Dal Mondo Vegetale

Meliloto | Melilotus officinalis (L.) Pall.

Il meliloto comune o giallo (detto anche erba vetturina gialla) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Fabaceae (o Leguminose) e al genere dei Melilotus; di origini euro-asiatiche è diffusa oggi in quasi tutto il mondo. In Italia cresce in tutta la penisola fino ai 600 m, nei luoghi calcarei, ai bordi delle strade, nei campi e lungo i corsi d’acqua.

È una specie, annuale o biennale, erbacea provvista di caule eretto, foglie alterne trifogliate, fiori gialli riuniti in infiorescenze a racemo, che emanano un buon profumo, che ricorda la vaniglia.

Questi vegetali contengono nella porzione fiorita tossine ad azione anticoagulante, come la melitotossina, la cumarigenina e la cumarina. Il danno provocato da questa pianta consiste in un allungamento dei tempi di emocoagulazione.

Il nome meliloto deriva dal greco meli=miele e lotus=loto (nome con cui venivano chiamate molte piante). Si tratta infatti di una delle piante spontanee più visitate dalle api per la produzione di miele.

Il meliloto possiede attività antinfiammatoria e antiedemigena, diuretica e flebotonica, leggermente sedativa. Per queste ragioni, il meliloto viene usato nei casi di insufficienza venosa e linfatica, disturbi postflebitici, in caso di ritenzione idrica e in caso di edemi infiammatori e congestizi, somatizzazioni ansiose viscerali.  Tali attività ascritte al meliloto sono imputabili soprattutto alle cumarine contenute all’interno della stessa pianta.

Nella medicina popolare il meliloto è utilizzato soprattutto come diuretico e come balsamico espettorante. Per uso esterno viene impiegato come decongestionante, astringente, blando sedativo dei disturbi infiammatori della pelle e delle mucose. Gli infusi di meliloto sono stati utilizzati soprattutto per il trattamento decongestionante delle palpebre, della bocca, del naso, della gola, e per lavare, in caso di urgente necessità, piccole ferite, abrasioni, foruncoli, pustolette. I fiori e il collirio realizzato grazie al decotto o all’infuso è indicato per le infiammazioni congiuntivali e per l’orzaiolo.

Viene impiegato anche come tarmicida e come additivo aromatico per certe qualità di tabacco e per dare sapore a certi formaggi. Inoltre le foglie giovani vengono consumate in insalata.

Le preparazioni di meliloto vanno usate con cautela e senza abusi essendo la cumarina lievemente tossica.

I meliloti sono inoltre delle ottime piante mellifere che attirano api ed altri insetti e vengono spesso coltivati come foraggere per migliorare i terreni impoveriti di azoto.

Se correttamente impiegato, il meliloto non dovrebbe provocare effetti indesiderati di alcun tipo; tuttavia occorre far attenzione ai possibili effetti collaterali delle cumarine, quali irritazione gastrica, nausea ed epato-tossicità, per cui è necessaria cautela per tutti gli usi con estratti ottenuti da meliloto essiccato o non titolati in cumarine.

Redazione amaperbene.it

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