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Frodi alimentari e contraffazione di cibi e bevande in Italia

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La frode alimentare e la contraffazione di cibi e bevande sono pratiche illegali che danneggiano i consumatori e l’industria non solo alimentare. Queste azioni implicano la manipolazione, la falsificazione o la presentazione ingannevole di alimenti e bevande per ottenere guadagni illeciti, mettendo a rischio la salute pubblica e la fiducia dei consumatori. Purtroppo sono pratiche abbastanza diffuse, non solo in Europa e in Italia, che richiedono urgenti quanto efficaci azioni di contrasto.

La frode alimentare e la contraffazione alimentare sono due concetti distinti, sebbene spesso correlati. Cerchiamo allora di comprendere, in primo luogo, le differenze esistenti tra i due termini.

Con frode alimentare si definisce un comportamento intenzionale di sostituzione, diluizione o aggiunta a un prodotto o una materia prima, a scopo di guadagno economico, che va ad aumentare il valore apparente del prodotto o a ridurre il costo della sua produzione. La frode alimentare comprende una vasta gamma di pratiche illecite che mirano a trarre profitto ingannando il consumatore; esso può includere la vendita di prodotti scaduti, la sostituzione di ingredienti con altri di qualità inferiore, l’alterazione della composizione di un alimento, o la presentazione di un prodotto come proveniente da una specifica area geografica quando non lo è.

Si tratta pertanto di un termine abbastanza ampio che include qualsiasi atto doloso volto a trarre in inganno il consumatore riguardo alle caratteristiche di un alimento, sia in termini di qualità che di quantità.

Le frodi alimentari possono essere distinte, a livello giuridico, in sanitarie, quando mettono a rischio la salute del consumatore, e commerciali, quando l’inganno riguarda principalmente il prezzo o le caratteristiche del prodotto per cui determina un profitto illecito per il venditore e causa un danno di tipo economico al consumatore.

La contraffazione, invece, è una forma specifica di frode che implica la falsificazione dell’identità di un prodotto alimentare attraverso la riproduzione o l’alterazione di un prodotto alimentare per farlo apparire come un altro, spesso di valore superiore. In sintesi, la contraffazione è un tipo di frode, ma non tutte le frodi sono contraffazioni.

Mentre la frode può riguardare la qualità, la quantità, la composizione o la provenienza di un alimento, la contraffazione si concentra sull’aspetto esteriore e sulla presentazione del prodotto, ed è spesso finalizzata a trarre in inganno il consumatore sull’autenticità e il valore.

In sintesi, la contraffazione è una forma specifica di frode che riguarda una falsificazione di un alimento con un altro di qualità inferiore; esempio di contraffazione è la vendita di un prodotto non D.O.P. come prodotto D.O.P.

Le due tipologie sopra elencate si possono ulteriormente suddividere nelle seguenti categorie:

  • Adulterazione: consiste nella variazione della struttura originale di un alimento, attraverso la sostituzione di elementi dell’alimento con altri meno costosi o di qualità inferiore (attraverso, dunque, la sottrazione di elementi originali dell’alimenti), oppure attraverso l’aumento in termini di quantità proporzionale di componenti dell’alimento. Da frode commerciale può potenzialmente diventare sanitaria. Esempi di adulterazione sono la vendita di latte scemato come se fosse intero (sottrazione di grassi), un eccesso di crosta nel formaggio grattugiato, l’aggiunta di acqua nel latte e l’aggiunta di alcool metilico nel vino per aumentarne il grado alcolico;
  • Sofisticazione: è un’operazione che vede la sostituzione parziale di alcuni elementi con altri elementi di qualità e valore inferiori o l’aggiunta di sostanze estranee in un alimento per migliorarne l’aspetto e/o coprirne i difetti. Da frode commerciale può diventar frode sanitaria. Esempi di sofisticazione sono l’aggiunta di coloranti per ravvivare il colore degli alimenti, il trattamento della mozzarella con perossido di benzoile per renderla più bianca, l’aggiunta di additivi in quantità superiori a quelle consentite;
  • Alterazione: è data dall’insieme di fenomeni, anche accidentali, che portano a importanti modifiche della genuinità, innocuità e digeribilità degli alimenti. Questi fenomeni sono spesso causati da prolungata o errata conservazione dei prodotti alimentari. Esempi di alterazione sono l’irrancidimento, la presenza di microorganismi patogeni e la perdita di freschezza.
  • Falsificazione: La creazione di un prodotto che imita un prodotto originale, utilizzando marchi, etichette e nomi simili, ma non identici.
  • Italian Sounding: consiste nell’utilizzo di etichette o altri simboli o colori o figure sull’imballaggio che evochino l’italianità dei luoghi d’origine della materia prima, della ricetta, del marchio o del processo di trasformazione di prodotti fabbricati in realtà all’estero. I Paesi che “falsificano” maggiormente sono gli USA, l’America Latina e l’Australia.

