Dal Mondo Vegetale

Banano | Musa acuminata

La pianta di banana o banano è la più grande pianta erbacea dotata di fiore. Le piante sono generalmente alte e robuste e spesso sono scambiate per alberi ma il loro fusto principale è in effetti uno pseudofusto perché costituito dalle guaine delle foglie;  cresce fino a 6-7 metri a partire da un bulbo-tubero; ogni pseudofusto può produrre un singolo casco di banane.

Il banano (Musa acuminata Colla) è una pianta sempreverde e perenne della famiglia delle Musaceae, originaria dell’Asia e Africa; è una pianta gigantesca (non un albero), che può raggiungere anche i 10 metri d’altezza in natura, mentre le piante coltivate non superano i tre metri.

Il banano possiede un fusto chiamato stipite, costituito da guaine fogliari a forma di lamina e con evidente nervatura centrale che si avvolgono, sovrapponendosi; le foglie sono anche caratterizzate da nervature secondarie parallele che spesso si lacerano in frange. In cima allo stipite, si apre, a forma di corona, un ciuffo di foglie enormi, lunghe oltre due metri e larghe uno, dal quale, dopo circa due anni, spuntano dei fiori bianco-giallognoli che sbocciano in giugno-luglio, protetti da brattee (foglie avvolgenti) violacee; in seguito appaiono i frutti (capsule verdi), che crescono in gruppi detti “mani”, disposti a grappolo reclinato, detto “casco”.

 

La pianta è originaria di Asia e Africa. I Paesi maggiori produttori sono l’India, il Brasile, l’Ecuador e l’Indonesia; i maggiori esportatori, soprattutto verso l’Europa, sono l’Ecuador, la Costa Rica, la Colombia e le Filippine. Alcuni paesi (come l’Islanda) coltivano le banane in serra. In Italia, da qualche tempo, il banano è coltivato in Sicilia e in Sardegna con buoni risultati; la varietà di banano è quella nana (Musa nana) con frutto piccolo, e molto dolce.

Il nome scientifico delle banane è Musa acuminata, Musa balbisiana o l’ibrido Musa acuminata × balbisiana, a seconda della costituzione del loro genoma. I vecchi nomi scientifici Musa sapientum e Musa paradisiaca non sono più in uso.

Secondo alcuni, il nome del genere, Musa, ha origine da Antonio Musa, medico dell’imperatore Augusto. La stessa parola banana potrebbe venire dall’arabo banan, che significa “dito”, o forse dalla parola wolof banaana. Intorno al 1516 la pianta di banana fu introdotta dai portoghesi in America dall’Africa.

In quell’occasione la parola entrò a far parte della lingua portoghese e della lingua spagnola. La banana, che non era ancora stata scoperta ed importata in Europa, veniva descritta nel 1601 come il frutto che profuma di rosa.

Le banane sono raggruppate in caschi che arrivano a pesare 40-50 kg. costituiti anche da più di 200 frutti. Il casco muore dopo aver fruttificato, ma dal rizoma sotterraneo perenne, ne nascono altri. Il banano è coltivato e fruttifica in tutti i Paesi a clima tropicale: nel Centro America, Africa Tropicale e Filippine; può vivere in climi miti, caldi e umidi e protetto dai venti, con pieno sole o leggera ombra, ed è presente sui mercati tutto l’anno. Le banane che si trovano in vendita tutto l’anno sono d’importazione: vengono sempre raccolte acerbe (nello stadio cosiddetto di ¾ di pieno) nelle zone di produzione e, dopo il trasporto in navi, vengono fatte maturare in magazzini riscaldati mediante etilene, un gas che è prodotto dagli stessi frutti. Dopo il distacco dalla pianta, avvengono numerose trasformazioni grazie alla maturazione: l’amido si converte in zuccheri e la buccia si assottiglia per lasciare posto alla polpa (65-70% del frutto). Per riuscire nella coltivazione, la temperatura minima invernale non dovrebbe scendere sotto i dieci gradi, pena la perdita delle foglie.

Esistono diverse varietà di banana che differiscono nella dimensione, nel sapore e nella struttura della polpa, che può essere più o meno soda. Le banane originarie contenevano molti semi, mentre attualmente le banane in commercio sono varietà senza semi.

Le varietà commerciali (Musa acuminata o l’ibrida Musa paradisiaca) sono importate in grande quantità dai tropici, dove sono disponibili per tutto l’anno.

Le varietà più comuni sul mercato italiano sono: la “Gros Michel” a frutto molto grosso, la “Cavendish” nana e gigante, con buccia sottile e meno resistente ai trasporti, la “Poyo”, “Lady’s Finger” , “Lacatan” e “Roja”(varietà rossa).

La banana è il frutto del banano. A forma oblunga, ha la porzione esterna (pericarpo) costituita da una buccia che originariamente è di colore verde, poi nel frutto maturo diventa gialla. La porzione interna è la polpa commestibile, carnosa, di colore biancastro e di gusto dolce e aromatico. Le banane pesano dai 125 ai 200 gr, variabile a seconda delle differenti cultivar. Il frutto è commestibile per circa l’80%, il restante 20% è buccia. Quasi tutte le moderne banane provengono dalle specie Musa acuminata e Musa balbisiana. C’è uno strato protettivo esterno (una buccia o pelle) con numerosi lunghi e sottili fili (il floema), che corrono lungo tutta la lunghezza tra la buccia e la parte interna commestibile. La parte interna della comune varietà di banane si divide facilmente lungo la sua lunghezza in tre parti distinte che corrispondono alle parti interne dei tre carpelli. Nelle varietà coltivate i semi sono piccoli fino quasi al punto della non esistenza; il loro resti sono piccoli puntini neri all’interno del frutto. Il colore della polpa evolve dal verde verso il giallo e, in avanzato stato di maturazione, tende a manifestare chiazze marroni corrispondenti ad accumuli di zuccheri. Il livello di maturazione è visibile anche dal colore della buccia: tendente al verde nelle banane acerbe, al giallo scuro con piccole chiazze marroni in quelle molto mature, al giallo acceso nelle altre (quelle di maggior diffusione in ambito commerciale). Il sapore e la consistenza dipendono dalla temperatura a cui maturano, e dal grado di maturazione: i frutti fatti maturare per più tempo e a temperature maggiori avranno minore consistenza e saranno più dolci rispetto a quelli più acerbi e cresciuti in ambiente più rigido o ventilato, che saranno quindi più turgidi e meno saporiti.

