Esiti positivi dei test clinici per un’alternativa più semplice e pratica all’Ozempic

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Eli Lilly, la più grande azienda farmaceutica per valore di mercato, ha di recente annunciato i primi esiti positivi dei test clinici per un nuovo farmaco in pillole contro il diabete e l’obesità, da assumere come alternativa più semplice e pratica all’Ozempic, uno dei farmaci di maggiore successo degli ultimi tempi. I risultati sull’orforglipron, la molecola che sta sperimentando l’azienda, sono comunque preliminari e si attendono i dettagli scientifici, che faranno da base per richiedere l’autorizzazione alla messa in vendita del farmaco negli Stati Uniti e nel resto del mondo. Se venisse approvato, Eli Lilly potrebbe avere un grande vantaggio sulla concorrenza e il monopolio per qualche anno nella vendita di un sistema contro l’obesità in pillole.
L’orforglipron imita l’azione dell’ormone GLP-1 come l’Ozempic, il farmaco per trattare il diabete venduto dalla società danese Novo Nordisk che ha avuto un grande successo commerciale, soprattutto grazie alla sua versione contro l’obesità Wegovy. L’ormone viene prodotto normalmente nell’organismo dopo un pasto e, intervenendo su uno specifico recettore, stimola la produzione di insulina e blocca la produzione di glucagone, riducendo il livello di zuccheri nel sangue. Il farmaco produce questo meccanismo anche se non si ha mangiato, ed è quindi efficace nel trattare il diabete alimentare (tipo 2), malattia che comporta una ridotta produzione di insulina con un aumento di zuccheri nel sangue.
Orforglipron appartiene a una nuova classe di GLP-1RA non peptidici orali, sintetizzati chimicamente. Orforglipron è un potente agonista parziale del recettore GLP-1 che, grazie una maggiore attivazione della via dell’AMPciclico (cAMP) rispetto al reclutamento della β-arrestina, potrebbe offrire una una desensibilizzazione recettoriale inferiore rispetto agli agonisti completi del recettore GLP-1. Orforglipron, essendo una molecola non proteica non prevede restrizioni sulla somministrazione di cibo o acqua
Fu proprio con l’uso nelle persone diabetiche che si ebbe la conferma che imitando il comportamento del GLP-1 si aveva un aumento del senso di sazietà, provocando una riduzione del peso corporeo tra il 10 e il 20 per cento in un periodo di un anno e mezzo circa. Novo Nordisk fu la prima a sfruttare le potenzialità per il dimagrimento dell’Ozempic, considerato ora il capostipite di questi farmaci e basato su una molecola chiamata semaglutide, triplicando la propria capitalizzazione di mercato in appena quattro anni.
L’Ozempic, e la sua versione Wegovy per il dimagrimento (cambiano i dosaggi), deve essere assunto una volta alla settimana tramite un’iniezione con una penna pre-riempita monodose. Il farmaco deve essere conservato in frigorifero e alcuni trovano poco pratica l’applicazione, rispetto all’assunzione di una pillola. Anche Eli Lilly ha un proprio farmaco da iniettare contro il diabete che si chiama Mounjaro e uno con un dosaggio diverso contro l’obesità, che si chiama Zepbound. L’azienda ha avuto un notevole successo con entrambe le versioni, ma ritiene che si possano ridurre i costi ed estendere l’accessibilità di questi farmaci con una loro versione orale, basata sull’orforglipron come principio attivo.
Per ora le informazioni sul test clinico condotto da Eli Lilly sono limitate, perché non è ancora stato diffuso lo studio scientifico collegato alla sperimentazione. L’azienda ha comunque segnalato di avere svolto il proprio test su 500 persone con diabete di tipo 2, che hanno assunto o l’orforglipron o una sostanza che non fa nulla (placebo) per dieci mesi circa a vari dosaggi. I volontari sottoposti alla dose più alta di orforglipron hanno perso in media l’8 per cento della loro massa corporea. Il dato è simile a quello che ottengono i pazienti con Ozempic/Wegovy, mentre è lievemente inferiore a quanto riscontrato nei test che Eli Lilly aveva condotto con le versioni iniettabili della medesima classe di farmaci.
Per quanto preliminari, gli esiti dei test erano attesi con grande interesse dai dirigenti di Eli Lilly, che hanno investito centinaia di milioni di dollari nello sviluppo del farmaco e nell’avvio della sua produzione in vista dell’autorizzazione. Le versioni sperimentate finora di questi farmaci da altre aziende farmaceutiche non avevano portato del resto a risultati molto incoraggianti. Pfizer, un’altra grande azienda farmaceutica, ha di recente annunciato di avere abbandonato lo sviluppo di un farmaco orale per il diabete e l’obesità, dopo che un partecipante a un test clinico aveva avuto seri problemi di fegato.
