mg/dl,

non superiore a 160 mg/dl;

  • trigliceridi inferiori a 200 mg/dl

Nei cardiopatici, nei diabetici e in presenza di altri fattori di rischio cardiovascolare (es. fumo e/o ipertensione arteriosa), i valori di riferimento del colesterolo e dei trigliceridi potrebbero essere più bassi e le strategie terapeutiche, da concordare e discutere con il proprio medico, più aggressive.

In genere, a soggetti in salute, si consiglia di effettuare le analisi del sangue almeno una volta all’anno, così da poter avere un quadro completo del proprio stato di salute e tenere monitorati i valori di colesterolo e trigliceridi e, se questi risultano sballati, fare qualcosa per rientrare nel range ottimale. Quando i livelli di colesterolo sono alti costituiscono i fattori di rischio maggiori per le malattie cardiovascolari.

Per prevenire possibili danni e proteggere la salute è fondamentale tenere sotto controllo la quantità e la qualità dei grassi consumati e le calorie totali della dieta.

Alti livelli di trigliceridi nel sangue aumentano il rischio di malattie coronariche (come l’infarto) e dell’aterosclerosi. Ai trigliceridi alti, inoltre, si associano quasi sempre bassi valori del colesterolo HDL (il colesterolo ‘buono’) e, spesso, una tendenza al sovrappeso ed alla malattia diabetica oltre che valori elevati della pressione arteriosa; attualmente questa condizione viene definita, nel complesso, “sindrome plurimetabolica”.

Un netto miglioramento della gravità di questa situazione complessa (e rischiosa) può in genere essere ottenuto semplicemente modificando in modo appropriato lo stile di vita e facendo un po’ di attività fisica.

Redazione amaperbene.it

AMAxBenE è l’acronimo di AliMentAzione per il BenEssere

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