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La frutta secca: Noci Pecan

Le Noci Pecan sono il frutto di una pianta originaria degli Stati Uniti d’America appartenente alla famiglia delle Junglandaceae, Genere Carya, Specie illinoensis; la nomenclatura binomiale della pianta è quindi Carya illinoensis. Di noci Pecan si conoscono diverse varietà. Il termine “Pecan” è di origine algonquiana (indiani d’America) e letteralmente significa “nocciola che richiede una pietra per essere rotta“. Esistono circa 500 varietà di noci pecan

L’albero Pecan è di grandi dimensioni; non sono rari gli esemplari che raggiungono i 40 m ed oltre di altezza per 2 m di diametro al tronco. Gli alberi di noci Pecan hanno sia i fiori maschili, sia quelli femminili, e l’impollinazione avviene principalmente per mezzo del vento. Le piante sono particolarmente longeve e vivono fino a 300 anni.

Il legno dell’albero è utilizzato come combustibile o aromatizzante per le carni affumicate.

Le noci Pecan, essendo drupe, sono costituite da un epicarpo, un mesocarpo e un endocarpo avvolgenti il seme (parte edibile). L’epicarpo e il mesocarpo sono carnosi (3-4mm), ma meno spessi rispetto alla noce tradizionale; l’epicarpo è dapprima verde e poi marrone. Epicarpo e mesocarpo, al momento della maturazione, si dividono in quattro sezioni come fossero i petali di un fiore. L’endocarpo è duro, legnoso e color bruno o rosso (in base alla varietà). Il seme è meno tubercolato e di colore più rossiccio rispetto a quello della noce comune. Le dimensioni delle noci Pecan sono simili alla noce tradizionale (2,6-6cm x 1,5-3cm) ma la forma è tendenzialmente più allungata.

Le foglie sono di forma ellissoidale, di 30-45cm, verdi e caduche. Le noci Pecan giungono a piena maturazione in autunno, più precisamente nel mese di ottobre.

Le noci Pecan sono frutti tipici degli Stati Uniti, specie dell’area centro meridionale, e del Messico. Per la precisione, la presenza dell’albero Carya illinoensis si registra con maggior densità in: Arkansas, Florida, Georgia, Illinois, Indiana, Iowa, Kentucky, Louisiana, Mississippi, Missouri, Oklahoma, South Carolina, Tennessee, Texas, e dal Coahulia sud a Jalisco e Veracruz.

La coltivazione dell’albero per la produzione delle noci Pecan non è antica. Pare sia iniziata solo nel 1880 negli USA, paese che vanta una produttività annua fino all’80-95% del complessivo mondiale (150.000-200.000 tonnellate annue per 10.000.000 di alberi). Altre zone di coltivazione si collocano in America del sud, Cina, Australia, Sud Africa e Israele; in Italia esistono piccoli appezzamenti di noci Pecan in Sicilia, in Puglia e in altre aree meridionali.

Le cultivar sono composte essenzialmente da “cloni”, ragion per cui è necessario che alcuni di questi provengano da alberi diversi, poiché (a differenza di quelli nati da seme) questi non sono in grado di autoimpollinarsi e richiedono esemplari geneticamente estranei per la fecondazione.

  1. L’albero di noci Pecan è predisposto alla carenza di nichel.

Le noci pecan possono essere consumate da sole o all’interno di piatti elaborati.

Negli USA, la torta di noci Pecan (pecan pie, crostata di noci con una pasta frolla esterna e un ripieno a base di noci pecan, sciroppo d’acero, panna, zucchero di canna e altro) è un piatto nazionale e i piccoli snack pralinati (caramelle) sono tipici della città di New Orleans. Ma le noci pecan possono essere perfette anche per l’impasto di biscotti e brownies, muffins o torte morbide, oppure possono andare ad arricchire piatti salati, come quiches a base di zucca e porri per esempio, pasta fresca o gnocchi. Se si usano al posto delle noci normali o dei classici pinoli, il pesto ne risulta ancora più cremoso e una ricetta molto originale le vede in compagnia dei funghi nel risotto.

Nella cucina italiana, le noci Pecan sono poco utilizzate ma il loro impiego ricalca del tutto quello delle noci tradizionali.

Come frutta secca, è la più ricca in calorie. Con il suo 87% di grassi, apporta 750 calorie ogni 100 g di prodotto.

Le noci Pecan sono un alimento che si presta a combattere l’ipercolesterolemia e lo stress ossidativo. L’alta percentuale di acidi grassi polinsaturi, di fitosteroli, di vit. E (α-tocoferolo) e di sostanze fenoliche (flavonoidi) determina la riduzione del colesterolo totale e “cattivo” (LDL), oltre che della predisposizione ai tumori. Inoltre, il consumo regolare di noci Pecan sembra possa ridurre la degenerazione neuromuscolare legata all’invecchiamento, esercitando un effetto anti-aging.

Oltre che di grassi, le noci Pecan sono anche ricche di fibra alimentare, un elemento nutrizionale che tutela l’integrità e la funzionalità dell’intestino. Dal punto di vista salino, questi prodotti abbondano in ferro e potassio, mentre per quel che concerne le vitamine (oltre ai tocoferoli) si evidenziano apporti significativi di tiamina.

Va sempre tenuto presente che le noci Pecan sono alimenti notevolmente calorici; di conseguenza il loro utilizzo va limitato a pochi grammi giornalieri.

Redazione amaperbene.it

AMAxBenE è l’acronimo di AliMentAzione per il BenEssere

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