Eli Lilly ha segnalato di non avere riscontrato particolari effetti avversi nel test clinico sull’orforglipron; quelli più comuni sono stati: nausea, vomito, stitichezza e diarrea a seconda dei partecipanti. Sono effetti avversi comparabili a quelli che riscontrano le persone che utilizzano Zepbound e Wegovy. Non sono stati segnalati problemi al fegato come nel caso di Pfizer, ma è importante ricordare che i test sono ancora preliminari e che potrebbero emergere altri effetti avversi man mano che il farmaco sarà usato da più persone.
I dati saranno presentati entro fine anno alla Food and Drug Administration (FDA), l’agenzia federale statunitense che si occupa di farmaci, per la versione del farmaco in pillole contro l’obesità, mentre il prossimo anno per la versione per il diabete. Di solito l’FDA impiega molti mesi prima di approvare un nuovo farmaco, quindi Eli Lilly potrebbe iniziare a vendere il nuovo prodotto nella seconda metà del 2026. Durante la revisione potrebbero però emergere elementi tali da richiedere all’azienda nuovi dati o la ripetizione di alcuni test.
Negli Stati Uniti il prezzo di partenza di Wegovy e Zepbound è intorno ai mille dollari al mese per chi li acquista con rimborso della propria assicurazione, mentre il prezzo scende a circa 500 dollari per i pazienti che decidono di acquistarli direttamente. Eli Lilly non ha per ora comunicato il prezzo nel caso di un’eventuale approvazione delle sue pillole, ma secondo diversi analisti almeno all’inizio non dovrebbe discostarsi molto da quanto viene chiesto per i farmaci iniettabili. Col tempo il prezzo potrebbe però ridursi, sia per la maggiore semplicità di produzione e distribuzione, sia per l’andamento della domanda.
Eli Lilly ha comunque un importante vantaggio nei confronti della concorrenza e se dovesse mantenerlo, nei test e nel processo di approvazione da parte della FDA, sarebbe l’unica azienda produttrice di un farmaco in pillole per il dimagrimento con un’efficacia comparabile alle versioni iniettabili già in commercio. Novo Nordisk vende una formulazione in pillole con la medesima molecola dell’Ozempic/Wegovy, ma è autorizzata solamente per il trattamento del diabete. Il farmaco in questa versione ha un effetto blando per quanto riguarda il dimagrimento e deve essere assunto ad alti dosaggi. I pazienti si ritrovano quindi con molti degli effetti indesiderati e senza particolari benefici legati al trattamento, di conseguenza preferiscono utilizzare le versioni iniettabili.
Molte altre aziende farmaceutiche sono al lavoro per sviluppare proprie versioni di farmaci per il dimagrimento in pillole. Alcune, come la svizzera Roche, hanno ripensato una parte importante della propria attività di ricerca per privilegiare questo settore. Le opportunità di ricavo sono molto grandi e si stima che nei prossimi cinque anni le vendite nel settore possano superare i 100 miliardi di dollari, solo per le versioni iniettabili già disponibili. Farmaci in pillole potrebbero espandere ulteriormente il mercato, rendendo accessibili queste soluzioni anche in parti del mondo con minori possibilità economiche.
Il settore è comunque in pieno sviluppo, ha mostrato di avere grandi potenzialità nel trattamento di vari problemi di salute, ma occorrono nuovi studi e test clinici su ampia scala per avere conferme sui benefici dei trattamenti. La stessa Eli Lilly per l’orforglipron ha avviato altri studi clinici con oltre 10mila partecipanti, sia con diabete sia con obesità e altri problemi di salute per valutare gli effetti della molecola ed eventuali effetti avversi non ancora osservati.
Orforglipron: il primo GLP-1 orale di Lilly ottiene risultati favorevoli in fase 3. Profili di efficacia e sicurezza comparabili con i farmaci iniettabili della stessa classe https://www.lilly.com/it/news/orforglipron_il%20primo-GLP-1-orale-di-lilly-ottiene-risultati-favorevoli-in-fase3 Diabete di tipo 2: bene la fase 3 di orforglipron, GLP-1 orale di Lilly. Efficace come un iniettivo. https://www.pharmastar.it/news/diabete/diabete-di-tipo-2-bene-la-fase-3-di-orforglipron-glp-1-orale-di-lilly-efficace-come-un-iniettivo-47156