Piante ed erbe

La Rosa

Rosa L. 1753,  è un genere della famiglia delle Rosacee che comprende oltre 250 specie, diffuse in Nord America, Europa, Africa e Asia; raggruppa specie cespugliose, sarmentose, rampicanti, striscianti, arbusti e alberelli a fiore grande o piccolo, a mazzetti, pannocchie o solitari, semplici o doppi, frutti ad achenio contenuti in un falso frutto (cinorrodo); le specie spontanee (selvatiche) in Italia sono oltre 30, tra cui la R. canina (la più comune), la R. gallica (poco comune nelle brughiere e luoghi sassosi), la R. glauca (frequente sulle Alpi), la R. pendulina o R. alpina (comune sulle Alpi e l’Appennino settentrionale) e la R. sempervirens.

La rosa è riconosciuta da sempre come la regina dei fiori, molto apprezzata per la bellezza e il profumo, protagonista indiscussa di giardini, terrazzi e balconi, dai moltissimi significati in base alle tradizioni locali e ai colori del fiore, dal profumo inconfondibile.

A seconda della varietà, la rosa può raggiungere altezze molto diverse che vanno dai 20 centimetri fino a diversi metri, e avere portamento a cespuglio, alberello, rampicante o strisciante.

In genere le piante di rosa presentano steli lunghi e ricchi di spine su cui si sviluppano piccole foglie seghettate, con minuscole spine lungo il margine e caratterizzate da una colorazione verde intensa sulla pagina superiore che diventa più chiara e opaca su quella inferiore.

All’apice degli steli, in estate, si schiudono fiori dal profumo inconfondibile, solitari o in gruppi, dai colori e dalle dimensioni più varie e con un numero molto variabile di petali. I fiori delle rose possono infatti essere molto diversi da una varietà all’altra, anche solo per la colorazione che può essere bianca, rossa, in svariate gradazioni di rosa, gialla, nera o anche variegata in due o più colori.

Al termine della fioritura, dal fiore della rosa si sviluppa il frutto, una piccola bacca con caratteristiche leggermente diverse in base alla varietà. La coltivazione della rosa è abbastanza semplice ma si tratta di una pianta con esigenze climatiche e colturali particolari che, se non rispettate, possono rendere la pianta suscettibile a diverse malattie non facili da debellare.

Etimologia

Il nome generico deriva dal latino rosa, con tradizione dotta o semidotta (assenza di dittongo ascendente -uo- e pronuncia sonora della -s- anche nella parlata toscana), forse perché la tradizione della coltivazione delle rose si era interrotta nell’Alto Medioevo ed era iniziata di nuovo in età carolingia. Il latino rosa non è di origine indoeuropea, anche se ci sono collegamenti con il greco antico Ϝρόδον wródon e l’iranico *wr̻d- (cfr. persiano gul), da cui l’armeno vard. È probabile un’origine mediterranea della parola, da una forma approssimativa wr(o)d(ya)-. Rosa è poi passato al celtico insulare (irlandese rós) e al germanico (anglosassone róse, alto tedesco antico rosa).

Tipi di rose

  • Rose botaniche

Rose che crescono spontanee, quasi sempre non rifiorenti. Producono molti polloni dando vita a cespugli aggrovigliati, con rami lunghi e flessibili. I fiori sono nelle tonalità del bianco e del rosa, solo nelle Foetida possono essere anche gialli. Tra le specie più note:

  • Rosa arvensis
  • Rosa canina
  • Rosa gallica
  • Rosa glauca
  • Rosa foetida
  • Rosa macrantha
  • Rosa moyesii
  • Rosa sericea
  • Rosa spinosissima
  • Rosa laevigata
  • Rose antiche

Le rose antiche vengono classificate in base a parametri storici, botanici e genetici, con talvolta risultati discordanti a causa dell’origine spesso incerta. Le denominazioni indicate per i gruppi sono quelle utilizzate da Edward A. Bunyard in Old Garden Roses, del 1978, mentre tra parentesi è indicato il nome della specie capostipite. I colori delle rose antiche vanno dal bianco a tutte le tonalità di rosa, fino al cremisi e violetto. Spesso la fioritura è unica, ma opulenta.

