Oltre 200 patologie diverse sono causate da cibo non sicuro
Pillole di conoscenza

Getting your Trinity Audio player ready...
|
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che oltre 200 patologie diverse siano causate da cibo non sicuro, con 1,6 milioni di persone che si ammalano ogni giorno a causa di questo problema. La sicurezza alimentare è quindi un aspetto cruciale della salute pubblica, e la scienza gioca un ruolo fondamentale nel capire come prevenire queste malattie.
In occasione della Giornata Mondiale della Sicurezza Alimentare, che si è celebrata il 7 giugno, l’OMS sottolinea l’importanza della “Food Safety, Science in Action”. Questo slogan evidenzia come la conoscenza scientifica sia essenziale per individuare le cause della contaminazione degli alimenti e per sviluppare misure preventive efficaci.
Le patologie legate al cibo non sicuro possono variare da disturbi gastrointestinali lievi a malattie più gravi, e possono avere un impatto maggiore su bambini, anziani e persone con sistemi immunitari compromessi. Le malattie di origine alimentare possono essere causate da contaminazione biologica, chimica o fisica degli alimenti. Esempi di malattie causate da cibo non sicuro includono:
- Infezioni batteriche: come la salmonellosi, la campilobatteriosi e la shigellosi, spesso causate da contaminazione fecale di alimenti.
- Infezioni virali: come l’epatite A e la gastroenterite virale, che possono essere trasmesse attraverso alimenti contaminati.
- Intossicazioni alimentari: causate da tossine prodotte da batteri, come il botulismo, che può essere molto pericoloso.
- Parassitosi: come la toxoplasmosi, che può essere trasmessa attraverso carne poco cotta o verdure contaminate.
La prevenzione delle malattie legate al cibo non sicuro richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge tutta la filiera alimentare, dalla produzione al consumo. È fondamentale seguire le buone pratiche igieniche, come lavarsi le mani regolarmente, cucinare gli alimenti a temperature adeguate e conservarli correttamente.
La scienza è nel cuore della sicurezza alimentare, ricorda l’Organizzazione, e aiuta a capire cosa rende il cibo poco sicuro e guida alla prevenzione delle malattie causate dal cibo. Il tema di quest’anno attira l’attenzione sull’uso delle conoscenze scientifiche come una chiave per ridurre le malattie e i costi e salvare vite. In occasione della giornata l’ISS ha presentato due ricerche, una sul lavaggio dell’insalata e una sulla comunicazione delle buone pratiche.
Lavare sempre l’insalata in busta, soprattutto in gravidanza
È sempre indicato lavare con abbondante acqua corrente le insalate già pronte in busta, per evitare anche il rischio di contaminazione da Toxoplasma, soprattutto se si fa parte di categorie particolarmente sensibili come le donne in gravidanza. L’indicazione viene da uno studio coordinato dall’Iss nell’ambito del progetto Toxosouces finanziato dall’Unione Europea (Horizon 2020 Research and Innovation programme, One Health European Joint Programme). I risultati della ricerca sono stati appena pubblicati dalla rivista Eurosurveillance che ha dedicato un numero al tema della sicurezza alimentare, secondo la quale c’è una possibilità, comunque bassa, che questi prodotti abbiano tracce del microrganismo.
L’indagine multicentrica, che ha coinvolto 10 Paesi europei tra ottobre 2021 e settembre 2022, ha esaminato in totale quasi 3300 campioni di insalate in busta e pronte al consumo. Una contaminazione da Toxoplasma gondii è stata riscontrata nel 4,1% dei campioni, anche se la distribuzione non è risultata uniforme in tutti i paesi. In Gran Bretagna ad esempio è risultato positivo il 16% dei campioni, in Francia il 6,1%, in Spagna il 4,1%. L’Italia è invece risultata abbondantemente sotto la media, con l’1,9% dei campioni positivi, valore superiore solo a quello della Norvegia (0,5%). Il campionamento nella stagione invernale, il campionamento e il confezionamento delle insalate nel Nord Europa e la coltivazione delle insalate nell’Europa occidentale sono stati identificati come fattori di rischio correlati al rilevamento del Toxoplasma nei campioni di insalata.
I risultati consigliano comunque di lavare ulteriormente le insalate prima di consumarle. Non servono prodotti particolari, è sufficiente l’utilizzo di abbondante acqua corrente. Le oocisti di Toxoplasma, che possono contaminare le insalate comprese quelle pronte al consumo, sono resistenti al comune trattamento con ipoclorito di sodio, contenuto in molti disinfettanti commerciali per alimenti, cosi come al bicarbonato di sodio. È quindi consigliabile risciacquare l’insalata sotto l’acqua corrente, in uno scolapasta o utilizzando una centrifuga per insalata, e infine asciugarla con un tovagliolo di carta o un canovaccio.
Un progetto per la divulgazione delle buone pratiche per i consumatori
Fra i vari progetti dell’Istituto Superiore di Sanità nel campo della sicurezza alimentare uno in particolare coinvolge direttamente anche il pubblico, e si propone di valutare la percezione del rischio alimentare online per migliorare la comunicazione e promuovere l’empowerment attraverso efficaci strategie di diffusione digitale. Gli obiettivi principali del progetto Monitoring food safety knowledges, attitudes and practices in home settings to improve the development of digital knowledge dissemination tools, through web analysis sono aumentare l’usabilità dei canali digitali istituzionali, promuovere un approccio interdisciplinare, contribuire a incrementare l’alfabetizzazione sanitaria e favorire l’uso della citizen science.
Un obiettivo iniziale e peculiare di questo progetto è studiare in che modo gli utenti acquisiscono informazioni online sulla Sicurezza Alimentare Casalinga (SAC): temi, canali e linguaggio utilizzato, tramite una metodologia innovativa di web monitoring/listening. Questo permetterà di valutare il livello di esposizione degli utenti alle informazioni on line sulla SAC, che potrebbero influenzare i loro comportamenti casalinghi.
Altro obiettivo intermedio è indagare le Conoscenze, Abitudini e Pratiche degli utenti web/consumatori sulla sicurezza alimentare casalinga, essenziali per l’identificazione delle lacune di conoscenza e per lo sviluppo di specifiche strategie divulgative. A tale scopo, verrà elaborato, realizzato e distribuito un questionario rivolto agli utenti web sulle conoscenze, gli atteggiamenti e le pratiche. Entrambi gli obiettivi iniziali permetteranno all’ISS di individuare i bisogni e il livello di percezione del rischio degli utenti/consumatori, nonché le aree di miglioramento della conoscenza.
Terzo obiettivo è quello di fornire evidenze scientifiche per colmare il divario di conoscenza e per rispondere alle nuove sfide della sicurezza alimentare.
https://www.iss.it/en/-/giornata-per-la-sicurezza-alimentare-dalle-indicazioni-per-il-lavaggio-dell-insalata-alla-diffusione-delle-buone-pratiche-via-social-alcuni-progetti-dell-iss