Alcune diete a base vegetale potrebbero aumentare il rischio di malattie cardiache

Non tutte le diete a base vegetale migliorano la salute del cuore: solo quelle basate su alimenti minimamente trasformati e ricchi di nutrienti lo fanno. I prodotti vegetali ultra-processati possono annullarne i benefici e persino aumentare il rischio cardiovascolare.

Ricercatori dell’INRAE, dell’Inserm, dell’Université Sorbonne Paris Nord e del Cnam hanno esaminato non solo la provenienza degli alimenti da fonti vegetali o animali, ma anche la composizione nutrizionale degli alimenti, inclusi fattori come il contenuto di carboidrati, grassi, antiossidanti, vitamine e minerali, oltre al livello di lavorazione industriale.

Il team ha valutato i dati di 63.835 adulti arruolati nella coorte francese NutriNet-Santé . I partecipanti sono stati seguiti per una media di 9,1 anni, con alcuni monitorati fino a 15 anni. Le informazioni su ciò che mangiavano e bevevano (raccolte nell’arco di almeno tre giorni) sono state raccolte tramite questionari online. Questo approccio dettagliato ha permesso ai ricercatori di classificare le diete in base alla quota di alimenti di origine vegetale e animale, considerando anche la qualità nutrizionale e il livello di lavorazione.

I risultati hanno mostrato che gli adulti che consumavano più alimenti di origine vegetale di qualità nutrizionale più elevata (con meno grassi, zuccheri e sale) e con una lavorazione industriale minima avevano un rischio di malattie cardiovascolari inferiore di circa il 40% rispetto a coloro che mangiavano meno alimenti di origine vegetale nutrienti e più prodotti di origine animale.

Tuttavia, le persone che consumavano quantità maggiori di alimenti di origine vegetale di qualità nutrizionale più elevata ma ultra-processati, tra cui prodotti come pane integrale industriale, zuppe acquistate al supermercato, piatti di pasta già pronti o insalate preparate commercialmente con condimento, non presentavano un rischio cardiovascolare ridotto rispetto alle persone che consumavano meno di questi prodotti e più alimenti di origine animale. La conclusione era evidente: quando questi alimenti vegetali sono ultra-processati, il vantaggio svanisce e può persino ritorcersi contro. Lo studio sollecita pertanto un passaggio a cibi vegetali integrali, naturalmente ricchi di nutrienti.

Lo studio conferma che un rischio notevolmente più elevato è presente negli adulti la cui dieta era dominata da alimenti di origine vegetale, sia di qualità nutrizionale inferiore che ultra-processati. Questi alimenti includevano patatine, bevande alla frutta zuccherate o bibite gassate a base di estratti vegetali, dolci o confetteria a base di cioccolato, cereali zuccherati per la colazione e biscotti salati. Il loro rischio di malattie cardiovascolari era circa il 40% superiore a quello delle persone che consumavano più alimenti di origine vegetale di buona qualità nutrizionale, con poca o nessuna lavorazione industriale.

Nel complesso, i risultati mostrano che per comprendere la relazione tra dieta e salute cardiovascolare è necessario considerare la qualità nutrizionale degli alimenti e il loro grado di trasformazione, oltre all’equilibrio tra componenti di origine vegetale e animale. Questi risultati supportano le raccomandazioni di salute pubblica che incoraggiano il consumo di alimenti di origine vegetale che siano sia di elevata qualità nutrizionale che minimamente trasformati (come frutta e verdura fresca, surgelata o in scatola di alta qualità, senza grassi, sale, zucchero o additivi aggiunti).

Clémentine Prioux, Emmanuelle Kesse-Guyot, Bernard Srour, Léopold K. Fézeu, Julia Baudry, Sandra Wagner, Serge Hercberg, Mathilde Touvier, Benjamin Allès. Cardiovascular disease risk and the balance between animal-based and plant-based foods, nutritional quality, and food processing level in the French NutriNet-Santé cohort: a longitudinal observational study. The Lancet Regional Health - Europe, 2025; 59: 101470 DOI: 10.1016/j.lanepe.2025.101470