  • Rosa Alba (R. alba)
  • Rosa Ayrshire (R. arvensis)
  • Rosa Banksian (R. banksiae)
  • Rosa Bourbon (R. bourboniana)
  • Rosa Boursault ( pendulina x R. chinensis)
  • Rosa Burnet ( spinosissima)
  • Rosa Centifolia ( centifolia)
  • Rosa Chinensis ( chinensis)
  • Rosa Damask o Damasco ( × damascena)
  • Rosa Sempervirens ( sempervirens)
  • Rosa Microphylla ( microphylla)
  • Rosa Muscosa o Moss ( centifolia muscosa)
  • Rosa Muschiata ( moschata)
  • Rosa Noisette (Rosa × noisettiana – R. moschata x R. chinensis)
  • Rosa Persian ( hemispherica, R. foetida, R. × harrisonii)
  • Rosa Polyantha ( multiflora)
  • Rosa Portland ( portlandica)
  • Rosa Praire ( setigera)
  • Rosa Sweet Briar ( rubiginosa)
  • Rosa Rugosa ( rugosa)
  • Rosa Tea ( tea)
  • Rose moderne

1867: nasce la prima «rosa moderna», il primo Ibrido di Tea, “La France”; questa data si considera, per convenzione, una sorta di spartiacque tra le rose antiche e quelle moderne. I colori delle rose moderne abbracciano tutti quelli dello spettro, tranne il blu scuro. La rifiorenza di solito è prolungata fino all’autunno inoltrato.

  • Rose a cespuglio
  • Rose ad alberello
  • Rose arbustive
  • Ibridi di Tea e Floribunde
  • Rose nostalgiche
  • Rose miniatura
  • Rose rampicanti
  • Rose inglesi
  • Rose tappezzanti
  • Rose sarmentose

Forme del fiore

  • Piatta: fiore aperto, singolo o semidoppio, con petali appiattiti.
  • Piatta: fiore aperto, singolo o semidoppio, con petali appiattiti.
  • A forma di coppa: fiore aperto, da singolo a completamente doppio, con petali ricurvi verso l’alto.
  • A forma di coppa: fiore aperto, da singolo a completamente doppio, con petali ricurvi verso l’alto.
  • A punta: fiori semidoppi o completamente doppi e consistenti, appuntiti, tipici della rosa Tea.
  • A punta: fiori semidoppi o completamente doppi e consistenti, appuntiti, tipici della rosa Tea.
  • A forma di vaso: da semidoppi a completamente doppi, con apice appiattito e petali incurvati.
  • A forma di vaso: da semidoppi a completamente doppi, con apice appiattito e petali incurvati.
  • A rosetta: fiori appiattiti, doppi o completamente doppi, con molti petali disposti in modo disordinato.
  • A rosetta: fiori appiattiti, doppi o completamente doppi, con molti petali disposti in modo disordinato.
  • A quarti di rosetta: fiori appiattiti, doppi o completamente doppi, con petali disposti in quattro settori.
  • A quarti di rosetta: fiori appiattiti, doppi o completamente doppi, con petali disposti in quattro settori.
  • A coppa profonda. Fiori doppi o completamente doppi, con petali grandi sovrapposti a forma di boccia.
  • A coppa profonda. Fiori doppi o completamente doppi, con petali grandi sovrapposti a forma di boccia.
  • A pompon: fiori piccoli e rotondi, doppi o completamente doppi, con piccoli petali.
  • A pompon: fiori piccoli e rotondi, doppi o completamente doppi, con piccoli petali.

I cinorrodi

Il cinorrodo della rosa è chiamato anche frutto, ma in realtà si tratta di un falso frutto, poiché deriva dall’ingrossamento del ricettacolo del fiore invece che dall’ovario. I veri frutti della rosa sono gli acheni, contenuti all’interno del cinorrodo. I cinorrodi, con forme, dimensioni e colori anche molto diversi da una specie all’altra, sono un elemento distintivo dal valore ornamentale.

