L’obesità riconosciuta per legge «malattia cronica, progressiva e recidivante»
Pillole di conoscenza

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Approvato in via definitiva dal Senato l’1 ottobre il disegno di legge (ddl n. 1483), recante «Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità», rendendo il nostro Paese il primo e unico Paese al mondo ad avere una Legge specifica sull’obesità.
L’obiettivo è adottare politiche di contrasto a una condizione clinica che colpisce quasi 6 milioni di cittadini e che comporta gravi conseguenze sanitarie e sociali. Il provvedimento prevede un programma nazionale finanziato con oltre 2,7 milioni a regime, finalizzato a prevenzione, cura, sensibilizzazione e sostegno a stili di vita sani. Particolare attenzione è rivolta all’età pediatrica, all’educazione alimentare, all’attività sportiva e al contrasto della sedentarietà. È istituito un Osservatorio nazionale per monitoraggio e indirizzo delle politiche, oltre a fondi permanenti per la formazione del personale sanitario e campagne informative. Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Barachini ha sottolineato che il provvedimento affronta la malattia con strumenti di prevenzione, cura e sensibilizzazione sociale, ringraziando Parlamento e Governo per l’impegno condiviso in una sfida che pone l’Italia all’avanguardia a livello internazionale.
L’obesità è una malattia «progressiva e recidivante», e come tale va trattata (e prevenuta).
In base ai dati ISTAT, nel nostro Paese circa il 12 per cento della popolazione adulta soffre di obesità, ovvero 6 milioni di italiani. Tra i più giovani, circa il 19% dei bambini tra gli 8 e 9 anni è in sovrappeso e il 9,8% è obeso.
I punti chiave
La legge (primo firmatario l’onorevole Roberto Pella) è composta da 6 articoli.
- L’articolo 1 enuncia i principi e le finalità, ovvero garantire la tutela della salute e il miglioramento delle condizioni di vita delle persone con obesità, «malattia progressiva e recidivante».
- L’articolo 2 prevede che, «al fine di garantire equità di accesso alle cure», le persone con obesità usufruiscano delle prestazioni contenute nei Lea, a carico del Servizio sanitario nazionale.
- L’articolo 3 autorizza la spesa di 700mila euro per l’anno 2025, di 800mila euro per l’anno 2026 e di 1,2 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027, per il finanziamento di un programma nazionale per la prevenzione e la cura dell’obesità. Le iniziative dovranno essere rivolte:
- alla prevenzionedel sovrappeso e dell’obesità, in particolare infantile e delle relative complicanze, nonché al miglioramento della cura delle persone con obesità;
- al sostegno e alla promozione dell’allattamento al senoquale nutrimento necessario a prevenire l’obesità infantile, sostenendone la continuità fino almeno ai sei mesi di età, come indicato dall’OMS, anche nei luoghi di lavoro e negli asili;
- alla responsabilizzazione dei genitorinella scelta di un’alimentazione equilibrata per i propri figli e sull’importanza di limitare il consumo giornaliero di alimenti e di bevande con un elevato apporto energetico e con scarse qualità nutrizionali;
- ad agevolare l’inserimento delle persone con obesitànelle attività scolastiche, lavorative e sportivo-ricreative;
- alla promozione delle attività sportivee della conoscenza delle principali regole alimentari nelle scuole primaria e secondaria di primo e di secondo grado, finalizzate a migliorare lo stile di vita degli studenti;
- a promuovere, nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche,iniziative didattiche extracurriculari per lo svolgimento di attività sportive e volte a rendere consapevoli gli studenti sull’importanza di un corretto stile di vita;
- alla diffusione, mediante campagne di informazione, tramite i mass media, in collaborazione con gli enti locali, le farmacie, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, di regole semplici ed efficaci per un corretto stile di vita;
- all’educazione sulla corretta profilassi dell’obesità e del sovrappeso;
- a promuovere la più ampia conoscenza dei centri per i disturbi alimentarie per l’assistenza alle persone con obesità esistenti, in modo da favorire l’accesso a tali strutture, anche in una prospettiva di prevenzione delle malattie connesse all’obesità.
Viene poi stabilito che, al fine di promuovere la formazione e l’aggiornamento in materia di obesità e sovrappeso degli studenti universitari, dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e del personale del Servizio sanitario nazionale che intervengono nei processi di prevenzione, diagnosi e cura dell’obesità, è autorizzata la spesa di 400 mila euro annui a decorrere dal 2025.
- L’articolo 4 stabilisce l’istituzione, presso il Ministero della Salute, dell’Osservatorio per lo studio dell’obesità, cui sono attribuiti compiti di monitoraggio, studio e diffusione degli stili di vita della popolazione italiana.
- L’articolo 5 autorizza la spesa di 100 mila euro annui a decorrere dal 2025 e attribuisce al Ministero della Salute il compito di individuare, promuovere e coordinare azioni di informazione, sensibilizzazione e di educazione rivolte alla popolazione e finalizzate a sviluppare la conoscenza di un corretto stile di alimentazione e di nutrizione, oltre a favorire la pratica dell’attività fisica e la lotta contro la sedentarietà, anche mediante le amministrazioni locali, gli istituti scolastici, le farmacie, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e le reti socio-sanitarie di prossimità.
- L’articolo 6 prevede, infine, in merito alle Disposizioni finanziarie, che agli oneri derivanti dall’attuazione degli articoli 3 e 5, pari a 1,2 milioni di euro per l’anno 2025, a 1,3 milioni di euro per l’anno 2026 e a 1,7 milioni di euro a decorrere dall’anno 2027, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo previsto dalla legge di bilancio per il 2025.
Prossimo passo: «inserimento nei Livelli essenziali di assistenza»
Commenta Iris Zani, presidente Associazione Amici Obesi: «Pur trattandosi di un momento storico, la prima legge sull’obesità a livello mondiale, per noi non rappresenta un traguardo, ma l’inizio di un percorso. È ora necessario che le istituzioni competenti si attivino con urgenza per garantire ai pazienti tutele reali e percorsi di cura adeguati. In particolare, – sottolinea Zani – attendiamo l’approvazione e l’attuazione del Piano Nazionale Cronicità, per vederne l’efficacia sulla presa in carico delle persone con obesità e, ancor di più, attendiamo l’aggiornamento dei LEA – Livelli essenziali di assistenza) con l’inclusione di prestazioni per la diagnosi, la presa in carico e il trattamento dei pazienti con obesità. Ogni giorno senza interventi concreti è un giorno in cui migliaia di cittadini restano privi di risposte, cure e dignità» conclude la presidente dell’Associazione Amici Obesi.
L’Italia, con questa iniziativa legislativa pionieristica, si pone dunque all’avanguardia mondiale nel contrasto a una delle maggiori emergenze sanitarie globali, focalizzando l’attenzione dalla stigmatizzazione a un approccio multidisciplinare alla cura.