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Boysenberry | Rubus idaeus x Rubus ulmifolius

Il boysenberry (Rubus idaeus x Rubus ulmifolius) è un frutto di bosco; precisamente si tratta di un ibrido, ottenuto incrociando il lampone con la mora del Pacifico. Secondo altre fonti sarebbe un incrocio più complesso ottenuto da lampone (Rubus idaeus), mora di rovo europea (Rubus fruticosus), mora di rovo americana (Rubus aboriginum), e loganberry (Rubus × loganobaccus). Non è coperto da brevetto.

Nei tardi anni 20 del ventesimo secolo, George M. Darrow dell’USDA cominciò a effettuare delle ricerche su alcune voci riguardanti una grande bacca di color porpora-rossastro che era stata coltivata in una fattoria della California settentrionale da un certo Rudolph Boysen. un agronomo di origine svedese che viveva nella Napa Valley in California.  Darrow chiese l’aiuto di Walter Knott, un agricoltore della California meridionale che era noto come un esperto di frutti di bosco. Knott non aveva ancora sentito parlare del nuovo frutto, ma fu ugualmente d’accordo ad aiutare Darrow nella sua ricerca.

Darrow e Knott vennero a sapere che Boysen aveva abbandonato i suoi esperimenti sulla coltivazione di quel frutto molti anni prima e venduto la sua fattoria. Incuriositi da queste notizie, Darrow e Knott rovistarono il giardino dalla vecchia fattoria di Boysen, e lì trovarono molte fragili piante che sopravvivevano a stento, soffocate dalle erbacce. Dopo averne estirpate alcune, le trapiantarono nel campo della fattoria di Knott a Buena Park, in California, dove lui stesso riprese a coltivarle affinché fruttificassero.

Walter Knott fu il primo a coltivare a fini commerciali il frutto in California meridionale. Cominciò a vendere i boysenberries nella sua bancarella della sua fattoria nel 1935 e presto il suo lavoro fu appagato in quanto le persone ritornavano per comprarle. Quando gli chiesero come si chiamassero tali frutti lui rispose “Boysenberries”, nome ereditato dal loro inventore.

La pianta si presenta come un cespuglio allungato formato da numerosi rami semi-legnosi che possono raggiungere circa i 2 m di lunghezza.  Non presenta spine e resiste bene alle basse temperature (fino massimo -10). E’ preferibile non coltivare la pianta al di sopra dei 1000 m s.l.m., mentre, nelle zone con clima molto caldo e siccitoso è consigliabile mettere a dimora la pianta in una posizione semi-soleggiata. Presenta fiori ermafroditi, per cui anche una sola pianta è in grado di fruttificare.

Matura da luglio a settembre e a maturazione il frutto diventa scuro. La pianta si presenta in tralci vigorosi e leggermente spinosi. Predilige terreni di medio impasto, abbastanza fertili, freschi, umidi ma ben drenanti. Non sopporta i terreni calcarei. Richiede una posizione in sole o ombra parziale e non ha particolari esigenze di esposizione.

Dopo tre anni dall´impianto la pianta di Boysenberry può considerarsi adulta e la produzione media per ogni singola pianta è di 1,5-2 Kg. Le piante sono longeve e hanno un raccolto economicamente interessante per un periodo di almeno 30 anni.

Boysenberry è forse il frutto di bosco di maggiori dimensioni mai ottenuto. Sia la pianta che la pezzatura del frutto risultano simile a quella di una mora più grande e vigorosa, i frutti hanno una forma allungata più simile ad un lampone ma dal colore scuro a ricordare una mora.

Il frutto si presenta di grandi dimensioni (3 cm di lunghezza e 8 g di peso in media) e leggermente allungato, è soffice e profumato; gusto buono, molto aromatico, vinoso quasi. La bacca è quasi senza semi. Un boysenberry maturo è pieno, sodo e di un colore viola rossastro uniforme. Non sorprende che il boysenberry abbia un sapore molto simile a un incrocio tra una mora e un lampone. Ha l’intensità succosa di una mora, il carattere dolce e floreale di un lampone e un po’ più di gusto di entrambi i suoi genitori.

Oltre a poter essere consumati freschi, i Boysenberries vengono impiegati anche nella preparazione di marmellate, confetture e sciroppi. La scarsa resistenza alla manipolazione ne ha limitato la diffusione per il consumo fresco.

Contengono:

  • Antociani: i boysenberries contengono alti livelli di antociani e la ricerca attuale ha collegato gli antociani al miglioramento della vista, alla riduzione delle infiammazioni, alla protezione dalle malattie cardiovascolari e dagli effetti dell’invecchiamento.
  • Acido ellagico: i boysenberries contengono alte concentrazioni di acido ellagico biodisponibile che ha dimostrato di avere potenziali proprietà anti-cancerogene.
  • Fibra alimentare: una sostanza simile ai carboidrati che si trova solo nelle piante. I suoi benefici includono il mantenimento di un tratto gastrointestinale sano, l’assistenza alla riduzione dei livelli di colesterolo nel sangue e l’abbassamento del rischio di malattie cardiache.
  • Acido folico: i boysenberry hanno anche un’elevata attività antiossidante, che può aiutare a prevenire e/o ritardare le principali malattie degenerative. Si ritiene che la combinazione di sostanze fitochimiche come le vitamine, gli antociani e l’acido ellagico che lavorano insieme li renda così efficaci.

Redazione amaperbene.it

AMAxBenE è l’acronimo di AliMentAzione per il BenEssere

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