Esemplari significativi

La rosa baccarà

La rosa più rara e ricercata è quella “baccarà” che si presenta con un colore rosso scuro e qualche sfumatura di nero. Dai suoi petali si ricava un’essenza che dona vitalità dal profumo inebriante, utilizzata per molti prodotti cosmetici, ma anche preparati fitoterapici antidepressivi e antinfiammatori.

La rosa Black Baccara® è stata creata da Meilland nel 2000 da un altro ibrido di tea; la rosa Black Baccara è una varietà ancora più resistente. Possiede un fiore rosso scuro (quasi nero), vellutato e di grandi dimensioni (circa 10 /11 cm di diametro); è rifiorente; fiorisce dalla primavera fino all’ autunno; raggiunge un’altezza di circa 110 cm. Può essere coltivata anche in vaso. Predilige posizioni soleggiate.

La rosa Pierre de Ronsard di Meilland

La rosa “Pierre de Ronsard”, conosciuta anche come Eden rose, è ritenuta l’esemplare più bello del mondo, e forse anche per questo è anche il più venduto al mondo; è molto  apprezzata  soprattutto per la bellezza dei fiori, che rimandano al fascino delle rose antiche, bianchi all’esterno e rosa chiaro all’interno. E’ un fiore vigoroso e molto resistente alle malattie e come rampicante può raggiungere i 2-5 metri di altezza; ha un ampio fogliame verde vivo satinato, ed i nuovi germogli di un bel rosso vermiglio; I suoi rami ramificano con facilità e sono davvero robusti. La rosa Pierre de Ronsard (conosciuta anche come Eden rose) è ideale per decorare un muro o una pergola; può anche crescere intorno ad una colonna, formare un arco o la si può far sviluppare come un grande arbusto senza supporto. Questa pianta decora con eleganza un pergolato, un muro, un giardino o un balcone. Le due fioriture più consistenti si avranno in primavera ed autunno. E’ chiamata così perché dedicata all’omonimo “principe dei poeti“, il francese Pierre de Ronsard (1511-1585).

La “World Federation of Rose Societies“, nel 2006, ha inserito questa meravigliosa rosa nella ristretta collezione “Hall of Fame” di tutti i tempi.

La rosa ibrido di Tea

È la rosa più popolare del mondo e comparve per la prima volta in Francia tra il 1865 e il 1868, quando venne battezzata “La France”. La sua nascita ha segnato una svolta fondamentale nella storia delle rose ed è considerata l’inizio dell’era contemporanea di queste piante. Attualmente, esistono una grande varietà di queste rose coltivate in tutto il mondo e le più importanti sono la Double Delight, la Chrysler Imperial, la Fragrant Cloud, la Elina, la Peace, la Precious Platinum e la Mister Lincoln.

La rosa di Damasco

Anche nota come rosa di Castiglia, è un ibrido artificiale ottenuto dall’incrocio R. gallica × R. moschata. Si presume pertanto che l’origine del fiore sia da rintracciare nell’area pedemontana dell’Asia centrale. Alcuni ritengono che la rosa damascena fu portata dalla Siria all’Europa grazie al crociato francese Roberto I di Dreux, che prese parte all’assedio di Damasco del 1148 durante la seconda crociata. Il nome della rosa si riferisce all’omonima città siriana, nota per il suo acciaio, i tessuti e le rose. Altri resoconti riportano invece che furono gli antichi romani a esportare la rosa presso le loro colonie in Inghilterra. Qualcuno riporta che il medico del re Enrico VIII donò al sovrano una rosa di Damasco intorno al 1540.

La rosa di Damasco è un fiore coltivato e che non si trova più allo stadio selvaggio; in particolare è un arbusto dall’aspetto informale a foglie decidue che può raggiungere un’altezza pari a 2,2 metri. I suoi fusti sono ricoperti da spine robuste e curve e da setole rigide. Le foglie sono pennate, con cinque (raramente sette) foglioline. Le rose hanno una colorazione che spazia dal rosa chiaro al rosso chiaro e i suoi fiori, di dimensioni relativamente piccole, crescono in gruppi.

