Dal Mondo Vegetale

Andrographis paniculata Nees

Originaria dell’India e dello Sri Lanka, fin dai tempi antichi, l’andrografis (Andrographis panicolata) è considerata una delle pietre miliari in ayurveda tant’ è che è stata impiegata per lunghi secoli nella medicina tradizionale cinese, indiana e tailandese, per la cura del raffreddore, della diarrea e della febbre, associati alle malattie infettive [WHO Monographs, 2002].

L’Andrographis paniculata è una pianta arbustiva appartenente al genere Andrographis e, in particolare, alla famiglia delle Acanthaceae. Quest’ultima possiede circa 40 specie, ma l’Andrographis paniculata è la più apprezzata per le sue benefiche proprietà di carattere salutistico.

È una pianta annuale che può svilupparsi in altezza fino a un metro e mezzo. Le sue foglie hanno un sapore molto amaro e, infatti, in Sri Lanka, è meglio nota come Kalmegh, che significa “re degli amari”. La pianta viene indicata con diverse denominazioni: chiretta verde nella medicina popolare; Chuan Xin Lian nella medicina tradizionale cinese; Nila-Vembu, per il suo forte sapore amaro.

Dell’Andrographis paniculata, a scopo medicinale, si utilizzano foglie e radici.

Utilizzata unitamente con altri fitoterapici antinfiammatori, immunostimolanti e antivirali, questa pianta è un potente alleato del sistema immunitario. All’Andrographis paniculata vengono attribuite numerose proprietà tra cui quella immunostimolante, antinfiammatoria, antibatterica, antiossidante, antiparassitaria, epatoprotettiva. Nella medicina orientale è utilizzata per il trattamento delle infezioni e delle infiammazioni di vario tipo, in caso di febbre, raffreddore e diarrea. Inoltre, si rivela altresì utile anche in caso di colite ulcerosa, artrite reumatoide e malattie del sistema immunitario.

I principali costituenti chimici, responsabili almeno in parte dell’attività immunostimolante della pianta, includono flavonoidi e lattoni diterpenici (andrografolide e neoandrografolide) [Jain DC et al, 2000]. In vitro, gli estratti della pianta hanno dimostrato la capacità di inibire le isoforme CYP3A4 e CYP2C9 del citocromo P450 [Pekthong D et al, 2009].

Inoltre, nell’animale da esperimento, l’estratto di andrografis ed il suo principale costituente (andrografolide) hanno evidenziato la capacità di ridurre i livelli plasmatici di teofillina attraverso un meccanismo che prevede l’induzione del CYP1A2 [Chien CF et al, 2010]. I pazienti in trattamento con farmaci metabolizzati da questi sistemi enzimatici dovrebbero essere informati sul potenziale rischio di interazioni farmacocinetiche associate all’uso concomitante dell’andrografis.

Bibliografia

  1. Chien CF, Wu YT, Lee WC, Lin LC, Tsai TH. Herb-drug interaction of Andrographis paniculata extract and andrographolide on the pharmacokinetics of theophylline in rats. Chem Biol Interact 2010 Mar 30; 184(3):458-65. doi: 10.1016/j.cbi.2010.01.017. Epub 2010 Jan 22.
  2. Jain DC et al, LC analysis of hepatoprotective diterpenoids from Andrographis paniculata. J Pharm Biomed Anal 2000; 22: 705–709.
  3. Pekthong D et al, Effects of Andrographis paniculata extract and Andrographolide on hepatic cytochrome P450 mRNA expression and monooxygenase activities after in vivo administration to rats and in vitro in rat and human hepatocyte cultures. Chem Biol Interact 2009; 179: 247-55.
  4. World Health Organization, WHO Monographs on Selected Medicinal Plants Volume 2, World Health Organization, Geneva, Switzerland, 2002, pp. 12–24.

Redazione amaperbene.it

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