Piante commestibili

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Le piante commestibili includono qualsiasi parte di una pianta, come radici, fusti, foglie, fiori e frutti, semi che possono essere consumate in sicurezza dagli esseri umani.
I fiori commestibili, invece, sono specificamente i fiori di piante che possono essere consumati in sicurezza, spesso utilizzati per il loro sapore, aroma o colore.
Occorre comunque fare molta attenzione perché una specie può essere presente in questa categoria e può essere anche velenosa. Esistono piante, ad esempio il Sambucus nigra, che ha fiori e frutti edibili mentre le restanti parti contengono alcaloidi pericolosi.
Oggi esistono nel mondo circa 30.000 specie commestibili di piante terrestri e di queste soltanto 200 sono coltivate su scala significativa; di queste 200 soltanto 8 forniscono oltre il 50% delle nostre calorie giornaliere: orzo, fagioli, arachidi, mais, patate, riso, sorgo e grano.
Acetosa (Rumex acetosa)
- Pianta erbacea perenne della famiglia delle Polygonaceae. Cresce nei prati pingui e se ne consumano i giovani germogli e le foglie di forma sagittata crude, dal sapore marcatamente acidulo per insaporire insalate crude, salse, frullati.
- Non va consumata in eccesso per il contenuto di acido ossalico e per questo motivo è sconsigliata anche alle persone con problemi renali o urinari.
Achillea (Achillea millefolium)
- Pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae, fiorisce in zone campestri incolte e lungo i margini dei sentieri fino a 2200 metri s.l.m. Il genere Achillea contiene oltre un centinaio di specie.
- L’achillea è una pianta mellifera con la quale si può produrre miele, ma è molto raro perché non è diffusissima, e le api talvolta preferiscono altre piante.
- Si usano i fiori essiccati per le proprietà antispasmodiche (bagni rilassanti), astringenti, cicatrizzanti e antinfiammatorie. Può essere usata al posto della camomilla in quanto contiene azulene e nei disturbi digestivi. Se ne prepara anche un oleolito.
- In cucina, le foglie e i fiori essiccati (non al sole) vengono usati nella preparazione di alcuni liquori. In Europa settentrionale si usava per fare la birra gruit con mirto di palude e rosmarino selvatico.
Aglio orsino (Allium ursinum)
- Aglio orsino è il cugino selvatico del comune aglio; vegeta in primavera nei boschi di latifoglie freschi o umidi. Dall’aroma più delicato dell’aglio coltivato, può essere utilizzato come questo.
- Se ne consumano prevalentemente le foglie lanceolate crude come verdura, in commistione con altri vegetali, o cotte per aromatizzare frittate.
- Pianta da saper riconoscere con certezza poiché non è difficile confonderla con specie tossiche (Mughetto) e anche mortali (Colchico).
Alloro (Laurus nobilis)
- Pianta aromatica e officinale appartenente alla famiglia delle Lauracee, diffusa nel bacino del Mediterraneo;
- Pianta rustica, si presenta spesso, quanto potata, in forma di arbusto di varie dimensioni ma è un vero e proprio albero alto fino a 10 m, con rami sottili e glabri che formano una densa corona piramidale. Il legno della pianta è aromatico ed emana il tipico profumo delle foglie. Il fusto è eretto, la corteccia verde nerastra. Le foglie, ovate, sono verde scuro, coriacee, lucide nella pagina superiore e opache in quella inferiore, sono inoltre molto profumate;
- L’ampio uso ampio che se ne in cucina (siciliana) hanno portato l’alloro ad essere inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) come prodotto tipico siciliano. Si utilizzano le foglie e se ne possono fare vari usi: in cucina, per aromatizzare carni e pesci, come rimedio casalingo per allontanare le tarme dagli armadi (ottimo e più profumato sostituto della canfora), per preparare decotti rinfrescanti e dalle qualità digestive o pediluvi, o trattato con alcool per ricavarne un profumato e aromatico liquore dalle proprietà digestive, stimolanti, antisettiche ed è utile contro tosse e bronchite.