I fiori sono rinomati per il loro profumo e vengono utilizzati in profumeria per la fabbricazione dell’olio di rosa e l’acqua di rose; quest’ultima usata per condire la carne, il cosiddetto ras el hanout marocchino e la polvere di rose, che serve a insaporire le salse. Fra i piatti a base di rosa si possono citare il pollo alla rosa della cucina persiana, il lokum, il tè zuhurat, la confettura di rose, nonché diversi tipi di latticini fra cui yogurt, gelati e il risolatte alla rosa.  I petali della rosa di Damasco sono commestibili: possono infatti essere usati per aromatizzare il cibo, come guarnizione e utilizzati per la preparazione di tisane. La rosa di Damasco viene anche usata per la preparazione del gulkand, un tonico ayurvedico.

La rosa bourbon

Splendida rosa da giardino, è un mix perfetto di forza e bellezza; è arrivata in Europa nel 1821 grazie ad un certo Edouard Perichon. Il nome deriva dal luogo di provenienza, La Reunion, un’isola nell’Oceano Indiano che all’epoca si chiamava Bourbon. I primi ibridi di rose Bourbon erano dei piccoli rampicanti, un pò in contraddizione con le loro origini, successivamente furono introdotti arbusti di taglia media. Il profumo dei suoi fiori è inconfondibile, con una tonalità dolce e fruttata.

 

La rosa banksiae

A differenza delle altre rose, la Banksiae è praticamente senza spine. Coltivata in Cina per centinaia di anni, ha bisogno di molto spazio per crescere. La banksia è una varietà molto precoce, dalle nostre parti la prima a sbocciare, che produce moltissimi fiori di un giallo acceso (lutea) o bianco (alba) e che, generalmente, ricoprono tutta la superficie su cui la pianta insiste. Ha una crescita molto estesa e durante l’inverno non si spoglia completamente del folto fogliame. Questa varietà detiene il record della pianta di rose più grande del mondo, grazie ad un esemplare piantato a Tombstone, in Arizona (Stati Uniti), nella seconda metà dell’Ottocento.

La rosa alba

È un’ibrido molto antico ottenuto dall’incrocio tra la Rosa Canina e la Rosa di Damasco. La sua presenza è già attestata nel basso Medio Evo: probabilmente erano proprio le rose Alba raffigurate nello stemma degli York, nella Guerra delle due rose. Sono piante dalle grandi dimensioni, dal portamento abbastanza largo e ricadente, che si adattano a terreni poveri, resistono a bassissime temperature (sono tra le rose più rustiche in assoluto) e sono immuni alle comuni patologie.

Le rose Alba non richiedono potature drastiche, è meglio invece lasciarle esprimere liberamente. Possono anche venire impiegate per siepi o cortine dissuasive. La fioritura delle rose Alba è unica, tra Maggio e Giugno, seppure generosa e duratura. Vanno posizionate nei luoghi meno torridi del giardino: le temperature elevate abbreviano la fioritura dei pallidi fiori delle rose Alba. Avendo spazio a disposizione, le rose Alba possono essere utilizzate come piccoli rampicanti, avendo cura di assecondare orizzontalmente i rami più lunghi, facendoli rifiorire per tutta la lunghezza. Le Alba devono la loro fama alla perfezione dei fiori, nella gran parte nella tonalità dal bianco al rosa leggero. Il loro forte profumo di rosa antica le ha portate ad essere indiscusse protagoniste della storia della rosa: un motivo in più per continuare ad utilizzarle (ed ammirarle) anche nei giardini contemporanei.

La rosa foetida persiana

È un fiore antichissimo, conosciuto con diversi nomi: Rosa Gialla Persiana, Austin Cemetery, Radica Austriaca. Il suo nome, foetida, deriva dal latino e significa cattivo odore ma, in realtà, il suo forte profumo non è così sgradevole.