Frodi più comuni

Alcuni esempi delle adulterazioni più comuni sono:

  • Per l’olio di oliva
    • L’applicazione di etichette con false informazioni (es. data di scadenza, attribuzione di false caratteristiche qualitative come il fatto di essere extravergine o italiano);
    • Diluizione con altri oli di qualità inferiore;
    • Adulterazione con clorofilla per aumentarne la colorazione;
  • Per il pesce:
    • Vendita di pesce scaduto o non adatto al consumo umano;
    • Dichiarazione di origine non veritiera
  • Per la carne:
    • Dichiarazioni in etichetta di razze pregiate (es. Wagyu) o certificazioni biologiche, Halal o Kosher non veritiere;
    • Sostituzione di carne bovina con carne derivante da una specie diversa.
  • Per il latte:
    • Diluizione con acqua o sostanze chimiche non adatte al consumo umano (casi che si riscontrano soprattutto in India e Pakistan);
    • Aggiunta si sostanze come l’urea per aumentare la quantità di proteine.
  • Per cereali e derivati:
    • Errata dichiarazione di scadenza in etichetta e vendita di cereali scaduti.
  • Per il miele:
    • Aggiunta di zucchero o sciroppi;
    • Miele miscelato con miele di origine botanica diversa rispetto a quella dichiarata.
  • Per le spezie (tra le materie prime maggiormente frodate, vista soprattutto la provenienza da paesi prevalentemente extra-europei):
    • Uso di materiale vegetale di diversa origine botanica (es. foglie di olivo nell’origano, senape nel pepe);
    • Utilizzo di coloranti;

Tra le spezie maggiormente frodate troviamo, in ordine, l’origano, il pepe, il cumino e lo zafferano, e la paprika.

  • Per il vino:
    • Utilizzo false dichiarazioni di origine protetta o indicazioni sul biologico;
    • Diluizione con acqua per aumentarne il volume;
    • Utilizzo di metanolo e altri alcool per aumentare il grado alcolico.

Impatto della contraffazione

La presenza di prodotti contraffatti sul mercato comporta

  • rischio per la salute dei consumatori: i prodotti contraffatti possono essere realizzati con ingredienti di scarsa qualità o non sicuri, mettendo a rischio la salute dei consumatori ignari.
    • presenza di allergeni non dichiarati: i prodotti contraffatti possono contenere allergeni non dichiarati, causando reazioni allergiche gravi nei consumatori sensibili.
    • prodotti scaduti o alterati: la contraffazione può riguardare anche prodotti scaduti o alterati, con conseguenze negative per la salute.
  • danni economici per le aziende produttrici, per perdita di fatturato e conseguentemente di posti di lavoro; le aziende inoltre devono investire in controlli, indagini e azioni legali per contrastare la contraffazione, sostenendo costi aggiuntivi che incidono sulla loro competitività. Nell’UE, si stima che ogni anno si perdano circa 2.289 milioni di euro a causa della contraffazione alimentare secondo la Repubblica. In Italia, le perdite superano i 300 milioni di euro l’anno secondo Il Sole 24 ORE.
  • danni all’immagine del paese e dei veri prodotti italiani, associati a qualità ed eccellenza, riducendo le esportazioni e il valore dei marchi.
  • danno alla fiducia dei consumatori nei confronti del settore alimentare e perdita di valore del cibo autentico
  • aumento dell’evasione fiscale e concorrenza sleale nei confronti delle imprese oneste, il che riduce le entrate dello Stato.
  • rischio di infiltrazioni criminali, con conseguenze negative per la legalità e la sicurezza. La produzione e distribuzione di prodotti alimentari contraffatti è spesso legata alla criminalità organizzata, che utilizza i proventi per finanziare altre attività illecite.