- In fitoterapia, l’infuso di Laurus nobilis è ritenuto antistress e ansiolitico, con significative proprietà ipolipidemiche; l’estratto delle foglie avrebbe attività antigenotossica, ma anche antidiarroica, carminativa e in generale gastroprotettiva. Dalle bacche si può ricavare un olio aromatico, l’olio laurino e con proprietà medicinali, ingrediente peculiare dell’antichissimo sapone di Aleppo. Veniva inoltre utilizzato per preservare libri e pergamene e per preparare le classiche coroncine d’alloro.
- A marzo, quando fiorisce l’alloro, soprattutto nei climi temperati freddi dove non ci sono altre fioriture rilevanti, è un’importante fonte di nettare e polline per le api.
- In Italia è tradizione porre una corona di alloro sul capo di uno studente che ha conseguito la laurea.
- Nella mitologia greco-romana l’alloro era una pianta sacra e simboleggiava la sapienza e la gloria: una corona di alloro cingeva la fronte dei vincitori nei Giochi pitici o Delfici e costituiva il massimo onore per un poeta che diveniva un poeta laureato. Da qui l’accezione figurativa di simbolo della vittoria, della fama, del trionfo e dell’onore. Inoltre questa pianta era sacra ad Apollo poiché Dafne, la ninfa di cui il dio si invaghì, chiese che fosse eliminata la causa dell’invaghimento di Apollo nei suoi confronti, e dunque le fu tolto l’aspetto umano venendo trasformata in alloro. Apollo a quel punto mise la pianta di alloro nel suo giardino e giurò di portarne sul suo capo in forma di corone per sempre, e disse che allo stesso modo facessero i Romani durante le sfilate in Campidoglio. Sarebbe stato proprio Apollo, infatti, a rendere questo albero sempreverde. All’alloro era connesso anche il potere della divinazione (Apollo era infatti anche il dio dei vaticini): la sacerdotessa del dio (la Pizia) usava masticare foglie di alloro prima di profetizzare.
Asparagi selvatici (Asparagus acutifolius, Asparagus tenuifolius, Ruscus aculeatus -pungitopo-)
- Piante semi-cespugliose (camefite) della famiglia delle Asparagaceae. Sono legate tutte ad habitat boschivi o di margine di bosco. Sono molto più sottili dei classici asparagi coltivati.
- Se ne consumano cotti i getti giovani primaverili che spuntano dal terreno tra i fusti adulti, prima che inizino a ramificare ed a indurirsi.
- Molte medicine tradizionali usano gli asparagi contro ritenzione idrica e sindrome del colon irritabile. Infatti stimolano la diuresi e forniscono fibre che promuovono il funzionamento regolare dell’intestino e riducono il rischio di tumori al colon.
- Gli asparagi sono sconsigliati a coloro che soffrono di cistite, calcoli renali prostatite, insufficienza renale e nefrite. Sono sconsigliati anche ai soggetti con gotta e iperuricemia.
Bardana comune (Arctium lappa)
- Pianta erbacea bienne della famiglia delle Asteraceae. Cresce ai margini dei boschi e delle siepi campestri, lungo la viabilità relativa, ecc. Sviluppa il proprio ciclo vitale in due anni: nata una nuova piantina da seme, il primo anno questa produce solo una rosetta di foglie grandi, il secondo anno da questa rosetta si sviluppa un fusto su cui dopo la fioritura si avranno frutti e semi e l’individuo-pianta quindi morirà.
- Sono eduli: la radice alla fine del primo anno e poi, nella primavera del secondo anno, piccioli fogliari e fusto sbucciato previa cottura.
Basilico (Ocimum basilicum)
- Pianta erbacea annuale della famiglia delle Lamiaceae, coltivata da millenni, originaria dell’Asia tropicale.
- Ha foglie ovali, lucide e profumatissime, fusti teneri e fiori bianchi riuniti in spighe.
- Richiede caldo, luce e irrigazioni regolari, teme il freddo.
- Ingrediente essenziale nella cucina italiana (pesto, pomodoro e mozzarella, sughi). In fitoterapia si usa per le sue proprietà digestive, sedative, antin fiammatorie. L’infuso di foglie è utile contro l’insonnia e i disturbi digestivi. Le varietà di basilico comprendono il genovese, il greco, il limonato, il rosso, ecc.