La banana è tra i cibi più consumati del pianeta, subito dopo i cereali. La parte commestibile della banana è la sua polpa che si presenta biancastra, piuttosto dolce, molto nutriente ed ha un notevole potere saziante: 100 gr forniscono circa 89 kcal. L’apporto energetico di questo frutto, una volta consumato, è immediato; non a caso è considerato uno dei carburanti maggiormente efficienti per il nostro organismo, grazie agli zuccheri, agli amidi e alle fibre. La banana è molto indicata anche 40-50 minuti dopo l’attività fisica per ridare vigore ai muscoli grazie all’apporto del glicogeno.

La banana mediamente il 74% di acqua, il 23% di carboidrati e il 2,6% di fibre alimentari, 1% di proteine, lo 0.5% di grassi, e presenta anche un buon apporto vitaminico: pro-vitamina A, vitamine del gruppo B (B1, B2 e PP) e vitamina C si trovano in quantità maggiore, ma si trovano anche modeste quantità di vitamina E. La vitamina B6, nonostante sia presente solo in minima quantità, facilita il metabolismo delle proteine; inoltre insieme ad altri due elementi del frutto, triptofano e magnesio, stimola la produzione di serotonina, essenziale per mantenere il buon umore e una buona qualità del sonno, anche se alcuni medici minimizzano le proprietà antidepressive perché la serotonina è digerita a livello gastrico dagli enzimi.

Tra gli oligoelementi, il potassio è sicuramente il minerale più importante, seguito da calcio, fosforo, rame e ferro: per questo motivo alla banana sono attribuite proprietà remineralizzanti. Una banana copre mediamente il 15-20% del fabbisogno giornaliero di potassio di un adulto e per questo è anche consigliata a chi soffre di crampi ed è impossibilitato a fare sport. Il potassio agevola il corretto funzionamento del sistema cardiovascolare pertanto il consumo delle banane è consigliato per chi soffre d’ipertensione lieve e non complicata. La Food and Drugs Administration degli Stati Uniti ha permesso di reclamizzare ufficialmente la capacità del frutto di ridurre i rischi dovuti alla pressione alta e la probabilità di ictus. Il ferro contenuto nella banana è utile in caso di anemia poiché favorisce la rigenerazione dei globuli rossi.  Non contiene glutine.

La banana contiene anche molti zuccheri semplici e carboidrati quindi è utile ricordare che il consumo della banana dev’essere ridotto all’interno di un regime dietetico ipocalorico. Se mangiata fresca, la banana può alleggerire i disturbi legati all’ulcera gastrica: infatti il frutto è in grado di neutralizzare l’acidità creata dai succhi gastrici, stimolando la produzione di muco. Così facendo, viene facilitata la cicatrizzazione delle ferite create dall’ulcera.

Grazie alle sue proprietà energetiche e nutritive, per la presenza di dopamina, noradrenalina, tiamina e serotonina, sostanze vasoattive, le banane sono consigliate agli sportivi. La banana è utilizzata come alimento dietetico contro i disturbi intestinali grazie alla sua consistenza morbida e alla sua insipidezza. La banana matura è di grande beneficio nel trattamento della colite ulcerosa, essendo dolce, morbida, facilmente digeribile e leggermente lassativa. Essa allevia i sintomi acuti e promuove il processo di guarigione. La banana riveste una grande importanza anche nella stipsi e nella diarrea come stabilizzatore delle funzioni del colon dell’intestino crasso permettendo di assorbire grandi quantità di acqua per i momenti intestinali necessari.

L’ utilità contro la costipazione è dovuta alla ricchezza di pectina, che è un assorbente dell’acqua. Questo frutto possiede anche la capacità di cambiare i batteri nell’intestino, dal tipo di bacilli nocivi ai bacilli benefici acidofili. Se schiacciata con un po’ di sale, la banana è anche un rimedio molto utile per la dissenteria. Non va dimenticata, inoltre, l’utilità delle banane nel trattamento di artrite e gotta. Grazie al basso contenuto proteico, salino e di carboidrati le banane sono utili nella uremia, una condizione tossica della matrice sangue che porta alla congestione e disfunzione renale. Il succo da gambo di banana è un noto rimedio per i disturbi urinari. Cancella anche gli organi di escrezione nella regione addominale eliminandoli sotto forma di urina. Inoltre la banana è risultata di grande aiuto nel trattamento per la rimozione di calcoli renali, vescica biliare e della prostata.

Questo frutto risulta anche essere un ottimo alleato contro lo stress.

Infine la banana può essere molto utile per coloro che sono allergici a determinati alimenti e che soffrono conseguentemente di eruzioni cutanee, disturbi digestivi e asma. A differenza di altri alimenti proteici, molti dei quali contengono un amminoacido che queste persone non possono tollerare e alle quali provoca allergia, le banane contengono solo amminoacidi benigni che nella maggior parte dei casi non sono allergici.

Redazione amaperbene.it

AMAxBenE è l’acronimo di AliMentAzione per il BenEssere

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