Dal Mondo Vegetale

Centinodia | Polygonum aviculare

La Centinodia (Polygonum aviculare L.) o correggiola (o Centimorbia, Centinodio, Tiragia, Erba spaghetta, Sanguinaria, Scorezoela, Attacca fagiuoli, Ligabò, Erba dei cento nodi) è una pianta infestante di tipo erbaceo e strisciante della famiglia delle Polygonaceae, diffusa in tutta Italia, dalla zona subalpina al mare. Si può trovare nei campi, lungo i sentieri e per le strade. Portamento: fusto prostrato, lungo dai 10 ai 60 cm. Foglie: verdi, strette ed ellittiche. Fiori: piccoli con colore che varia dal verde al rosso.

Il nome del genere è stato formato da Linneo nell’anno 1737 coniugando le parole di due radici greche: polys (= molto) e gonu (= nodo o ginocchio), alludendo all’aspetto dei numerosi nodi (internodi) che si formano lungo il fusto delle sue specie. Ma secondo altre ricerche etimologiche sembra che il nome del genere, nella seconda parte, derivi dalla parola greca gònos (= discendenza); e quindi formando, insieme alla prima parte, la frase “tanta discendenza”, si allude alla facilità di propagazione delle piante di questa specie. L’epiteto specifico (aviculare) indica che gli uccelli si nutrono dei frutti e dei semi di queste piante.

Sostanze presenti: tannini (tiamina), acido silicico, acido ossalico, mucillagini varie e flavonoidi (riboflavina).

Le parti commestibili di questa pianta sono le foglie e i semi in quanto contengono un albume farinoso. Con le foglie si possono preparare degli infusi.

Alla pianta vengono attribuite nell’ambito della medicina popolare varie proprietà: cardiotoniche (regola la frequenza cardiaca), vasocostrittrici (restringe i vasi sanguigni aumentandone la pressione), diuretiche (facilita il rilascio dell’urina), emetiche (utile in caso di avvelenamento in quanto provoca il vomito), vermifughe (elimina i vermi intestinali), antiflogistiche (guarisce dagli stati infiammatori), vulnerarie (guarisce le ferite), espettorante (favorisce l’espulsione delle secrezioni bronchiali), astringente, remineralizzante.

Dalle foglie si può produrre un colorante blu molto simile all’indaco. Il giallo e il verde si possono ottenere dalle parti inferiori della pianta. E’ una pianta mellifera.

Redazione amaperbene.it

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