Foetida persiana è una rosa a cespuglio, rifiorente; fiorisce dall’inizio della primavera fino all’arrivo del freddo. E’ un ibrido di R. foetida. L’ ibridatore è sconosciuto (Cina, 1700). Il fiore è poco profumato, di colore giallo. Ha un diametro di circa 7 cm. Raggiunge un’altezza di circa 150 cm. Predilige posizioni soleggiate. Può essere coltivata anche in vaso.

La rosa gallica

Conosciuta anche come French Rose, o rosa di Provins, è una delle più antiche specie coltivate. Originaria dalla zona che va dall’Europa alla Turchia, ha colori che vanno dal bianco, al rosa chiaro, dal rosa intenso al rosso intenso e al viola.

I fiori sono grandi, semidoppi, cremisi chiaro, fortemente profumati e prodotti in buona quantità. Portamento cespuglioso, aggraziato, con foglie grandi, verde scuro. In grado di produrre fino a 800 fiori per pianta. Nelle estati favorevoli, se del tutto maturi, i frutti piccoli e ovali sono attraenti. Adatta nelle aiuole o nei vasi.

Non richiede potature; se si desidera farlo, si deve intervenire subito dopo la fioritura.

Nel medioevo la sua proprieta’ di conservare il profumo anche sui fiori essiccati fu molto apprezzata dai farmacisti.

La rosa floribunda

È una rosa nata nei primi del Novecento. Floribunda è un moderno gruppo di rose da giardino che è stato sviluppato incrociando tè ibridi con rose polyantha, quest’ultima derivata da incroci tra Rosa chinensis e Rosa multiflora. Sono piante rifiorenti, molto ramificate che presentano fiori numerosi che si raggruppano e formano dei grandi mazzi, in genere hanno dimensioni medie ma, in alcuni casi, possono superare il metro di altezza. Sono tra le rose più diffuse nei giardini e sono quelle più vendute nei vivai. Esistono in una vasta varietà di colori tra i quali bianco, rosa, rosso e giallo.

La rosa rubiginosa. La Rosa Rubiginosa è una rosa botanica non rifiorente, dal fiore semplice a 5 petali, di color rosa tenue. Raggiunge notevoli dimensioni, fornice una barriera invalicabile, ha un forte profumo di mela verde. Cresce spontanea e selvatica in ambienti umidi e freddi. La rosa mosqueta, come qualche volta viene chiamata, vanta notevoli proprietà riparatrici, elasticizzanti e cosmetiche. È solitamente a petalo singolo, con un profumo simile alla mela.

È una pianta perenne utilizzata sia come ornamento sia per la raccolta dei cinorrodi, di cui sono utilizzate la buccia e polpa essiccata, per la produzione di infusi, marmellate, integratori nutrizionali, visto il tenore relativamente alto di acido ascorbico (min. 0,15%) e i semi per la produzione di un olio particolarmente richiesto dall’industria cosmetica.

La rosa muscosa

Sembra che sia nata prima della metà del 18° secolo, attraverso una mutazione genetica della Rosa Centifolia. I boccioli e i peduncoli dei fiori sono ricoperti da un fine muschio verde-bruno-rossastro dall’odore di resina, che dà una nota del tutto particolare al suo profumo. Ebbe un grande successo in Inghilterra, durante l’epoca vittoriana.

Sebbene ne esistano varietà molto differenti tra loro per colori, rifiorenza e portamento, la caratteristica di spicco di queste varietà sono l’aspetto tomentoso di rami, sepali e peduncoli. Il fine “muschio” che copre gran parte del cespuglio, è contraddistinto da un piacevole odore di resina. I fiori possono essere a seconda delle cultivar di colore rosa pastello, rosa intenso, bianco e cremisi. I fiori sono solitamente molto pieni e tutta la pianta profuma anche quando non sono presenti i fiori. Non tutte le varietà di Rosa Muscosa sono rifiorenti, ma producono prolungate fioriture primaverili.