Borragine (Borago officinalis L.)
- È una pianta erbacea annuale della famiglia delle Boraginaceae; può raggiungere l’altezza di 60 cm; ha foglie ovali ellittiche, picciolate, che presentano una ruvida peluria, verdi-scure, raccolte a rosetta basale, lunghe 10–15 cm e poi di minori dimensioni sullo stelo. I fiori, di breve durata, presentano cinque petali, disposti a stella, di colore blu-viola, talvolta di colore bianco e meno comunemente di colore rosa; al centro sono visibili le antere derivanti dall’unione dei 5 stami. Sono raccolti in infiorescenze sommitali, penduli in piena fioritura; hanno lunghi pedicelli. I frutti sono degli acheni che contengono al loro interno diversi semi di piccole dimensioni; i semi sono dotati di elaiosomi, particolari appendici contenenti sostanze nutritive appetibili alle formiche, che ne facilitano la disseminazione (mirmecoria).
- La specie è originaria del bacino del Mediterraneo, ed è stata introdotta per la coltivazione in numerosi paesi eurasiatici e americani.
- Le foglie giovani sono variamente impiegate in cucina; si usano cotte in molti piatti regionali: minestroni, torte e frittate, o come ripieni per ravioli e pansoti in Liguria. Tipico, a Roma e dintorni, era il consumo in frittelle dei fiori e delle foglie (passate in pastella e poi fritte). La cottura elimina la peluria che copre le foglie. In moderata quantità le foglie giovani e sporadicamente anche i fiori si utilizzano crudi in insalata. I fiori azzurri sono usati per colorare e guarnire i piatti e per colorare l’aceto; congelati in cubetti possono costituire decorazione per le bevande estive. Tuttavia l’uso alimentare della borragine, specialmente per periodi prolungati, è sconsigliato per la presenza, in alcune fasi vitali della pianta, di composti pirrolizidinici, a presunta attività epatotossica.100 g di foglie di borragine apportano all’incirca 21 calorie[.
- La medicina popolare utilizza le foglie e le sommità fiorite. Fin dall’antichità la pianta ha fama di svegliare gli spiriti vitali (Plinio: «Un decotto di borragine allontana la tristezza e dà gioia di vivere»). È usata per abbassare la febbre e calmare la tosse secca. È nota anche come diuretico ed emolliente (per la presenza di mucillagini).
L’olio, dalle spiccate proprietà antinfiammatorie e ad alto contenuto di acido linolenico, si ottiene dai semi soprattutto mediante la spremitura a freddo. È impiegato nel trattamento degli eczemi e di altre affezioni cutanee L’olio estratto dai semi, ricco di acido gamma linolenico (GLA; 18:3 ω6), ha parecchi utilizzi: nutrizionali, dietetici, medicinali e cosmetici. La pianta è di facile coltivazione industriale, il che ne accresce il valore, poiché l’unica altra sorgente vegetale per tale olio sono i semi di Oenothera biennis, di coltivazione più complessa e con rese inferiori. I fiori, dall’alto quantitativo di nettare, sono molto ricercati dalle api, perciò è considerata una pianta mellifera; si può ottenere un ottimo miele anche monoflorale, ma la borragine è poco diffusa e la produzione è limitata.
Bugola (Ajuga reptans)
- Pianta erbacea perenne della famiglia delle Labiatae. Stolonifera, forma popolamenti a rosette tra loro ravvicinate e abbastanza appiattite al suolo. Cresce in condizioni di mezza ombra, nei boschi chiari di pianura e collina, nei margini boschivi e nei prati pingui.
- Si utilizzano cotte, a mò di asparagi selvatici, le infiorescenze giovani quando, in primavera, la maggior parte dei fiori (a maturità di colore blu e a forma di bocca di leone) sono ancora in boccio.
Calendula (Calendula officinalis L.)
- i fiori della calendula si possono mangiare e sono commestibili. Le foglie sono consumate con altre erbe in insalata; gli acheni in sottaceto; i petali essiccati servono a preparare un aceto aromatico. In tintoria i capolini vengono utilizzati per tingere tessuti (prevalentemente lana e seta) di giallo con sfumature verdi.
