Dal Mondo Vegetale

Pilosella | Hieracium Pilosella

La pilosella (nome scientifico Hieracium pilosella) è nota con diversi nomi come pelosella, sparviere pelosetto, stagna-sangue, erba setolina, erba da tai, ecc. Nella tradizione popolare è conosciuta anche come “orecchie di topo” o “lingua di gatto”, per la forma delle foglie basali.

La pilosella è una pianta erbacea spermatofita dicotiledone appartenente alla famiglia delle Asteraceae. con foglie ricoperte da una peluria biancastra (da cui il nome della pianta) e con rizoma strisciante, da cui nascono una rosetta basale e diversi stoloni epigei, biancastri e poco fogliati, non radicanti, fusti ± ascendenti privi di foglie; altezza 5÷25 (40). La rosetta basale è formata da foglie ovoidale-lanceolate, intere, completamente coperte di peli ispidi, biancastre per peli stellati, nella pagina inferiore. I germogli hanno piccole foglie, che si assottigliano verso l’apice. All’apice dello scapo si ergono capolini solitari con fiori ligulati di colore giallo chiaro. Le ligule dei fiori periferici sono esternamente striate di rosso. Le brattee dell’involucro sono lineari di colore grigio-verde, pubescenti, coperte di peli ghiandolari neri. I frutti sono acheni di 1,5-2 mm con pappo semplice di peli sericei.

Il nome generico (Hieracium) deriva dalla parola greca hierax o hierakion (= sparviere, falco) e rimanda alla credenza popolare secondo la quale il rapace rende la sua vista più acuta nutrendosi di questa pianta dalle foglie vellutate; il nome specifico, già generico (pilosella) deriva dal latino “pilosus” (significa “peloso”) e si riferisce all’aspetto piuttosto pubescente di queste piante. Il nome specifico (officinarum = officinale) indica che si tratta di una pianta medicinale (o con presunte proprietà medicinali).

La droga della pilosella è rappresentata dall’intera pianta fiorita. Uno dei suoi componenti più conosciuti è l’umbelliferone, un composto cumarinico dotato di potenzialità antibiotiche. Altri componenti attivi: acido tannico, flavoni, mucillagini, idrossicumarina, oli essenziali, resine, sostanze antibiotiche.

Piuttosto nota in ambito fitoterapico, sono diverse le caratteristiche che vengono attribuite al consumo di prodotti a base di pilosella e che le valgono l’inserimento in diversi integratori. È un’erba amara, antibiotica dotata delle seguenti proprietà:

  • diuretica e drenante: l’uso di pilosella come drenante viene suggerito per aiutare a contrastare cellulite, ritenzione idrica (e quindi contro diversi disturbi tra cui gonfiore degli arti inferiori, edemi, versamenti ascitici di origine cardiaca) e sovrappeso, ma la semplice assunzione di pilosella ovviamente non fa dimagrire; sarebbe utile anche in caso di infezioni urinarie perché facilita l’eliminazione dei microrganismi patogeni attraverso le urine;
  • astringente (limita la secrezione dei liquidi) e antisettica;
  • colagoga (facilita la secrezione biliare e facilita il deflusso della bile attraverso la cistifellea);
  • diaforetica (agevola la traspirazione cutanea);
  • spasmolitica, lenitiva ed espettorante nei confronti di disturbi respiratori come asma, bronchite e tosse;
  • tonica (rafforza l’organismo in generale); i fiori nell’acqua del bagno fortificano e tonificano la pelle;
  • antinfiammatoria (gli estratti della sua droga sono stati utilizzati nel trattamento dell’asma e della bronchite, su foruncoli desquamazioni, lievi scottature, lievi abrasioni e piccole ferite, dermatiti in genere);
  • antiemorragica, favorendo i processi di cicatrizzazione nelle emorragie sia esterne che interne; applicata sotto forma di tamponi nasali, è consigliata per arrestare l’epistassi.

La pilosella si utilizza per via orale sotto forma di infuso, estratto secco o fluido o tintura madre. La tisana di pilosella si prepara con un cucchiaio raso di pianta essiccata in una tazza d’acqua e si consuma fino a quattro volte al giorno. La tintura madre di pilosella si assume invece a gocce, diluendone 40-50 in acqua, da una a tre volte al giorno. Gli estratti secchi e fluidi e altre preparazioni che contengono pilosella, come tisane o gocce drenanti, vanno assunte in base a quanto riportato sulla confezione o consigliato dall’erborista.

Le foglie giovani possono essere consumate lessate e condite.

Sebbene a oggi non si conosca molto circa la sicurezza sull’assunzione di pilosella, il consumo in modo appropriato di prodotti a base di questa pianta è considerato ben tollerato. È bene comunque evitare l’assunzione di pilosella in caso di ipersensibilità nota o presunta alla pianta; la pilosella infatti può provocare reazioni allergiche soprattutto nei soggetti sensibili ad altre piante della famiglia delle Asteraceae/Compositae tra cui ambrosia, crisantemi, calendule e margherite. Inoltre, a scopo cautelativo è bene evitare di consumare prodotti a base di pilosella durante gravidanza e allattamento.

Redazione amaperbene.it

AMAxBenE è l’acronimo di AliMentAzione per il BenEssere

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