Dal Mondo Vegetale

Balsamita | Tanacetum balsamita o Erba di San Pietro o Menta greca

Tanacetum balsamita L. o Erba di San Pietro o semplicemente tanaceto è una pianta originaria dell’Asia occidentale e del Caucaso. Vive nelle regioni temperate e si è quindi perfettamente ambientata in Europa, in Africa del nord e in Nordamerica.

La balsamita è una pianta erbacea alta fino a 1,2 metri, perenne e latifoglia. Ha foglie semplici, ovali, verde vivo, con uno spiccato profumo simile alla menta. I fiori sono raggruppati in piccoli capolini dai 5 ai 6 mm di diametro, a loro volta raggruppati in corimbi.

Ama i terreni freschi, le boscaglie umide e i greti dei fiumi.

Si tratta di una pianta spontanea commestibile che oggi viene anche coltivata nel giardino, nell’orto o sul balcone perchè non richiede cure complesse; per avere molti fiori è bene esporla direttamente al sole; patisce il clima umido e per questo è bene innaffiarla solo quando il terreno è ben asciutto. Per secoli è stata coltivata per il suo piacevole profumo (da cui il nome, dal greco bàlsamon), nonché per le proprietà officinali.

I suoi principi attivi, contenuti in prevalenza nelle foglie e nelle sommità fiorite sono: un olio essenziale volatile, principi amari, sostanze tanniche e lattoni sesquiterpenici. Rinomata la frittata con l’erba di S. Pietro.

Nelle varie regioni d’Italia è conosciuta con molti nomi locali quali menta romana, erba amara, erba buona, erba della madonna, erba di santa Maria, fritola, costo, o menta greca. Coltivata come erba aromatica negli orti. Talvolta è usato il sinonimo Chrysanthemum balsamita o anche Balsamita major Desf.

La balsamita è un’erba medicinale e un’erba officinale. Dato il forte profumo delle foglie, queste venivano impiegate in chiese e monasteri come segnalibro per le Bibbie.

Chiamandosi balsamita, va da sé che risulta un’erba dal profumo gradevole, leggermente medicinale o balsamico. Fin dal Medioevo è stata impiegata come un balsamo ed era noto il fatto che le sue foglie contengano una vasta gamma di oli essenziali. Riscaldato al sole l’olio, assume un potere riscaldante e diventa un rimedio naturale per la gotta, la sciatica ed altri dolori simili.

In cucina, le sue foglie vengono usate per salse, ripieni, frittate, selvaggina, cui dona un sapore simile a quello della menta, ma tendente all’amaro. Anche la birra può essere aromatizzata con questa erba e troviamo le sue foglie, secche, perfino in pot-pourri, visto che conservano il loro aroma. È ingrediente del ripieno del Tortello amaro di Castel Goffredo, un prodotto agroalimentare tradizionale della regione Lombardia. Le foglie vengono in genere raccolte prima della fioritura. Sono utilizzate fresche, o possono essere congelate ed usate in un secondo tempo.

Sebbene non vi siano prove scientifiche a sostegno della sua efficacia, all’erba di San Pietro vengono attribuite proprietà antispasmodiche, carminative (cioè in grado di combattere l’accumulo di gas nell’apparato gastrointestinale e di lenire i dolori associati alle coliche indotte dall’aerofagia), diuretiche ed emmenagoghe (cioè in grado di favorire il flusso mestruale). In passato è stata utilizzata anche nel trattamento della dissenteria, dei problemi al fegato, di alcune parassitosi, del raffreddore e della febbre, del mal di testa

Inoltre la pianta di Tanacetum balsamita è spesso impiegata come antiparassitario biologico per curare le piante dell’orto.

Redazione amaperbene.it

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