Acqua, bevande e bibite

Bevande e bibite

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Una bevanda è un termine generico per indicare qualsiasi liquido che si beve per dissetarsi, per rinfrescarsi o anche a scopo curativo. Anche se la bevanda per eccellenza è sicuramente l’acqua, elemento indispensabile per la vita più del cibo, il termine molto spesso si riferisce per antonomasia alle bevande non alcoliche, fredde o calde, e a quelle alcoliche.

Molte bevande vengono preparate con una dose concentrata di prodotto (succo d’arancia, succo di limone) che viene diluita con acqua normale (bibite non gassate) o con acqua satura di anidride carbonica (bibite gassate). E’ pertanto necessario far comprendere bene le differenze:

  • bevanda: nome generico per indicare qualsiasi liquido che si beve, sia per dissetarsi sia per ristorarsi o a scopo terapeutico
  • bibita dal latino bibĕre «bere»: bevanda artificiale senza alcol (o con bassissimo contenuto alcolico), fatta in genere diluendo con acqua semplice o gassata sciroppi o succhi spremuti di frutta, con eventuale aggiunta di zucchero.

Oltre all’acqua, che sicuramente è la bevanda per eccellenza, ed il vino, bevanda alcolica frutto della vite e componente essenziale della Dieta Mediterranea, esistono numerosissime altre bevande che possono accompagnare i momenti di vita degli italiani.

Nella tradizione italiana il pasto è spesso accompagnato da un vino unico o da vari vini la cui scelta dipende principalmente dal tipo di menu e di pietanze, ma anche dall’importanza del pasto, dall’occasione (pranzo, cena, ed altri momenti conviviali), dai gusti dei commensali, dalle loro abitudini e, non ultime, dalle loro possibilità economiche. Bere un buon bicchiere di vino rosso a pasto è considerata un’abitudine salutare per la presenza dei polifenoli che combattono i radicali liberi e riducono il rischio di malattie cardiovascolari, anche se i possibili benefici vengono annullati dalla presenza di alcol che è a tutti gli effetti un veleno.

Non diffusa in Italia è l’abitudine di accompagnare i pasti con bevande calde, quali tè, tisane, latte o frappé, mentre è frequente il ricorso alla birra o alle bevande gassate, soprattutto se si gusta una pizza o si fa uno spuntino.

Le minestre asciutte richiederebbero di essere accompagnate in genere da solo acqua.

Molte bevande vengono preparate con una dose concentrata di prodotto (succo d’arancia, succo di limone) che viene diluita con acqua normale (bibite non gassate) o con acqua satura di anidride carbonica (bibite gassate).

Tra le bevande più diffuse:

  • Bevande analcoliche
    • Succo
      • Succo di frutta
      • Succo di verdura
    • Bibite (gassate e non gassate)
      • Aranciata
      • Birra analcolica
      • Limonata
      • Cedrata
      • Chinotto
      • Cola (Coca-Cola, ecc.)
      • Ginger ale
      • Energy drink (Red Bull, ecc.)
    • Sport drink (Gatorade, Powerade, ecc.)
  • Bevande non alcoliche a base di latte
    • Latte aromatizzato
    • Latte con cacao
    • Ovomaltina
    • Frappé
    • Bevande a base di yogurt
  • Bevande non alcoliche a base di latte vegetale
    • Latte di mandorla
    • Latte di riso
    • Latte di soia
  • Bevande calde, infusi
    • Bevande a base di caffè:
      • Cappuccino
      • Cioccolata liquida*
      • Caffè*[1]
      • Espresso
    • Latte
    • Bevande a base di tè:
      • Tè*
      • Tè aromatizzato (come i chai dell’India e Paesi limitrofi, tra cui il masala chai ecc.)
      • Tè freddo
      • Bubble tea
      • Jagertee
    • Mate
    • Tisane
    • Decotti
    • Vin brulé
  • Bevande alcoliche (con gradazione alcolica inferiore ai 21 %vol.)
    • Birra
    • Vino
  • Vino bianco
  • Vino rosso
  • Rosé o rosato
  • Vino biologico
      • Vino spumante
  • Spumante secco
  • Spumante brut
  • Spumante dolce
  • Champagne
    • Sidro
    • Idromele
    • Sakè
    • Cocktail alcolici
    • Aperitivo
  • Bevande superalcoliche (con gradazione alcolica superiore ai 21 %vol.)
    • Acquaviti o distillati (tra i 30° ed i 60°)
      • Distillato di vino: brandy, cognac, armagnac
      • Distillato delle vinacce: grappa
      • Distillato di frutta: kirsch, peach brandy, slivoviz e calvados
      • Distillato di bacche: cassis (more) e fraises (fragole)
      • Distillato di cereali: whisky, gin e vodka
      • Distillato di piante: rum, tequila e Cachaça.
    • Pastis
  • Liquori (soluzione composta da alcol, zucchero e acqua, preparata a caldo o a freddo, aromatizzata con estratti di origine vegetale).
  • Creme (tra i 15° ed i 28°)
    • crema di banana
    • crema di cassis
    • crema di menta bianca o verde
    • crema di cacao
    • crema di caffè
    • crema di limone
    • crema di arancia
  • Amari

La bibita è un tipo di bevanda analcolica a base di acqua naturale o acqua gassata con carbonato di sodio (volgarmente: soda) e quasi sempre addizionata da aromi e sostanze dolci (zucchero oppure dolcificanti o fruttosio). Tali bevande possono contenere anche caffeina, taurina (in particolare i cosiddetti energy drink) e/o gomma arabica e vengono utilizzate a volte nella preparazione di cocktail.

