Piante ed erbe

Sofora del Giappone

Styphnolobium japonicum (L.) Schott

La sofora del Giappone o acacia del Giappone (Styphnolobium japonicum (L.) Schott) è un albero della famiglia delle Fabacee (o Leguminose), originario delle regioni centro asiatiche, comunemente diffusa in Cina, Giappone, Corea, Vietnam e coltivata a scopo ornamentale per il pregevole fogliame, per la bellezza della fioritura e per l’eleganza del portamento in numerosi altri Paesi, anche europei ove è stata introdotta nel XVIII secolo.

La pianta di Sophora japonica è un albero deciduo dal portamento elegante originario della Cina e della Corea, dove è coltivato fin dai tempi antichi come albero da collocare nei pressi dei templi. Chioma espansa molto ramificata, foglie pennate, lunghe fino a 25 cm, composte da circa 17 foglioline da ovate a lanceolate; nella pagina superiore sono di colore verde scuro brillante, in quella inferiore sono poco più opache; in autunno, invece, assumono il caratteristico color oro su entrambi i lati. La fioritura avviene nei mesi estivi (Luglio – Agosto), con piccoli fiori leggermente profumati, lunghi 1,5 cm, di colore bianco crema o bianco violetto, riuniti in pannocchie terminali lunghe fino a 30 cm. La pianta può raggiungere lentamente l’altezza di circa 30 metri e larghezza di 20 metri; la corteccia è rugosa e screpolata, di colore marrone chiaro; il legno è molto duro e resistente; è adatta ad ogni tipo di terreno, teme il gelo e i ristagni d’acqua, perciò richiede posizioni ben soleggiate. Ideale come esemplare isolato in parchi e giardini di grandi dimensioni, per aree verdi urbane, alberature stradali.

Fiorendo in estate, quando non ci sono molte piante su cui bottinare, è pianta molto importante per le api, che ne raccolgono abbondante nettare.

Proprietà e benefici

La sofora è ampiamente utilizzata nella medicina tradizionale cinese (MTC), che da tempo ne sfrutta la vasta gamma di proprietà, somministrandola per via orale.

Tradizionalmente i boccioli e i frutti sono impiegati per trattare emorroidi, dissenteria, emorragie uterine e intestinali, presenza di sangue nelle feci e nelle urine, ipertensione, vertigini e infezioni a carico del derma.

Da foglie, rami, fiori, frutti e gemme della sofora sono stati isolati circa 150 composti chimici comprendenti amminoacidi, polisaccaridi, alcaloidi, triterpeni, flavonoidi e isoflavoni, responsabili delle numerose proprietà attribuite alla pianta, tra cui quelle antinfiammatorie, antiossidanti, antivirali, emostatiche e antitumorali, oltre ad azioni utili nel controllo del peso corporeo e della glicemia e nella prevenzione dell’osteoporosi.

A conferire tali proprietà alla sofora sembrano essere soprattutto flavonoidi e isoflavoni e in particolare la rutina, un flavonoide presente anche nelle foglie di grano saraceno e di Eucalyptus macrorhyncha, ben nota per le sue proprietà antinfiammatorie, antiaggreganti piastriniche e antitrombotiche. Questa molecola ha la capacità di migliorare la circolazione sanguigna favorendo la permeabilità dei vasi e migliorandone l’elasticità. I prodotti a base di rutina sono generalmente impiegati per trattare disturbi della circolazione come edemi, prurito agli arti inferiori, vene varicose, emorroidi e per prevenire emorragie, trombi e comparsa di capillari.  La Sofora sembra avere anche proprietà antivirali.

Come molti altri prodotti tipici delle medicine tradizionali, anche la Sofora viene oggi utilizzata come integratore alimentare in molti Paesi, compresi quelli europei e americani.

In genere, questa pianta non sembra indurre eventi avversi associato all’assunzione di questi integratori, né sono stati individuati rischi per la salute, purché assunti nelle corrette modalità. Ad ogni modo, per carenza di informazioni al riguardo, se ne sconsiglia l’uso in donne in gravidanza e in allattamento. In questo caso è necessario rivolgersi al proprio medico curante.

Redazione amaperbene.it

AMAxBenE è l’acronimo di AliMentAzione per il BenEssere

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