Dal Mondo Vegetale

Mirra | Commiphora myrrha

Commiphora myrrha è un albero molto spinoso appartenente alla famiglia delle Burseraceae. L’albero è nativo della penisola Arabica (Oman, Yemen) e dell’Africa (Gibuti, Etiopia, Somalia, Kenya nordorientale).; cresce fino ad un’altezza di circa 4 m. Si trova a un’altitudine di 250-1300 m, con una piovosità di 230-300 mm, principalmente in aree di suolo calcareo.

La corteccia degli alberi del genere Commiphora ha cavità dalle quali fuoriesce un essudato giallo pallido, che presto si indurisce fino a formare lacrime o masse rosso-giallastre o marroni-rossicce. E’ questa la mirra. Gli alberi o arbusti che forniscono la mirra sono però diversi, tra cui i più noti sono Commiohora myrrha (Nees) Engl. e Commiphora mukul (Hook ex Stocks) Engl., quest’ultimo noto come guggul.

La mirra è una oleogommoresina isolata da diversi arbusti o piccoli alberi originari dell’Africa nord orientale e dell’Asia sud occidentale.

Il nome Mirra deriva dal latino “murra” o “myrrha”, che deriva a sua volta dal greco che l’ha preso dalla parola ebraica “mor” (utilizzato nella Bibbia). La Mirra era già utilizzata nell’antico Egitto nella pratica dell’imbalsamazione. Nella Bibbia è uno degli ingredienti contenuto all’interno dell’olio santo per le unzioni, nonché un profumo citato sette volte nel Cantico dei Cantici; nel Vangelo di Matteo fu uno dei doni (oro, incenso e mirra) portati dai Re Magi al Bambino Gesù; nel Vangelo di Marco viene mescolata al vino offerto a Gesù prima di essere crocifisso. Nella Grecia antica la mirra era ampiamente utilizzata ed un episodio mitologico ne narra l’origine legandola a Mirra, figlia del re di Cipro e madre di Adone.

La mirra contiene l’1,5-1,7% di un olio volatile; fino al 40% di resine e il 60% circa di gomma costituita da diversi zuccheri.

L’olio essenziale di mirra ha dimostrato di possedere attività astringenti e disinfettanti locali, oltre ad essere in grado di promuovere la formazione di tessuto di granulazione, uno dei primi stadi della riparazione e della guarigione delle ferite. Inoltre, ha una specifica attività antinfiammatoria e analgesica, potenziata dalla associazione con estratti di Boswellia. L’azione analgesica è resa possibile dai sesquiterpeni in grado di attivare recettori oppioidi.

L’olio è utilizzato per uso esterno per la cura di gengiviti, piorrea, afte, faringiti e tonsilliti, ed è presente in moltissimi prodotti utilizzati per le affezioni delle vie respiratorie e nei colluttori.

Componenti attivi dell’olio sono: erabolene, limonene, dipeptene, pinene, eugenolo, cinnamaldeide, cuminaldeide ed altro ancora.

Alla mirra vengono attribuite moltissime proprietà: antimicrobiche, astringenti, carminative, espettoranti, vulnerarie e anticatarrali. Tuttavia, l’unico suo utilizzo ad essere approvato in campo erboristico è quello esterno per il trattamento di infiammazioni del cavo orofaringeo.

Della mirra, inoltre, sono indagate le potenziali attività ipoglicemizzanti, dopo che studi condotti su animali hanno dimostrato che l’estratto di mirra è in grado di esercitare un’azione ipoglicemizzante sia in animali diabetici che in animali non affetti dalla patologia. Questi risultati vanno confermati.

Redazione amaperbene.it

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