La Qualità alimentare

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La qualità “è l’insieme delle proprietà e delle caratteristiche di un prodotto o di un servizio che conferiscono ad esso la capacità di soddisfare esigenze espresse o implicite” (UNI ISO 8402). Sicché la qualità di un alimento viene definita dal grado in cui soddisfa le esigenze e le aspettative del consumatore, sia in termini di sicurezza, sia in termini di caratteristiche organolettiche e nutrizionali. In sostanza, un alimento di qualità è sicuro, nutriente e piacevole da consumare.
La qualità di un alimento è un concetto ampio, multidimensionale che include aspetti di:
- Genuinità: La genuinità dei cibi si riferisce alla loro autenticità, salubrità e assenza di modificazioni artificiali. Un cibo genuino è quello che si presenta nel suo stato naturale, senza l’aggiunta di additivi, conservanti, zuccheri artificiali o sostanze chimiche; è un alimento che non è stato processato, non ha subito modifiche significative nella sostanza o nell’aspetto, mantenendo le sue proprietà nutrizionali naturali per cui è più salutare. I cibi genuini sono apprezzati per il loro gusto autentico e per i benefici che apportano alla salute. È importante informarsi sulle etichette alimentari e sulla provenienza degli ingredienti per scegliere cibi genuini.
- Sicurezza alimentare: Un alimento di qualità deve essere sicuro per il consumo, cioè privo di rischi per la salute, senza contaminazioni fisiche, chimiche o biologiche, e rispettare i requisiti igienico-sanitari. Questo implica la presenza di un sistema di gestione della qualità che garantisca la sicurezza in ogni fase della produzione, dalla materia prima al prodotto finito.
Sempre più diffusi i prodotti “bio”, abbreviazione di “biologico”. La scelta di prodotti “bio” implica l’adozione di pratiche agricole, di allevamento e di trasformazione che rispettano l’ambiente, il benessere animale e la salute umana. I prodotti biologici sono caratterizzati da una serie di requisiti, tra cui l’esclusione di prodotti chimici di sintesi e di organismi geneticamente modificati (OGM). Il metodo di coltivazione è caratterizzato dall’impiego esclusivo – anziché di fertilizzanti e antiparassitari chimici di sintesi – di concimi organici e, come pesticidi, di preparazioni naturali (decotti e macerati di erbe appropriate, alghe e minerali polverizzati, ecc.), nonché di predatori naturali (microrganismi, insetti, uccelli) dei funghi, batteri e insetti che provocano malattie nelle piante.
- Valore nutrizionale: L’alimento deve fornire un apporto adeguato di nutrienti e sostanze nutraceutiche, favorendo la salute ed il benessere.
- Caratteristiche organolettiche: Le caratteristiche organolettiche si riferiscono all’aspetto, al sapore, all’odore, alla consistenza e al colore dell’alimento, percepiti attraverso i sensi. Un alimento di qualità deve presentare caratteristiche organolettiche gradevoli e coerenti con la sua natura.
- Conservabilità: L’alimento deve essere in grado di conservarsi per un periodo di tempo adeguato, senza alterarsi o perdere le sue proprietà.
Contribuiscono alla qualità complessiva dell’alimento
- Sostenibilità: Un alimento è ritenuto sostenibile se la sua produzione, trasporto, consumo e smaltimento minimizzano l’impatto ambientale, sociale ed economico. Ciò significa che la sua filiera produttiva è rispettosa della società e dell’ambiente, utilizza risorse in modo efficiente, promuove la salute umana e contribuisce al benessere delle comunità locali.
- Stagionalità: Consumare prodotti di stagione significa fare una scelta più salutare, sostenibile ed economica; comporta numerosi benefici, tra cui: maggiore freschezza, qualità nutrizionale, sapore più intenso, minore impatto ambientale, supporto all’economia locale e riduzione dell’uso di pesticidi. I prodotti di stagione sono raccolti nel momento di massima maturazione, quando è ottimale il contenuto di vitamine, minerali e antiossidanti; hanno sapore più intenso; riducono il ricorso all’uso di sostanze chimiche; richiedono meno energia per la coltivazione, la conservazione e il trasporto, per cui riducono le emissioni di gas serra e l’inquinamento.
Consumare poi prodotti locali favorisce le aziende agricole del territorio, creando posti di lavoro e sostenendo la biodiversità.
- Modalità di produzione: Il metodo di coltivazione, allevamento o lavorazione può influenzare la qualità dell’alimento, ad esempio l’agricoltura biologica può garantire una maggiore qualità nutrizionale e un minor impatto ambientale. Importante è considerare come l’alimento è stato prodotto e processato, ad esempio se si tratta di un prodotto biologico o se è stato sottoposto a trattamenti particolari.
- Tracciabilità: La tracciabilità permette di seguire il percorso dell’alimento dalla sua origine al consumo, garantendo al consumatore informazioni sulla sua storia e sulla sua qualità. Un alimento di qualità deve essere tracciabile e documentabile in ogni fase della filiera.
- Etichettatura: L’etichettatura deve fornire informazioni chiare sull’alimento, come la lista degli ingredienti, le informazioni nutrizionali e eventuali certificazioni di qualità (come DOP, IGP, biologico, ecc.), le istruzioni per la conservazione.
E inoltre
- Valutazione sensoriale: utilizzare i propri sensi per valutare la qualità dell’alimento.
- Analisi microbiologica: verificare la presenza di microrganismi indesiderati o patogeni.
- Analisi chimica: analizzare la composizione chimica dell’alimento, per esempio la presenza di sostanze tossiche o la quantità di zuccheri.
- Normativa: rispettare la normativa vigente in materia di sicurezza alimentare e qualità.
In sintesi, la qualità di un alimento è un concetto complesso che comprende vari elementi e vari aspetti. Un alimento di qualità è sicuro, nutriente e piacevole da consumare, che soddisfa le aspettative del consumatore. La qualità del cibo è un fattore importante per la salute umana e per il benessere generale. Una dieta ricca di cibi di qualità può contribuire ad allungare la vita, migliorarne la qualità, prevenire malattie e a meglio affrontarle.