Portulaca – Portulaca oleracea

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La portulaca (Portulaca oleracea L.), detta anche porcellana o porcacchia, o erba fratesca, è una pianta appartenente alla famiglia Portulacaceae. Commestibile, viene usata in cucina fin dall’antichità.
Descrizione
In estate sbocciano piccoli fiori gialli che si aprono solo quando c’è il sole per poi chiudersi di notte, seguiti da moltissimi semi. Ha foglie e fusti carnosi. I fiori sono bottinati dalle api, le quali raccolgono discrete quantità di nettare e polline. La portulaca è una erbacea annuale, raccolta perché commestibile e contenente molto omega-3 e vitamine A e C.
Distribuzione e habitat
Di probabili origini asiatiche, nella medicina dell’antico Egitto era utilizzata come erba medicinale, mentre era coltivata durante il Medioevo nei Paesi Arabi e nel Bacino del Mediterraneo, soprattutto in Spagna. In Arabia Saudita, Emirati Arabi e Yemen, sono coltivate diverse varietà di portulaca della sottospecie sativa.
La portulaca è un’erba molto comune in orti e campi, alcuni la considerano infestante, ma oltre a queste zone è raramente presente, cioè dove non vien lavorato il terreno, perché cresce solo in suoli sciolti e permeabili.
Denominazione
È nota nelle diverse regioni con diversa denominazione: purselana (Liguria), erba grassa (Lombardia), purzlana (Emilia), sportellecchia (Toscana), precacchia (Abruzzo), perchiacca (Basilicata), chiaccunella (Campania), andraca (Calabria), purciaca (Sicilia), barzellana (Sardegna), porcacchia (Lazio).
Esistono però differenti tipi di portulaca che è bene non confondere, spesso troviamo in terrazzi e giardini la portulaca ornamentale, non edibile, quella selvatica e commestibile, la portulaca oleracea si trova principalmente negli orti: ha foglie di colore verde chiaro, di forma tondeggiante, mentre i fusti si riconoscono perché molto ramificati e sviluppati in orizzontale. La raccolta va effettuata in luoghi sicuri, puliti e incontaminati, in quanto questa pianta ha la capacità di assorbire i metalli pesanti.
Uso alimentare e culinario
Raccolta come erba spontanea o coltivata come erba aromatica, la portulaca può essere usata in cucina a crudo, scegliendo i germogli giovani dal momento che quelli più vecchi hanno un retrogusto amarognolo: in questo modo si potranno gustare come crudité gli steli freschi e le foglie più ricchi di vitamine. La portulaca è più saporita delle verdure e delle erbe comunemente usate più utilizzate per preparare le insalate, che arricchisce grazie a un sapore leggermente aspro e fresco che la rende ottima anche insieme ad altre erbette di campo e ortaggi. Può essere utilizzata anche per estratti e centrifughe assieme ad altra frutta e verdura
Diversamente può essere mangiata anche cotta e aggiunta nelle minestre, nei ripieni di pasta fresca, nelle frittate e negli sformati con la besciamella. Viene utilizzata cotta a vapore soprattutto nel nord Europa, sia saltata nel burro e fritta in pastella, sia nelle zuppe casalinghe per aromatizzare il piatto; passata in padella con olio, cipolla, patate e ortaggi misti diventa un secondo piatto ricco, genuino e velocissimo da preparare.
Un altro modo per usarla in cucina è conservarla sott’olio una volta sbollentata in acqua e aceto, da servire accanto a crostini, olive e cipolline in agrodolce per antipasto.
Anche i semini della portulaca sono ottimi in cucina: prima che la pianta cresca si possono raccogliere e aggiungere all’impasto del pane o nello yogurt insieme ai cereali per una colazione nutriente.
Viene consumata da tempi remoti come erba aromatica nelle regioni mediterranee.
La cultura medievale attribuiva alla pianta un valore apotropaico e la riteneva tenere lontani gli spiriti maligni. Se ne riporta l’uso culinario alla corte di Luigi XIV, il Re Sole, ma nel tempo l’ingrediente è caduto nel dimenticatoio, prima di una nuova riscoperta. Negli Emirati Arabi la varietà coltivata è reperibile in molti negozi di ortaggi per essere utilizzata come insalata.
Nella cucina napoletana era un tempo raccolta insieme alla rucola da piante che crescevano spontaneamente e venduta da ortolani ambulanti. Rucola e pucchiacchella costituivano un binomio quasi inscindibile tra gli ingredienti dell’insalata.
Nella cucina toscana viene utilizzata per fare un tipico piatto povero estivo, la panzanella.
Nella cucina romana la portulaca, o porcacchia, appartiene a quel misto di varie verdure, domestiche e selvatiche, che sono consumate crude in insalata sotto il nome di misticanza o insalata di mescolanza. Anticamente questa misticanza la portavano a casa i frati passando a chiedere l’obolo alle famiglie: in Corsica, la portulaca viene tuttora chiamata “erba fratesca”.
Nella cucina siciliana, ‘a purciddana è usata per la preparazione di insalate, come l’Insalata ferragostana con pomodori, cetrioli, cipolle stemperate in olio, aceto e sale; oppure nell’insalata con verdure lesse, dove le foglie e i giovani germogli sono usati con patate bollite e cipolle al forno. Altro uso è quello di preparare piccole frittelle di Purciddana, in cui le cime della pianta – intinte in una pastella di acqua e farina – sono fritte singolarmente in olio ben caldo e poi servite come stuzzichini o antipasti.
Nella cucina pugliese, in particolare nella tradizione contadina di Bisceglie, viene consumata insieme ai pomodorini, condita con olio e aceto, talvolta per accompagnare il pane raffermo bagnato chiamato cialda o cialdella (cialdidde).
Usi medicinali
La portulaca è un’erba officinale e un’erba medicinale. Al consumo della portulaca sono ascritte proprietà depurative, dissetanti e diuretiche e antidiabetiche.
Negli anni, sono state scoperte notevoli proprietà nutritive e medicinali: è una fonte vegetale di acidi grassi polinsaturi del tipo omega-3 (che svolgono un ruolo nella prevenzione delle malattie cardiovascolari) di cui contiene modeste quantità, e di acido α-linolenico; possiede un elevato contenuto di proteina cruda e di polisaccaridi idrosolubili, una buona tolleranza alla salinità e una discreta capacità di accumulo di metalli pesanti.
Proprio per la presenza di acidi grassi polinsaturi la portulaca ha anche proprietà diuretiche, depurative, dissetanti, anti-batteriche e anti infiammatorie, agisce sul rafforzamento del sistema immunitario e rallenta l’invecchiamento della pelle. La portulaca ha ottime quantità di potassio e di magnesio ed una buona quantità di vitamine C, A, B e sali minerali (ferro, potassio, magnesio, fosforo, zinco, selenio e calcio). Nella medicina tradizionale è considerata un rimedio contro disturbi intestinali come vomito e dissenteria, enterite acuta ed emorragie post-parto. Molto apprezzata ed utilizzata nella medicina cinese tradizionale, la portulaca viene utilizzata nelle tisane come sollievo contro dolori allo stomaco e al fegato.
Uso esterno
Un impacco di foglie è usato in caso di foruncoli, punture d’api ed eczema.