- È antiossidante, idratante e stimola la riparazione cellulare in caso di infiammazioni, irritazioni e screpolature. Inoltre, la Calendula officinalis svolge un’azione antisettica e antibatterica. Infine, ha proprietà lenitive, in particolare in caso di intolleranze e scottature dopo l’esposizione al sole.
- Sin dall’antichità, la calendula è stata usata come rimedio topico per guarire le piccole ferite, in particolare alle mani e alle dita, specialmente sui polpastrelli, ma anche inestetismi della cute, ulcere alle gambe, piaghe da decubito, ulcere da piede diabetico, ustioni di primo grado, ragadi ed eruzioni cutanee.
Camomilla (Matricaria chamomilla L.)
- La camomilla comune è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle
- La camomilla è una pianta erbacea piuttosto diffusa. Presente in tutta l’Europa e in alcune zone dell’Asia. In Italia cresce in pianura ed in collina, non oltre i 1500 metri di altitudine. Si può trovare nei campi, nei giardini ma anche lungo le strade.
- Tempo e modalità di raccolta o coltivazione: si raccolgono i capolini fioriti la sera dopo una giornata asciutta, a mano o tramite speciali pettini. Il tempo balsamico della Camomilla è scandito dalla posizione dei fiori ligulati (petali bianchi), quando la loro posizione è parallela al fusto e mostrano bene i fiori tubulosi, è allora che la Camomilla ha il massimo contenuto di principi attivi ed è pronta per essere raccolta. Successivamente i fiori devono essere essiccati in un luogo ventilato, asciutto per evitare che si formino muffe.
- In passato i fiori di Camomilla venivano raccolti ed essiccati per essere usati al posto del tabacco, per i momenti in cui era troppo costoso e raro.
- Le è sempre stato attribuito un potere calmante a livello del sistema nervoso centrale. In realtà la sua azione calmante si applica maggiormente alle mucose del tratto gastro-intestinale e alle irritazioni della pelle in genere. L’impacco con i capolini di Camomilla è spesso usato per occhi e pelle irritati.
- La camomilla contiene vari composti attivi, tra cui flavonoidi, terpeni e antiossidanti che ne potenziano l’efficacia terapeutica; le proprietà sedative sono probabilmente dovute a composti come l’apigenina, e contribuiscono a ridurre l’ansia e promuovere il rilassamento, rendendo la camomilla una potenziale opzione naturale per chi soffre di insonnia e disturbi del sonno.
Erba cipollina (Allium schoenoprasum)
- Pianta perenne bulbosa della famiglia delle Amaryllidaceae, affine a cipolla e aglio; rivegeta rapidamente dopo il taglio, da aprile a ottobre
- Foglie tubolari e cave, verdi, fiori lilla-viola a forma di globo.
- Resistente, cresce bene in vaso o giardino, ama sole e terreno ben drenato.
- Foglie e fiori eduli dal sapore simile alla cipolla, ma più delicato. Ottima cruda su uova, patate, formaggi freschi, salse. Ricca di vitamine A e C, ha effetto digestivo, depurativo e antibatterico. I fiori decorano e insaporiscono insalate e primi piatti.
- Nell’antichità era considerata un talismano contro gli spiriti maligni.
Finocchietto selvatico (Foeniculum vulgare)
- Pianta erbacea biennale appartenente alla famiglia delle Apiaceae, diffusa nel bacino del Mediterraneo.
- Presenta un fusto eretto, ramificato e scanalato, con foglie filiformi e aromatiche. Il bulbo (parte edule) è bianco, carnoso, formato da guaine fogliari sovrapposte. I fiori sono piccoli, gialli, riuniti in ombrelle.
- Cresce spontaneamente nei campi incolti e lungo i bordi delle strade, ma viene anche coltivato come ortaggio o pianta aromatica.
- Il finocchio si consuma crudo o cotto, è leggero e digestivo. I semi (finocchietto) vengono utilizzati per aromatizzare insaccati, tisane, pani e dolci. Le foglie giovani sono usate per insaporire pesce, zuppe e salse. Le sue proprietà includono effetti carminativi, diuretici, galattogoghi e antispasmodici.