La varietà “Kordana”

La pianta di rosa è originaria delle zone temperate di Europa e Asia, mentre la varietà “Kordana” o “mini” proviene dalla Cina. E’ un arbusto spinoso dal portamento eretto (ma può essere anche coltivata come rampicante con l’ausilio di spalliere o piramidi) che presenta piccole foglie seghettate di colore verde scuro e produce il caratteristico fiore dai molti petali vellutati e dai colori brillanti, bianco, giallo, arancio, rosa, rosso, screziato. In molte varietà i fiori sono profumati; la si distingue, invece, per i fiori leggermente più piccoli, ma per la fioritura molto più abbondante e duratura rispetto alle altre cultivar.

Coltivazione della rosa

Per coltivare le rose occorre tenere conto delle particolari esigenze di queste piante, che differiscono in base alla varietà.

In linea generale, le rose si sviluppano meglio in piena terra o in contenitori dalle dimensioni medio-grandi, in zone dal clima mite; amano essere collocate al sole o a mezzombra e riparate dal vento, ma la sistemazione dipende molto dal portamento della pianta. Le varietà rampicanti hanno bisogno di un supporto, dunque possono essere collocate a ridosso di muri o cancellate o, in alternativa, vanno sostenute grazie a reti, grate o tralicci.

Le varietà ad alberello o cespuglio possono invece essere sistemate lontano da muri e sostegni, da sole o insieme ad altre piante.

Quando si inizia la coltivazione della rosa, si parte generalmente da un esemplare giovane da coltivare in vaso o giardino. Se la rosa viene sistemata in giardino è necessario scavare una buca grande il doppio, per larghezza e profondità, del vaso in cui è stata precedentemente coltivata. All’interno della buca vanno collocate argilla o ghiaia per drenare l’acqua e concime organico a lento rilascio. Prima di sistemare la pianta all’interno della buca, va eliminato il terreno attorno alle radici, liberando con delicatezza l’apparato radicale e potando i rami di circa la metà. Dopo aver posizionato la rosa nella buca, si ricopre con terreno ricco di nutrienti e si innaffia abbondantemente la pianta alla base. Spesso si preferisce coltivare una rosa partendo da una talea, quasi sempre per replicare un esemplare particolare o raro. La maggior parte delle rose può infatti essere riprodotta attraverso la talea di rami giovani e già lignificati. Le talee delle rose vanno prelevate alla fine dell’estate, tra settembre e ottobre, tagliando i rami di esemplari coltivati in piena terra che vanno poi fatti radicare applicando ormoni a livello del taglio e immergendo il ramo nel terriccio umido e ben concimato.

Il terreno preferito dalle rose è in ogni caso umido e ben drenato e le innaffiature devono essere frequenti e abbondanti durante i mesi estivi, evitando i ristagni di acqua. La concimazione va effettuata dall’inizio della ripresa vegetativa in primavera e protratta fino all’autunno, scegliendo un concime specifico.

Oltre a questi aspetti, molto importante è la potatura delle rose, che deve essere effettuata regolarmente e con cura.

Le rose hanno infatti bisogno di essere periodicamente potate per crescere rigogliose e per favorire un’abbondante fioritura. In genere le rose si potano alla fine dell’inverno, prima della ripresa vegetativa primaverile, eliminando i rami secchi o deboli, soprattutto all’interno della pianta. Alcune varietà di rose, tra cui molte rampicanti e molte specie a cespuglio e ad alberello, fioriscono sugli stessi rami di anno in anno, dunque devono essere potate in estate, dopo la fioritura.

Per le sue caratteristiche, oltre che come pianta ornamentale, il fiore della Rosa viene anche impiegato essiccato per produrre infusi ed oli essenziali utilizzati in cosmesi.

Malattie delle rose

Poiché le rose sono piante che richiedono tempo per svilupparsi e crescere, è davvero un dispiacere vederle perdere la propria bellezza e vitalità. È dunque indispensabile prevenire eventuali malattie prestando la massima cura al terriccio, ai nutrimenti, all’esposizione e alla potatura e monitorare la salute delle proprie rose così da poter intervenire, di volta in volta, attraverso il rimedio più adatto. Qualora la pianta mostrasse anomalie a livello delle foglie o dei boccioli, è bene far esaminare al più presto la rosa a un giardiniere esperto, che saprà consigliare l’intervento migliore.