L’Euipo (Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale) ha denunciato la preoccupante minaccia rappresentata dalla contraffazione alimentare in tutta l’UE sia per la salute dei consumatori che per le economie europee e il patrimonio culinario dell’Unione. Un allarme che va raccolto anche garantendo la piena trasparenza su quanto si mette nel piatto, attraverso l’obbligo di indicare l’origine in etichetta su tutti gli alimenti in commercio. Per questo la Coldiretti ha lanciato in Europa una proposta di legge di iniziativa popolare con l’obiettivo di raggiungere un milione di firme per dire basta ai cibi importati e camuffati come italiani e difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori. La misura renderebbe obbligatoria l’origine degli ingredienti su tutti i prodotti alimentari venduti nell’Unione Europea. Solo così potrebbe porsi fine all’inganno dei prodotti stranieri spacciati per italiani permesso dall’attuale norma del codice doganale sull’origine dei cibi che consente l’italianizzazione grazie ad ultime trasformazioni anche minime. È possibile sottoscrivere la proposta di legge in tutti i mercati contadini di Campagna Amica e in tutte le sedi territoriali ma anche sul sito web www.coldiretti.it.

Altre iniziative che potrebbero essere prese in considerazione contemplano:

  • Maggiore controllo e repressione: È necessario intensificare i controlli da parte delle forze dell’ordine e delle autorità competenti, contrastando la produzione e la vendita di prodotti contraffatti. In Italia, i controlli sulla sicurezza alimentare sono di competenza del Ministero della Salute, delle Regioni, delle Province Autonome e delle ASL.
  • Sensibilizzazione dei consumatori: Informare i consumatori sui rischi della contraffazione e sull’importanza di acquistare prodotti originali e certificati.
  • Collaborazione internazionale: Rafforzare la collaborazione tra i paesi per contrastare il fenomeno della contraffazione, che spesso ha dimensioni internazionali. La Commissione europea gestisce inoltre una rete di allerta per gli alimenti e i mangimi (RASFF) che permette di condividere informazioni sulle frodi e garantire una risposta rapida.
  • Protezione dei marchi e delle denominazioni: Tutelare i marchi e le denominazioni di origine dei prodotti italiani, promuovendo il valore del Made in Italy.

I prodotti contraffatti secondo EUIPO sono spesso associati ai beni di lusso o al settore dell’abbigliamento e della moda. Tuttavia, secondo la valutazione 2022 della minaccia rappresentata dai reati contro la proprietà intellettuale, i prodotti alimentari – in particolare biscotti, pasta, patatine e dolciumi – sono stati la seconda categoria di prodotti più sequestrata alle frontiere esterne dell’UE nel 2020. Recenti risultati rivelano la portata allarmante di questa attività criminale.

La relazione 2025 dell’Europol sulla valutazione della minaccia della criminalità grave e organizzata (SOCTA) sottolinea che la crescita del commercio elettronico ha offerto ai contraffattori nuove possibilità di distribuire prodotti alimentari fraudolenti, rendendo sempre più difficile per i consumatori identificare i prodotti autentici. I criminali manipolano le etichette e gli imballaggi degli alimenti e modificano anche i processi di produzione, prendendo di mira prodotti di alto valore. La relazione SOCTA 2021 avverte che alcuni prodotti alimentari fraudolenti contengono sostanze pericolose quali metanolo, mercurio, fipronil e vari insetticidi o pesticidi. La contraffazione delle bevande, in particolare delle bevande alcoliche, rimane un problema significativo, con gruppi criminali organizzati che utilizzano metodi sofisticati per ingannare i consumatori. I contraffattori riutilizzano spesso bottiglie originali o stampano etichette false da apporre sulle bottiglie vuote, rendendo più difficile per i consumatori e le autorità distinguere i prodotti legittimi da quelli fraudolenti. Anche l’impatto economico è notevole.

Secondo i dati dell’EUIPO, il settore dei vini e delle bevande alcoliche è stato uno dei più colpiti dalla contraffazione nel periodo 2013-2017. In totale, 2.289 milioni di euro sono andati persi in vendite e quasi 5.700 posti di lavoro sono stati distrutti ogni anno nell’UE a causa della contraffazione. Anche la perdita di gettito fiscale derivante da questi prodotti è stata significativa, pari a 2.068 milioni di euro. La Cina e la Turchia sono stati tra i paesi di origine più segnalati per le bevande e gli alimenti contraffatti sequestrati alle frontiere esterne dell’UE nel 2019 e nel 2020.