Menta (Mentha spp.)
- Pianta perenne stolonifera della famiglia delle Lamiaceae, esistono molte varietà (menta piperita, romana, spicata…).
- Ha foglie lanceolate e seghettate, di colore verde brillante, molto aromatiche; fusti eretti e fiori piccoli, violacei.
- Cresce facilmente in zone fresche e semi-ombreggiate, tende a propagarsi rapidamente.
- Usata per aromatizzare bevande, tè, insalate, dolci e piatti orientali. In erboristeria è nota per le sue proprietà digestive, antinfiammatorie, antisettiche e rinfrescanti. L’olio essenziale è impiegato in cosmetica, profumeria e fitoterapia.
Origano (Origanum vulgare)
- Pianta aromatica appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, nativa dell’Europa e dell’Asia occidentale.
- Arbusto erbaceo perenne con fusti eretti, foglie ovali e pelose, piccole infiorescenze rosa-violacee.
- Resiste bene alla siccità, ama esposizioni soleggiate e terreni ben drenati.
- Ampiamente usato in cucina mediterranea, soprattutto su pizze, salse di pomodoro, carne e verdure. In erboristeria ha proprietà antisettiche, digestive, espettoranti, antispasmodiche. Il suo olio essenziale è potente contro batteri e funghi.
Prezzemolo (Petroselinum crispum)
- Pianta erbacea biennale appartenente alla famiglia delle Apiaceae, originaria del bacino del Mediterraneo.
- Ha foglie verde brillante, finemente frastagliate (var. riccia) o lisce (var. comune), fusti sottili e fiori piccoli bianco-verdastri.
- Cresce in climi temperati, ama terreni umidi e ombreggiati.
- Le foglie fresche si usano per insaporire piatti a base di carne, pesce, insalate, salse, minestre. È ricco di vitamina C e ferro, stimola la digestione, è diuretico, depurativo e antiossidante. I semi e le radici hanno effetti più marcati e vanno usati con cautela.
Rosmarino (Rosmarinus officinalis)
- Arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, tipica della macchia mediterranea.
- Può raggiungere fino a 2 metri d’altezza. Ha rami legnosi aromatici, foglie aghiformi verdi-argentee, lineari, coriacee, di colore verde scuro superiormente e bianco-grigiastro inferiormente; i fiori, piccoli e di colore azzurro-viola, sbocciano in primavera e in autunno.
- Pianta rustica, cresce anche su suoli poveri e in ambienti costieri. Ama sole e clima caldo. È molto resistente e si adatta a climi caldi e secchi, preferendo terreni ben drenati e soleggiati; è anche una pianta mellifera.
- In cucina è impiegato per aromatizzare carni, arrosti, patate, pane, focacce, salse e legumi. In fitoterapia viene utilizzato per le sue proprietà toniche, digestive, antinfiammatorie, antiossidanti e stimolanti. Dalle foglie si estrae un olio essenziale usato in aromaterapia, cosmetica e prodotti per capelli. Si utilizza anche in infusi, oli aromatici, decotti e bagni tonificanti.
- Nell’antichità era considerato simbolo di fedeltà e memoria; spesso utilizzato nei matrimoni e nei funerali.
Salvia (Salvia officinalis)
- Pianta aromatica perenne della famiglia delle Lamiaceae, originaria dell’area mediterranea.
- Arbusto cespuglioso alto fino a 80 cm con fusti quadrangolari, foglie ovali-lanceolate, grigio-verdi e vellutate, molto profumate. I fiori sono bilabiati, di colore blu-violetto.
- È una pianta rustica, resistente alla siccità, predilige posizioni soleggiate e terreni ben drenati.
- In cucina si usa per insaporire carni, pesce, verdure, burro aromatizzato e ripieni. In erboristeria è impiegata per le sue proprietà antisettiche, antinfiammatorie, digestive, toniche, deodoranti e cicatrizzanti. L’infuso di salvia è utile per gargarismi contro mal di gola, per regolare la sudorazione e alleviare i disturbi della menopausa.