Purtroppo le splendide rose sono attaccate da moltissimi parassiti e possono soffrire di svariate malattie che compromettono la crescita, lo sviluppo e la fioritura e che in alcuni casi possono portare anche alla morte della pianta.

Oltre a soddisfare le esigenze della pianta, occorre dunque controllare periodicamente la salute della rosa, così da riuscire a intervenire in modo tempestivo in caso si dovesse notare la presenza di parassiti o insofferenza della pianta.

Molto comune è l’attacco di afidi che colpiscono i boccioli della rosa impedendo lo sviluppo dei fiori e la crescita di nuove foglie. Gli afidi sono piccoli parassiti bianchi o verdastri ben visibili sui giovani germogli e sui boccioli. Quando vengono individuati, vanno immediatamente rimossi eliminandoli con del cotone imbevuto con una soluzione d’acqua e sapone di Marsiglia.

Sebbene gli afidi siano forse il parassita più diffuso tra le rose, foglie, rami, fiori e altre parti della pianta possono essere attaccati da numerosi insetti, parassiti, virus e funghi che causano macchie bianche o scure sulle foglie, marciumi che interessano i boccioli, rinsecchimento delle foglie e dei boccioli e il deperimento della pianta.

Usi

La rosa è impiegata come pianta ornamentale nei giardini, per macchie di colore, bordure, alberelli; le sarmentose o rampicanti per ricoprire pergolati, tralicci o recinzioni; le specie nane dalle tinte brillanti e con fioriture prolungate per la coltivazione in vaso sui terrazzi o nei giardini rocciosi.

Industrialmente si coltivano le varietà a fusti eretti e fiori grandi, per la produzione del fiore reciso, che occupa in Italia circa 800 ettari, localizzati per oltre la metà in Liguria, il resto in Toscana, Campania e Puglia.

Uso in medicina

I petali vengono utilizzati per le proprietà medicinali, per l’estrazione dell’essenza di rosa e degli aromi utilizzati in profumeria, nell’industria essenziera, nella cosmetica, pasticceria e liquoristica. È una delle basi immancabili più utilizzate in profumeria.

Come pianta medicinale si utilizzano oltre ai petali con proprietà astringenti, anche le foglie come antidiarroico, i frutti ricchi di vitamina C diuretici, sedativi, astringenti e vermifughi, i semi per l’azione antielmintica, e perfino le galle prodotte dagli insetti del genere Cynips ricche di tannini per le proprietà diuretiche e sudorifere.

In aromaterapia vengono attribuite all’olio di rosa proprietà afrodisiache, sedative, antidepressive, antidolorifiche, antisettiche, toniche del cuore, dello stomaco, del fegato, regolatrici del ciclo mestruale.

Uso in cucina

Sono vari gli utilizzi delle rose in cucina, sia come elemento decorativo che come alimento, ma è importante che le piante non siano state trattate chimicamente. Ad esempio, le giovani foglie delle rose spontanee servono per la preparazione di un tè di rosa, i petali possono essere consumati in insalata o utilizzati per la preparazione dello sciroppo di rose, i frutti della rosa sono impiegati nella preparazione di confetture.

Linguaggio dei fiori

Il significato della rosa varia a seconda del suo colore:

  • rosa rossa: è simbolo dell’amore eterno
  • rosa rosa: con questo colore si esprime ammirazione per l’eleganza e la raffinatezza di una persona; nella sfumatura fucsia rivela gratitudine. dine.
  • rosa bianca: è l’emblema della purezza e dell’innocenza, oltre che dell’umiltà
  • rosa gialla: con questo colore si esprime gelosia
  • rosa arancione: per comunicare desiderio e ammirazione

Redazione amaperbene.it

AMAxBenE è l’acronimo di AliMentAzione per il BenEssere

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