L’industria alimentare e delle bevande è un pilastro dell’economia dell’UE e contribuisce in modo significativo allo sviluppo regionale, all’occupazione e alla creazione di posti di lavoro. Dai vini ai prodotti alimentari tradizionali, le indicazioni geografiche (IG) consentono ai consumatori di riconoscere e distinguere i prodotti di qualità, aiutando al contempo i produttori a commercializzare meglio i loro prodotti. Queste denominazioni proteggono i nomi dei prodotti originari di regioni specifiche e che possiedono qualità o caratteristiche essenzialmente dovute all’ambiente geografico. Il sistema delle IG dell’UE comprende le denominazioni di origine protetta (DOP), le indicazioni geografiche protette (IGP) e le specialità tradizionali garantite (STG). Queste certificazioni preservano il ricco patrimonio culinario europeo e offrono ai consumatori una garanzia di autenticità e qualità.

Attualmente, l’Unione europea conta oltre 3.600 prodotti registrati come indicazioni geografiche. Francia, Italia e Germania sono in testa sia per la produzione che per il consumo di prodotti IG, con la Francia che da sola rappresenta quasi il 32% delle vendite di prodotti IG nell’UE. Il vino costituisce il 54% del consumo totale di prodotti IG nell’UE, il che lo rende particolarmente vulnerabile alla contraffazione. Altri prodotti fortemente colpiti dalla contraffazione sono l’olio d’oliva, la birra, la carne, il formaggio e i prodotti lattiero-caseari. La campagna dell’EUIPO «Cosa c’è in tavola?» fornisce consigli pratici ai consumatori su come proteggersi dai prodotti contraffatti. I consumatori sono vivamente incoraggiati ad acquistare da rivenditori e canali di distribuzione ufficiali, nonché dai siti web ufficiali dei marchi e fonti affidabili, per evitare prodotti contraffatti. Controllare l’etichettatura del prodotto e la sua origine nonché la presenza dei loghi di certificazione può aiutare a confermare la legittimità del prodotto. In particolare, i consumatori dovrebbero cercare le etichette ufficiali dell’indicazione geografica dell’UE (IG), come DOP, IGP e STG, per garantire l’autenticità dei prodotti che acquistano. È inoltre importante esaminare attentamente la confezione e il prodotto stesso, poiché i prodotti contraffatti presentano spesso difetti di finitura o errori ortografici. L’utilizzo di strumenti di autenticazione, come codici QR e ologrammi, può ulteriormente aiutare a verificare l’autenticità di un prodotto. L’EUIPO ha pubblicato una guida alle tecnologie anticontraffazione e antipirateria che include oltre 40 tecnologie che possono aiutare gli imprenditori a proteggere i propri marchi. La contraffazione di alimenti e bevande e l’uso abusivo delle indicazioni geografiche costituiscono un reato grave e significativo che deve essere contrastato a livello internazionale.

La lotta alla contraffazione alimentare è un impegno che richiede la collaborazione di tutti: consumatori, aziende, istituzioni e forze dell’ordine. Solo così si può tutelare la salute dei cittadini e la qualità dei prodotti agroalimentari italiani.

L’EUIPO è attivamente impegnata nella lotta alla contraffazione in tutta l’UE. Nell’ambito dei suoi sforzi, collabora con varie organizzazioni e autorità di contrasto, tra cui le forze di polizia e i titolari dei diritti, per migliorare la cooperazione transfrontaliera e l’applicazione della legge in Europa. Operazioni di alto profilo come OPSON – che in greco antico significa “cibo” – contribuiscono a rimuovere dal mercato alimenti e bevande contraffatti e di qualità inferiore. Nell’edizione 2024, l’operazione OPSON, coordinata da Europol e Interpol in collaborazione con varie autorità di contrasto di 29 paesi europei e con produttori di alimenti e bevande, ha portato al sequestro di 22.000 tonnellate di alimenti e circa 850.000 litri di bevande (per lo più alcoliche), per un valore di 91 milioni di euro. L’operazione ha inoltre portato allo smantellamento di 11 reti criminali e alla segnalazione alle autorità giudiziarie di 278 persone coinvolte nella contraffazione.

Nell’ambito di queste operazioni, l’EUIPO fornisce competenze in materia di diritti di proprietà intellettuale, in particolare marchi e indicazioni geografiche, offrendo anche formazione e collaborando strettamente con le autorità di contrasto per combattere la contraffazione. Come evidenziato dalle relazioni dell’EUIPO, la produzione e la distribuzione di prodotti contraffatti sono spesso legate alla criminalità organizzata, attività che minano le imprese legittime, mettono in pericolo la salute dei consumatori e contribuiscono a finanziare altri tipi di reati gravi, quali il traffico di droga, il riciclaggio di denaro, la criminalità informatica, la frode e persino il terrorismo.

Redazione amaperbene.it

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