Dal Mondo Vegetale

Ginestra dei carbonai

La ginestra dei carbonai (nome scientifico Cytisus scoparius L. & Link, 1822) è un piccolo arbusto, erbaceo, a portamento cespitoso, appartenente alla famiglia delle Fabaceae.

Alto da 60 cm a 2,4 m.; fusto verde, eretto, angoloso, striato longitu-dinalmente, duro, con ramificazioni diritte, flessibili; foglie decidue, stipolate e piccole, picciolate, trifogliate, quelle superiori sessili, semplici; fiori profumati, ermafroditi, giallo-oro, grandi, calice glabro a 2 labbra corte, corolla papilionacea, stendardo lungo, carena pendula, 10 stami diadelfi; legume appiattito, nero, peloso ai bordi, contenente una dozzina di semi lucidi e marroni. Cresce in brughiere e arbusteti su terreni solitamente acidi. I semi sono tossici per la presenza di citisina. Periodo di fioritura: maggio-agosto.

La Ginestra dei carbonai è coltivata come pianta ornamentale per l’abbondante fioritura, si usa in giardino in siepe mista o a gruppi, in pendenza o scarpate.

Il nome generico era già usato da Plinio ma è di etimologia controversa; quello specifico allude all’antico uso della pianta per fabbricare scope. Il nome volgare “ginestra dei carbonai” deriva dall’uso dei rami poco infiammabili che, posti sopra le carbonaie (cataste di legna circondate da terra), consentivano di bruciare lentamente migliorando la qualità del carbone. Secondo Altri, il nome generico (Cytisus) deriverebbe dalla parola greca kutisus un nome per una specie di trifoglio (in riferimento alla forma delle foglie); secondo altre etimologie “Cytisus” è una denominazione latina che discende da un preesistente vocabolo greco kytisos di incerta etimologia (potrebbe derivare da qualche idioma dei primi abitatori dell’Asia Minore); secondo altre etimologie ancora deriva dalla parola greca kýtos (= cavità). L’epiteto specifico (scoparius) significa scopa (o simile ad una scopa) e allude al portamento dell’impianto.

Oltre ad alcuni alcaloidi, fra i quali la sparteina, responsabile dell’azione tonica per il cuore, la scoparina, responsabile dell’azione diuretica, la ginestra contiene flavonoidi e altri componenti come citisina, scoparolo, genistenina, luteina, acido tannico e caffeico e sarotamnina. Inoltre sono presenti anche zuccheri, gomme, acido palmitico, paraffina e furfurolo. Tutta la pianta è velenosa, in particolar modo foglie, fiori e semi. Alla pianta, di cui vengono usate le sommità fiorite, vengono attribuite proprietà: diuretiche, vasocostrittrici, ipertensive, lassative, antiaritmiche, antireumatiche, emetiche, cardiotoniche.

Non deve essere assunta da donne in gravidanza o durante l’allattamento, né da persone con ipertensione o con infezioni o infiammazioni a carico dei reni.

Redazione amaperbene.it

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