Pillole di Conoscenza

L’acido linoleico presente negli oli vegetali è correlato a livelli di infiammazione più bassi

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Uno studio recente, i cui risultati sono stati presentati al NUTRITION 2025, il principale incontro annuale dell’American Society for Nutrition tenutosi a Orlando, in Florida, sfata taluni vecchi miti secondo i quali gli oli di semi sarebbero dannosi alla salute cardiometabolica, e dimostra che essi al contrario riducono l’infiammazione.

I ricercatori hanno analizzato i marcatori ematici per misurare i livelli di acido linoleico e la loro relazione con il rischio cardiometabolico in quasi 1.900 persone e hanno scoperto che livelli più elevati di acido linoleico, un grasso omega-6 comunemente presente negli oli di semi, erano collegati a livelli di infiammazione più bassi e a una migliore salute cardiometabolica. Lo studio ha utilizzato biomarcatori diretti anziché indagini sulla dieta, rendendo i suoi risultati più solidi. I risultati, presentati al NUTRITION 2025, il principale incontro annuale dell’American Society for Nutrition tenutosi a Orlando, in Florida, smentiscono quindi le affermazioni secondo cui gli oli di semi sarebbero dannosi per la salute cardiometabolica, e vanno a sostegno di un crescente numero di studi secondo cui gli oli di semi, lungi dall’alimentare le malattie, possono in realtà contribuire a proteggere dalle malattie cardiache e dal diabete di tipo 2.

L’acido linoleico, presente negli oli vegetali (in particolare negli oli di semi come l’olio di soia e di mais) e negli alimenti di origine vegetale, è il principale acido grasso omega-6 assunto con la dieta.

Per il nuovo studio, i ricercatori hanno eseguito un’analisi trasversale sui dati di 1.894 persone in una coorte osservazionale focalizzata sul Covid-19. Hanno scoperto che livelli più elevati di acido linoleico nel plasma – indicativi dell’assunzione alimentare – erano costantemente associati a livelli più bassi di fattori di rischio per malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2.

Nello specifico, i partecipanti allo studio con livelli più elevati di acido linoleico hanno mostrato livelli più bassi di glucosio e insulina, nonché di HOMA-IR, un biomarcatore di insulino-resistenza. Presentavano anche livelli più bassi di biomarcatori dell’infiammazione, tra cui proteina C-reattiva, glicoproteine ​​acetiliche e amiloide sierica A.

“Abbiamo riscontrato risultati coerenti tra i diversi biomarcatori misurati”, ha affermato Maki. “Le persone con livelli più elevati di acido linoleico nel sangue tendevano ad avere un profilo di rischio complessivo più sano per malattie cardiache e diabete”.

I ricercatori affermano che i loro risultati supportano la necessità di ulteriori studi di intervento per verificare se un aumento dell’assunzione di acido linoleico migliori i fattori di rischio cardiometabolico e riduca l’incidenza di infarti, ictus e diabete di tipo 2. In seguito, intendono studiare come diversi tipi di oli con diverso contenuto di acidi grassi influenzino i fattori di rischio cardiometabolico.

American Society for Nutrition. "Myth-busting study shows controversial seed oils reduce inflammation." ScienceDaily. ScienceDaily, 21 June 2025. <www.sciencedaily.com/releases/2025/06/250621103446.htm>.

Redazione amaperbene.it

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