Piante ed erbe

Brugmansia

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Brugmansia Pers. è un genere di angiosperme dicotiledoni apparte-nente alla famiglia delle Solanacee. Le specie di questo genere possono essere tossiche. Tutte le sette specie sono elencate dalla lista rossa IUCN come estinte in natura, anche se sono piante ornamentali molto diffuse e si sono ri-naturalizzate in molte aree dopo una reintroduzione.

Il genere Brugmansia comprende specie legnose (arbusti e piccoli alberelli spesso con fusti ramificati). Le foglie sono a fillotassi alterna, spesso pelose, da ellittico-oblunghe ad obovate lunghe fino a 30 cm. Spettacolari i fiori a tromba, lunghi 15-30 cm, di colore bianco, giallo, albicocca, rosa, rosso, viola, prodotti in abbondanza per lo più tra agosto e ottobre, proprio quando si riduce la disponibilità di corolle; al tramonto, i fiori emanano un dolce profumo; il massimo lo producono B. suaveolens e i suoi ibridi.

Linneo per primo classificò queste piante come parte del genere Datura con la sua descrizione di Datura arborea (oggi Brugmansia arborea (L.) Steud.) nel 1753. Nel 1805, Christiaan Hendrik Persoon li trasferì in un genere separato, Brugmansia, denominato in onore del naturalista olandese Sebald Justinus Brugmans.

Il genere comprende le seguenti specie:

  • Brugmansia arborea (L.) Sweet (Ande – Ecuador e Cile settentrionale)
  • Brugmansia aurea (Ande – dal Venezuela all’Ecuador)
  • Brugmansia insignis (Barb.Rodr.) Lockwood ex R.E. R.E.Schult. (Ande pedemontane orientali – Colombia, Bolivia, e occasionalmente Brasile)
  • Brugmansia sanguinea (Ruiz & Pav.) D.Don (Ande – Colombia e Cile settentrionale)
  • Brugmansia suaveolens (Willd.) Sweet (Brasile)
  • Brugmansia versicolor (Ecuador)
  • Brugmansia vulcanicola (A.S.Barclay) R.E.Schult.. (Ande – dalla Colombia all’Ecuador)

La specie più nota, facilmente reperibile e facilissima da coltivare, è Brugmansia suaveolens, nativa del Brasile: regala imbuti candidi, lunghi (fino a 30 cm) e stretti, soavemente profumati come dice il nome latino, che si ergono di notte e si abbassano penduli e stropicciati di giorno.

 

 

La Brugmansia (datura) arborea aurea, detta anche tromba dell’angelo, è una pianta endemica dell’Ecuador a portamento arbustivo o di piccolo alberetto avente caratteristiche simili alla Brugmansia arborea, dalla quale laforma Aurea si differenzia per il colore dei fiori giallo anziché bianco. Profumata e poco rustica, è tuttavia molto resistente alla salsedine. Predilige ambienti soleggiati. Non è resistente al freddo quindi in ambiente è necessario un ambiente riparato. Dà luogo a bellissime fioriture dalla fine dell’estate all’autunno. I grandi fiori hanno la forma di campanule. E’ adatta alla coltivazione in vaso.

 

La Brugmansia sanguinea è una pianta arbustiva o un piccolo albero della famiglia delle Solanaceae, noto anche come “Angelo trombetta rossa” in italiano. Questa specie è originaria delle regioni andine del Sud America, come Ecuador, Colombia e Perù. La caratteristica principale della Brugmansia sanguinea sono i suoi fiori a tromba di colore rosso intenso. Questi fiori sono grandi e penduli, con una forma simile a una tromba. Possono emettere un profumo piacevole, specialmente di notte. Le foglie sono verdi, grandi e ovali.

Come molte altre specie di Brugmansia, la Brugmansia sanguinea è apprezzata per il suo aspetto ornamentale e per i suoi fiori vistosi. Tuttavia, è importante notare che tutte le parti della pianta, compresi i fiori, sono tossiche se ingerite e devono essere maneggiate con cautela. In condizioni climatiche adeguate, può essere coltivata come pianta da giardino o in vaso.

Nonostante la bellezza strepitosa, non sono piante particolarmente diffuse in Italia, a differenza del Nord Europa, dove già nel XVII secolo si facevano follie per loro, ricoverandole durante la stagione avversa nelle Orangerie a causa del clima sfavorevole per questi vegetali (le brugmansie sono originarie del Sud America tropicale). Noi Italiani non le amiamo, un po’ perché si dice (ma non è vero) che siano difficili da mantenere, e un po’ – forse – perché sono molto velenose

Redazione amaperbene.it

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