Tra le bibite rientrano la gazzosa, il chinotto, l’acqua tonica, le spume all’arancia, al cedro o al pompelmo e le bibite a base di cola.

Per il confezionamento è diffusa, oltre alla confezione in lattina, l’imbottigliamento in bottiglie in vetro o plastica PET.

Il termine più diffuso e utilizzato per indicare questo tipo di bevande è soft drink, ma possono essere utilizzati nomi differenti, mutuati da quelli in uso sul mercato anglosassone, come pop, soda, coke, soda pop, fizzy drink, tonic o carbonated beverage.

Prodotti come le bevande energetiche in uso fra gli sportivi e i succhi di frutta in genere non sono considerati soft drink, così come non lo possono essere le bevande calde a base di cioccolata, the, caffè e latte (inclusi frullati e frappé).

Solitamente servite fredde o a temperatura ambiente, le bibite sono chiamate soft drink in contrasto con le bevande definite – sempre nel mercato anglosassone – hard drink, ovvero le bevande alcoliche. Piccole quantità di etanolo, tuttavia, possono essere presenti anche nei soft drink, sebbene il titolo alcolometrico non dovrebbe superare lo 0.5% del volume totale del prodotto nel caso in cui il drink debba essere classificato come analcolico.

Le bibite più diffuse sono, oltre alle già citate cole, spume e gassose, la limonata e l’aranciata, oltre alle bibite a base di lime, la root beer (un particolare tipo di birra gassata diffusa in Nord America), la grape soda, la cream soda a base di vanillina, il ginger ale, il punch a base di frutta da servire freddo e senza alcool (Delaware Punch), lo squash a base di sciroppo di frutta, lo Julmust.

Vi è un generale consenso circa l’associazione tra consumo di bibite zuccherate e malattie come obesità, diabete mellito di tipo 2, carie dentaria e bassi livelli nutrizionali, alcuni tumori[2]

Da tener ben presente che molte bibite contengono additivi e ingredienti di per sé fonte di preoccupazione.

[1] * Bevande nervine

[2] Malik VS, Schulze MB, Hu FB. Intake of sugar-sweetened beverages and weight gain: a systematic review. Am J Clin Nutr. 2006 Aug;84(2):274-88; Gibson S. Sugar-sweetened soft drinks and obesity: a systematic review of the evidence from observational studies and interventions. Nutr Res Rev. 2008 Dec;21(2):134-47. doi: 10.1017/S0954422408110976; Chun S, Choi Y, Chang Y, Cho J, Zhang Y, Rampal S, Zhao D, Ahn J, Suh BS, Pastor-Barriuso R, Lima JA, Chung EC, Shin H, Guallar E, Ryu S. Sugar-sweetened carbonated beverage consumption and coronary artery calcification in asymptomatic men and women. Am Heart J. 2016 Jul;177:17-24. doi: 10.1016/j.ahj.2016.03.018. Epub 2016 Apr 16; Malik VS, Popkin BM, Bray GA, Després JP, Willett WC, Hu FB. Sugar-sweetened beverages and risk of metabolic syndrome and type 2 diabetes: a meta-analysis. Diabetes Care. 2010 Nov;33(11):2477-83. doi: 10.2337/dc10-1079. Epub 2010 Aug 6; Stepien M, Duarte-Salles T, Fedirko V, Trichopoulou A, Lagiou P, Bamia C, Overvad K, Tjønneland A, Hansen L, Boutron-Ruault MC, Fagherazzi G, Severi G, Kühn T, Kaaks R, Aleksandrova K, Boeing H, Klinaki E, Palli D, Grioni S, Panico S, Tumino R, Naccarati A, Bueno-de-Mesquita HB, Peeters PH, Skeie G, Weiderpass E, Parr CL, Quirós JR, Buckland G, Molina-Montes E, Amiano P, Chirlaque MD, Ardanaz E, Sonestedt E, Ericson U, Wennberg M, Nilsson LM, Khaw KT, Wareham N, Bradbury KE, Ward HA, Romieu I, Jenab M. Consumption of soft drinks and juices and risk of liver and biliary tract cancers in a European cohort. Eur J Nutr. 2016 Feb;55(1):7-20. doi: 10.1007/s00394-014-0818-5. Epub 2014 Dec 21.

Redazione amaperbene.it

AMAxBenE è l’acronimo di AliMentAzione per il BenEssere
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