Pillole di Conoscenza

Combinazione di un’alimentazione gluten free di qualità e ricca di ferro

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Il ferro è un nutriente essenziale per la vita ed è necessario per l’eritropoiesi, le attività ossidative, metaboliche ed enzimatiche. È un cofattore per gli enzimi della catena respiratoria mitocondriale, il ciclo dell’acido citrico e la sintesi del DNA, e promuove la crescita delle cellule del sistema immunitario. Pertanto, la carenza di ferro (ID) porta a effetti deleteri sulla salute generale degli individui, causando una significativa morbilità.

L’anemia sideropenica (IDA) è il tipo di anemia più riconosciuto nei pazienti con celiachia (MC) e può essere presente in oltre la metà dei pazienti al momento della diagnosi. Il malassorbimento di folati e vitamina B12, le carenze nutrizionali, l’infiammazione, la perdita di sangue, lo sviluppo di MC refrattaria e la concomitante infezione da Heliobacter pylori sono altre cause di anemia in tali pazienti.

La decisione di ricostituire le riserve di ferro e la via di somministrazione (orale o endovenosa) sono controverse, in parte a causa di questioni relative alla formulazione ottimale e alla via di somministrazione. La combinazione di un’alimentazione gluten free di qualità e ricca di ferro, nella maggior parte delle persone celiache permette di recuperare i livelli di ferro e la qualità di vita.

L’organismo non produce ferro, che pertanto deve essere introdotto con il cibo (la dieta) o con gli integratori, se necessari.

L’assorbimento del ferro avviene a livello dell’intestino tenue, in particolare nel duodeno e nel tratto prossimale del digiuno. Il ferro di origine animale, detto “eme”, viene assorbito facilmente, mentre quello vegetale, chiamato “non-eme”, deve essere trasformato grazie all’azione di un enzima che utilizza la vitamina C presente negli alimenti.

Una volta ridotto alla forma assorbibile, il ferro viene trasportato da una proteina chiamata DMT1, attraverso le cellule intestinali per poi essere trasferito nel sangue da una seconda proteina, la ferroportina. Raggiunto il circolo sanguigno, il ferro si lega alla transferrina che lo porta nel midollo osseo, dove vengono prodotti i globuli rossi, e nei tessuti in cui serve.

Nella celiachia, le pareti dell’intestino tenue, a causa dell’infiammazione provocata dal glutine, perdono i villi intestinali, piccole estroflessioni che aumentano la superficie di assorbimento dei nutrienti. Quando i villi si appiattiscono o scompaiono, anche l’assorbimento del ferro si riduce drasticamente provocando sideropenia. I ricercatori hanno infatti rilevato che le persone con celiachia che presentano anemia hanno, in genere, un danno intestinale più severo e rispondono più lentamente alla dieta senza glutine rispetto alle persone senza anemia. In altre parole, la carenza di ferro può essere un indicatore della gravità del danno mucosale nella celiachia.

sintomi della carenza di ferro possono comparire anche prima che si sviluppi un’anemia; stanchezza persistente, sensazione di debolezza muscolare, difficoltà di concentrazione o irritabilità, pallore, vertigini, cefalea, sensazione di freddo costante sono alcuni dei sintomi più evidenti, talvolta associati a unghie fragili, capelli sottili che tendono a cadere facilmente, piccole lesioni agli angoli della bocca. In alcuni casi può comparire il desiderio insolito di masticare del ghiaccio.

Le donne in età fertile sono particolarmente suscettibili alle carenze di ferro, perché le perdite mestruali aumentano il fabbisogno di ferro e la carenza può peggiorare la sensazione di stanchezza o irritabilità tipica del ciclo. Negli anziani, invece, la riduzione dell’ossigenazione dei tessuti può aggravare malattie croniche come le cardiopatie.

La dieta senza glutine è il trattamento cardine della celiachia. Eliminando il glutine, l’infiammazione intestinale si riduce e la mucosa può rigenerarsi, migliorando progressivamente la capacità di assorbire il ferro. Nella maggior parte dei pazienti, i livelli di emoglobina tornano normali entro un anno, anche senza integrazioni particolari. Seguire una dieta gluten free è necessario, ma occorre prestare attenzione anche alla qualità nutrizionale dell’alimentazione. Le persone celiache, infatti, rischiano di sostituire i cereali contenenti glutine con prodotti industriali che, pur essendo “gluten free”, sono spesso poveri di micronutrienti. È quindi fondamentale orientarsi verso alimenti naturalmente senza glutine e ricchi di ferro.

Le carni rosse magre, come il manzo o il cavallo, sono tra le migliori fonti di ferro “eme”, quello più facilmente assorbibile. Anche il pesce azzurro e i molluschi come vongole e cozze forniscono ferro e zinco in quantità utili. Chi segue una dieta prevalentemente vegetale può contare su legumi, verdure a foglia verde, frutta secca e semi oleosi, ma in questo caso è importante associare agli alimenti vegetali una fonte di vitamina C, per esempio agrumi, kiwi o peperoni, che favorisce l’assorbimento del ferro. Al contrario, caffè, tè e latticini andrebbero assunti lontano dai pasti principali, perché riducono la biodisponibilità e l’assorbimento del ferro.

Nei casi di grave malassorbimento intestinale o di anemia sideropenica non gestibile con l’alimentazione, può essere necessaria un’integrazione di ferro, da valutare con il medico di riferimento.

Montoro-Huguet MA, Santolaria-Piedrafita S, Cañamares-Orbis P, García-Erce JA. Iron Deficiency in Celiac Disease: Prevalence, Health Impact, and Clinical Management. Nutrients. 2021 Sep 28;13(10):3437. doi: 10.3390/nu13103437. PMID: 34684433; PMCID: PMC8537360.

Redazione amaperbene.it

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