Alcuni consigli su come gestire gli alimenti quando la temperatura aumenta
Pillole di conoscenza

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Durante i mesi estivi, l’aumento delle temperature, un aspetto chiave del cambiamento climatico, rende più frequenti i casi di intossicazioni alimentari. Il caldo favorisce infatti la crescita dei microrganismi e delle tossine da essi prodotte negli alimenti contaminati, aumentando i rischi di disturbi gastrointestinali. Inoltre, le variazioni climatiche, come ondate di calore e siccità, possono danneggiare le colture, riducendo la disponibilità di cibo e causando perdite economiche per gli agricoltori, specialmente nei paesi in via di sviluppo.
Tutto ciò richiede la massima attenzione per tutti quei problemi correlati alla sicurezza alimentare; in primo luogo è fondamentale prestare attenzione alla corretta conservazione degli alimenti, mantenendoli a temperature sicure per evitare la proliferazione di batteri. I primi segnali di deterioramento sono i cambiamenti nell’aspetto, nel colore, nell’odore e nella consistenza del cibo; ma spesso il rischio non è visibile: anche un alimento apparentemente integro può rappresentare un pericolo per la salute se è stato conservato male.
Oggi la sicurezza della filiera alimentare è garantita da controlli rigorosi e standard produttivi elevati. Non basta però il lavoro degli ispettori: la sicurezza alimentare inizia anche dal comportamento responsabile dei cittadini. Sempre più spesso le misure messe in atto lungo la linea di produzione, trasformazione e commercializzazione sono vanificate dal comportamento dei consumatori nelle fasi di acquisto, trasporto, preparazione e conservazione presso il proprio domicilio. È dunque fondamentale prestare attenzione fin dall’acquisto perché, ancora oggi, le malattie a trasmissione alimentare rappresentano un serio problema di sanità pubblica.
Fare la spesa nelle ore più fresche della giornata rappresenta una prima buona abitudine, così come è buona norma prelevare i cibi refrigerati o surgelati solo alla fine del giro tra gli scaffali e conservarli in borse termiche, specie se il tragitto per tornare a casa è lungo.
È fondamentale non lasciare mai i prodotti in auto sotto il sole, dove si possono raggiungere anche 50 gradi. Inoltre, è consigliato posteggiare l’auto nei parcheggi sotterranei che tendono a essere più freschi rispetto a quelli all’aperto, soprattutto durante le giornate e le ore più calde. Riporre la spesa nell’abitacolo per limitare il riscaldamento degli alimenti durante il tragitto verso casa, non nel baule che tende a surriscaldare maggiormente se esposto al sole a meno che non sia dotato di un sistema di refrigerazione apposito. Utilizzare buste o borse termiche aiuta a mantenere la catena del freddo fino al momento della sistemazione in frigorifero, così come affiancare all’interno della busta i cibi refrigerati con i surgelati. Inoltre è consigliato separare i prodotti cotti o precotti da quelli freddi.
Appena rientrati a casa, occorre riporre immediatamente i cibi deperibili nel frigorifero o nel freezer. E anche la fase dello scongelamento merita attenzione: mai farlo a temperatura ambiente, ma sempre nel frigorifero per evitare contaminazioni.
Lasciare gli alimenti freschi a temperatura ambiente anche per breve tempo può favorire la crescita batterica. È bene ricordare che l’apertura frequente dell’elettrodomestico va limitata, perché può compromettere l’efficacia del raffreddamento. Non va riempito troppo. Se l’aria non circola, il raffreddamento può non essere sufficiente. Per una corretta conservazione degli alimenti è essenziale conoscere le diverse aree del frigo e le relative temperature. La parte più fredda, che di solito si trova in basso o in un cassetto specifico, è adatta per carne e pesce, con una temperatura ideale compresa tra zero e tre gradi. In questa zona gli alimenti vanno conservati in contenitori chiusi, evitando che i liquidi prodotti dalla carne o dal pesce contaminino gli altri cibi. I ripiani centrali, con temperature che si aggirano intorno ai cinque o sei gradi, sono adatti a prodotti come latticini, uova, avanzi e dolci, oltre agli alimenti che riportano in etichetta l’indicazione di refrigerazione dopo l’apertura. La zona dedicata alla frutta e alla verdura, generalmente situata nei cassetti inferiori, mantiene temperature tra l’uno e i tre gradi, ideali per ortaggi. Il principio da seguire è semplice: i cibi più deperibili vanno posti nelle aree più fredde, mentre quelli che resistono meglio alle variazioni termiche possono essere conservati nelle zone meno fredde.
È importante rispettare la data di scadenza (da consumare entro) degli alimenti deperibili, si può essere più flessibili con il termine minimo di conservazione (da consumare preferibilmente entro). È buona norma sistemare gli alimenti più vecchi davanti a quelli appena acquistati, in modo da consumarli prima e ridurre lo spreco alimentare.
Infine va ricordato che in estate è altrettanto importante adottare uno stile alimentare sano e adeguato. Bere tanta acqua, anche se non si ha sete, è il primo gesto per proteggersi dal caldo. È bene limitare bevande zuccherate e alcolici, e prediligere cibi leggeri e ricchi di liquidi come frutta, verdura, yogurt, pesce, legumi e carni bianche. Anche il sale va consumato con moderazione, preferendo quello iodato.
Un’alimentazione corretta è un alleato prezioso per la salute, soprattutto nelle giornate afose; mangiare bene e conservare correttamente il cibo è il modo più semplice ed efficace per prevenire i rischi legati al caldo.