Dal Mondo Vegetale

Muira puama | Ptychopetalum olacoides Benth.

Il Muira Puama (Ptychopetalum olacoides Benth.) è una piccola pianta originaria delle foreste amazzoniche brasiliane e di altre zone della foresta pluviale, molto conosciuta per i suoi effetti afrodisiaci e rinvigorenti. Appartienente alla famiglia delle Olacaceae, ed è conosciuta anche come marapuama il cui nome significa «legno della potenza» e «erba dell’amore».

La Ptycopetalum olacoides è un piccolo arbusto dai rami sottili e foglie ovali sempreverdi che può arrivare anche a 5 m di altezza. Possiede fiori piccoli, bianchi e raccolti in infiorescenze. Hanno un profumo dolce e pungente che ricorda quello del gelsomino. I petali sono esternamente glabri mentre all’interno presentano una fitta peluria.

Il nome “Muira-Puama” ha origine da 2 parole indios il cui significato è “legno-forte” o “legno-potente”. Veniva usata dagli indigeni in decotti dalle proprietà afrodisiache sia per l’uomo che per le donne. Ma ne era apprezzata anche l’azione digestiva, antireumatica e neurotonica (utile per migliorare le attività sia fisiche che mentali). Per quanto riguarda il nome botanico, il termine “Ptycopetalum” proviene dal greco “ptuch” che significa “piega” e “pétalon” ovvero “petalo” in riferimento ai margini crenulati dei petali. Mentre l’epiteto “olacoides” viene dal greco “oulos” ovvero “lanoso” per dire che presenta i caratteri delle Olacaceae.

Tra i principali componenti si annoverano:

  • Miscela di esteri: acido behenico, lupeolo e β-sitosterolo
  • Tracce di olio essenziale, sostanze resinose, flobafene, tannino, acidi grassi
  • Sostanze amare (muirapuamina, alcaloide simile a yohimbina)

Le parti della pianta utilizzate in fitoterapia sono: la corteccia dei rami e delle radici. Le principali proprietà della muira puama sono:

  • afrodisiaca (per la presenza della muirapuanina, un alcaloide simile alla yohimbina che ha un’azione alfa-bloccante e vasodilatatrice)
  • tonica, adattogena
  • digestiva

 

La muira puama viene usata in fitoterapia

  • ad uso interno per le sue proprietà: afrodisiache (trattamento dell’impotenza), stimolanti – digestive (nelle astenie gastrointestinali, circolatorie, nella dispepsia e nell’inappetenza), nootropiche, neuroprotettive neurotoniche ed antinevralgiche (per contrastare stress, stanchezza nervosa e per alleviare i sintomi della depressione),
  • per uso esterno (impacchi) vanta proprietà: antireumatiche e stimolanti.

Studi effettuati nei topi sulla memoria sia a breve che a lungo termine hanno messo in evidenza un’azione della pianta anche sui recettori β-adrenergici e D1 per la dopamina. Gli effetti sul sistema nervoso centrale sopra riportati a carico degli estratti alcolici della muira puama sono accentuati da sostanze farmacologicamente attive quali spiperone e pindolo, antagonisti dei recettori serotonina 5HT2A. Gli effetti più noti sono dovuti alla capacità di agire come tonico a livello nervoso, muscolare e circolatorio; è verosimile un’azione della muira puama sui sistemi “catecolaminergici” del sistema nervoso centrale ed i suoi principi attivi funzionerebbero da precursori dei neurotrasmettitori cerebrali.

E’ bene precisare che non risulta che l’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) abbia approvato alcun claim che autorizzi questo o altri usi della muira puama proposti a vario titolo.

In soggetti predisposti l’uso ma soprattutto l’abuso di questa pianta può causare: cefalea, nervosismo, agitazione.

Redazione amaperbene.it

AMAxBenE è l’acronimo di AliMentAzione per il BenEssere

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