Stagionalità

Significato di stagionalità del cibo

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Quando si parla di stagionalità del cibo, in genere ci si riferisce a quel carattere che definisce i prodotti alimentari (principalmente frutta, verdura, funghi e pesce) che naturalmente e grazie alla loro ciclo di vita sono al punto di consumo ottimale in un preciso periodo dell’anno.

Purtroppo da anni sono scomparse le primizie, precisamente da quando sui banchi dei supermercati è possibile trovare tutte le tipologie di frutta e verdure durante tutto il decorso dell’anno. Eppure la natura non la pensa così, ha i suoi ritmi e continua a fornirci gli alimenti che più ci servono a seconda del periodo dell’anno. Questo ha una sua logica. La frutta e verdura di stagione sono più saporite e profumate, sono fresche e di conseguenza contengono più nutrienti, dai sali minerali agli antiossidanti (vitamina C, carotene e folati). Inoltre, la presenza di abbondanza di prodotto fa sì che i costi di produzione si abbassino, si riducano le spese per il trasporto dei prodotti sulle lunghe distanze e la loro refrigerazione per lunghi periodi, dando una mano all’ambiente, supportando l’economia locale e rendendo così i prodotti di stagione più economici, più ecologici, più sostenibili.

Anche altri parametri hanno la loro rilevanza e possono venire in aiuto del consumatore per operare la scelta giusta. Le stagioni si caratterizzano non solo per i frutti, ma anche per i fiori ed i colori. Questi consentono alle colture di essere maggiormente attrattive verso gli insetti impollinatori, offrendo maggiori possibilità nella diffusione della specie. A volte i colori sono caratteristici, sia nelle piante coltivate (ad esempio il rosa del fiore del pesco) oltre che nelle piante ornamentali (basti pensare al colore viola-azzurro del glicine).

Responsabili della colorazione dei frutti sono i pigmenti fotosintetici, ad esempio una predominanza di antocianine conferirà colori dal salmone-rosa, al rosso, al magenta e viola fino al blu. Frutti di colore giallo presentano una predominanza di xantofille, mentre se  prevale la clorofilla il colore visibile è il verde, se dominano le antocianine e il licopene il colore visibile è il rosso nelle varie tonalità.

Nei frutti a colorazione rosso-blu il cambiamento di colore è l’evento che preannuncia l’inizio del processo di maturazione. Il cambiamento non sarà repentino, ma graduale. Nell’uva rossa si assiste ad un cambio di colorazione differente anche tra gli acini dello stesso grappolo, mentre nel caso dei piccoli frutti le differenze di colorazione obbligano ad eseguire la raccolta sullo stesso appezzamento in più finestre di tempo, definite “stacchi”.

Il cambiamento di colore (fenomeno denominato “invaiatura”) è accompagnato anche da una diminuzione della durezza, da un aumento degli zuccheri e da un calo dell’acidità. Questi tre parametri sono decisivi nel determinare il corretto momento della raccolta, in base alle necessità ed alle caratteristiche qualitative ricercate.

Normalmente il colore di frutta e verdura è tendenzialmente uniforme, ma vi sono casi in cui sono presenti due colorazioni diverse: un colore principale, definito colore di fondo, affiancato ad un colore secondario più o meno esteso, definito “sovracolorazione” o “doppia colorazione” oppure più comunemente “faccetta”. Esempi sono costituiti dalle numerose varietà di mele e pere.

Redazione amaperbene.it

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