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Bollire e filtrare l’acqua del rubinetto aiuterebbe a ridurre le microplastiche

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Le nano e microplastiche (NMP) sono state ormai ritrovate ovunque: nell’ambiente che ci circonda, dal terreno alle acque (addirittura sono state trovate nelle profondità dell’Oceano Antartico), nell’aria che respiriamo, negli alimenti che mangiamo, dai pesci ai vegetali, e di conseguenza perfino nel nostro organismo con ripercussioni potenzialmente dannose per la nostra salute.

Negli ultimi tempi, nuove preoccupazioni vengono dal riscontro della presenza di anche nell’acqua del rubinetto. Tuttavia, un recente studio pubblicato su Environmental Science & Technology Letters dell’American Chemical Society da un team di ricercatori cinesi della School of Biomedical Engineering della Guangzhou Medical University e del Center for Environmental Microplastics Studies del Guangdong Key Laboratory of Environmental Pollution and Health della Jinan University, suggerisce che bere acqua bollita – un’antica tradizione in alcuni paesi asiatici – sia presumibilmente benefico per la salute umana, poiché l’ebollizione può rimuovere alcune sostanze chimiche e la maggior parte delle sostanze biologiche. “Tuttavia, non è chiaro se l’ebollizione sia efficace nel rimuovere gli NMP dall’acqua del rubinetto. In questo lavoro i ricercatori sostengono che gli NMP di polistirene, polietilene e polipropilene possono co-precipitare con incrostanti di carbonato di calcio (CaCO3) nell’acqua del rubinetto dopo l’ebollizione. L’ebollizione dell’acqua dura (>120 mg L–1 di CaCO3) può rimuovere almeno l’80% degli NMP di polistirene, polietilene e polipropilene di dimensioni comprese tra 0,1 e 150 μm. Le temperature elevate promuovono la nucleazione di CaCO3 sugli NMP, con conseguente incapsulamento e aggregazione degli NMP all’interno degli incrostanti CaCO3”.

Nella pratica, i ricercatori hanno condotto le analisi sull’acqua della città di Guangzhou (Cina), arricchita con nano e microplastiche, ed hanno notato che, dopo bollitura e raffreddamento, l’acqua formava incrostazioni di calcare (carbonato di calcio) che incapsulavano le particelle di plastica, di dimensioni abbastanza grandi da poter essere rimosse attraverso un comune filtro.

Questa semplice strategia di bollire l’acqua per eliminare gli NMP dall’acqua del rubinetto domestico ha il potenziale per alleviare in modo tutto sommato semplice e innocuo l’assunzione di NMP da parte dell’uomo attraverso il consumo di acqua. Questo approccio, specificano i ricercatori, è ovviamente più efficace con le acque dure che con quelle morbide, quindi contenenti meno calcio: la bollitura dell’acqua morbida rimuove solo il 25% circa delle microplastiche, mentre l’acqua dura bollente ne rimuove fino al 90%.

In conclusione, i ricercatori sostengono che la bollitura dell’acqua potrebbe essere un trattamento “rispettoso dell’ambiente” e bere acqua bollita e filtrata con opportuni filtri sia un approccio fattibile, da promuovere a livello mondiale.

Fonte: Zimin Yu, Jia-Jia Wang, Liang-Ying Liu, Zhanjun Li, and Eddy Y. Zeng. Drinking Boiled Tap Water Reduces Human Intake of Nanoplastics and Microplastics. Environmental Science & Technology Letters 2024 11 (3), 273-279, DOI: 10.1021/acs.estlett.4c00081

Redazione amaperbene.it

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